sabato 19 dicembre 2009

Zaccaria tornò a casa; dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì

Sant'Efrem (c. 306-373), diacono in Siria, dottore della Chiesa
Diatessaron, 1, 11-13

L'angelo gli disse: «Dio ha esaudito la voce della tua preghiera». Se Zaccaria credeva che la sua preghiera sarebbe stata esaudita, pregava bene; se non credeva, pregava male. La sua preghiera era sul punto di essere esaudita; eppure,egli ne ha dubitato. È quindi giusto che in quel momento stesso la parola si sia allontanata da lui. Prima, pregava per ottenere un figlio; nel momento in cui la sua preghiera è stata esaudita, egli ha avuto un cambiamento e ha detto: «Come avverrà questo?». Poiché la sua bocca ha dubitato della sua preghiera, ha perso l'uso della parola... Finché Zaccaria credeva, parlava; non appena non ha più creduto, ha taciuto. Finché credeva, parlava: «Ho creduto e per questo ho parlato» (Sal 116,10). Poiché ha disprezzato la parola dell'angelo, questa parola lo ha tormentato, affinché egli onorasse con il suo silenzio la parola che aveva disprezzato.

Era giusto che diventasse muta la bocca che aveva detto: «Come avverrà questo?», perché apprendesse la possibilità del miracolo. La lingua che era sciolta è stata legata perché imparasse che Colui che aveva legato la lingua poteva sciogliere il seno. In tal modo, quindi, l'esperienza ha insegnato a colui che non aveva accettato l'insegnamento della fede ... Egli ha appreso così che Colui che aveva chiuso una bocca aperta poteva aprire un seno chiuso.
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