venerdì 31 luglio 2009

L'arca della Chiesa

Io penso, per quel che la piccolezza del mio intendimento può afferrarne, che quel diluvio, per mezzo del quale allora fu quasi posta fine al mondo, sia figura di quella fine del mondo che veramente ci sarà. L'ha dichiarato anche il Signore stesso, dicendo: «Come infatti nei giorni di Noè compravano, vendevano, costruivano, prendevano marito e moglie, e venne il diluvio, e mandò tutti in perdizione; così sarà anche la venuta del figlio dell'uomo» : con il che, evidentemente, indica nell'identica figura del diluvio, che ha preceduto, anche la fine del mondo, che dice che avverrà.

Come dunque allora fu detto a quel Noè di costruire l'arca e di introdurvi con sé non solo i figli e i parenti, ma anche gli animali di vario genere, così anche al nostro Noè, il quale veramente è il solo giusto e il solo perfetto (Gen 6,9), il Signore Gesù Cristo, è stato detto dal Padre, alla fine dei tempi, di costruirsi un arca di tavole quadrate, e di darle le misure perfette per i sacramenti celesti (Gen 6,16). Lo indica il salmo, quando dice: «Chiedimi, e ti darò le genti come tua eredità, e in tuo possesso i confini della terra» (Sal 2, 8). Costruisce dunque l'arca, e in essa fa dei nidi, cioè come delle stanze, in cui accogliere gli animali di vario genere; riguardo a queste anche il profeta dice: «Va', popolo mio, entra nelle tue stanze, nasconditi per un poco, fino a che passi il furore della mia ira» (Is 26, 20). Dunque si paragona questo popolo, che è salvato nella Chiesa, a tutti quelli, uomini e animali, che furono salvati nell'arca.

Beato chi cammina nella legge del Signore

Origene (circa 185-253), sacerdote e teologoOmelie sulla Genesi, II, 3 ; SC 7bis, 89
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Un uomo... chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni

Questo proprietario, è senz'alcun dubbio Cristo. Dopo la sua risurrezione, essendo sul punto di salire vittoriosamente al Padre suo, chiamò gli apostoli e affidò loro la dottrina del Vangelo, donando all'uno di più, all'altro di meno, mai troppo né troppo poco, bensì a seconda delle forze di coloro che la ricevevano. Allo stesso modo l'apostolo Paolo dice che ha nutrito con il latte coloro che non erano capaci di prendere un nutrimento solido (1 Cor 3,2)...
Cinque, due, un talenti: capiamo in questo le varie grazie accordate a ciascuno, cioè per il primo i cinque sensi, per il secondo l'intelligenza della fede e delle opere, per il terzo la ragione che ci distingue dalle altre creature. «Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque». Cioè a partire dei sensi fisici e materiali che aveva ricevuti, ha aggiunto la conoscenza della cose celesti; la sua intelligenza si è elevata dalle creature al Creatore, dal corporeo all'incorporeo, dal visibile all'invisibile, dal passaggero all'eterno. «Colui che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due». Anche questi, a seconda delle sue forze, ha raddoppiato, alla scuola del Vangelo, ciò che aveva imparato alla scuola della Legge. Obbene si potrebbe dire che ha capito che l'intelligenza della fede e delle opere della vita presente conduce alla felicità a venire.
«Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone». Preso dalle opere di quaggiù, dai piaceri di questo mondo, il servo malvagio ha trascurato i comandamenti di Dio. Notiamo tuttavia che secondo un altro evangelista, l'ha riposto in un fazoletto: possiamo intendere in questo che ha tolto il vigore dell'insegnamento del maestro con una vita di fiacchezza e di piaceri...
Con lo stesso elogio il padrone accoglie i primi due servi, colui che con cinque talenti ne aveva fatto dieci e colui che con due ne aveva fatto quattro. «Prendi parte alla gioia del tuo Padrone, disse, e ricevi quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo» (1 Cor 2,9). Quale ricompensa più grande può essere accordata a un servo fedele?

San Girolamo (347-420), sacerdote, traduttore della Bibbia, dottore della Chiesa
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Sono con voi

riflessione prima della S.Messa

"Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo"!
Beati voi carissimi che siete venuti qui oggi, a questa s. Messa nella quale il Signore vi ristora ai buoni pascoli e ad acque tranquille.
"Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò".
Sì, carissimo, ristora la tua anima agitata, stanca, sconfortata, ristorala oggi qui, all'Eucaristia che è un fiume, un mare, anzi un oceano immenso di fiducia , di pace, ma anche di sapienza, di carità e di ogni virtù , che vuole scendere soavemente in te …..
Davvero tutto sta ad aprire la nostra mente e la nostra vita al Mistero dell'Eucaristia , a questo Fiume Immenso di Luce divina , di amore divino che vuole riversarsi in noi e traboccare , dopo averci riempito di sapienza, di carità e di potenza , negli altri ...tutto sta ad accogliere ora Gesù che si rende presente e agisce nell'Eucaristia .... accoglierlo ora, non domani; domani non sappiamo se potremo ancora accorglierlo …dobbiamo accogliere Gesù ora con grande fede ...e accogliere in Cristo lo Spirito Santo Onnipotente e tutta la Trinità.
Ricordiamo quello che dice il Magistero della Chiesa
"23. L 'Eucaristia, che incessantemente ripresenta tra gli uomini il mistero pasquale di Cristo, è fonte di ogni grazia e della remissione dei peccati. Coloro tuttavia che intendono ricevere il Corpo del Signore, per aver parte ai frutti del sacramento pasquale, vi si devono accostare con purezza di coscienza e con buone disposizioni spirituali" ….
Perciò ripeto quello che ho detto più sopra perché entri veramente nei nostri cuori : tutto sta ad aprire la nostra mente e la nostra vita al Mistero dell'Eucaristia , a questa Fonte di ogni grazia, a questo Fiume Immenso di Luce divina , di amore divino, di grazia divina, che vuole riversarsi soavemente in noi ...tutto sta ad accogliere ora Gesù che si rende presente e agisce nell'Eucaristia .... accoglierlo ora, non domani, accoglierlo con grande fede ..e accogliere in Lui lo Spirito Santo e tutta la SS.ma Trinità…..che è un Mare , un' oceano infinito di pace , di luce , di gioia, di sapienza , di vita, di carità, di potenza. Lasciate che si ristori davvero la vostra anima oggi in questa s. Messa, lasciate che si riempiano i serbatoi della vostra anima di una sconfinata fiducia, di grande potenza spirituale, di una grande sapienza , di una fede invincibile ( quanto ne abbiamo bisogno oggi!) e di uno sconfinato coraggio , nonché di una ignea , fiammeggiante carità ……immergetevi oggi in una preghiera veramente profonda …..dovete fare veramente il pieno di Dio, il pieno di potenza divina ….perché finalmente dovete spiccare il volo …dovete finalmente aprire le vele smorte della vostra anima al potente Soffio che è lo Spirito Santo ….e assimilarvi a Cristo, al Padre e allo stesso Spirito Paraclito.
"
Amen.
Don Tullio
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giovedì 30 luglio 2009

Tutto è grazia

"Tutto è grazia", diceva un personaggio di Bernanos, per chi, come la Madonna, avverte profondamente che è Dio che "ha posato lo sguardo sulla sua piccolissima serva" (Lc 1,48).
L'umiltà è questo sguardo penetrante nella santità di Dio, questo essere affascinati dal suo Volto fino a ritenersi "poveri servi" (akréios in greco non significa "inutile" ma "miserabile", che non può vantare alcun diritto). Compito del servo è solo questo: fare quanto gli viene comandato. Gesù si riteneva tale nei confronti del Padre: Lui, il Figlio, "fa solo quello che il Padre gli ha comandato di fare" da quando "ha assunto forma di schiavo" (cf Gv 5,30; Fil 2,7).
È la fede che provoca in noi il senso della perfezione di Dio, il senso, come diceva Kierkegaard, "dell'esigenza infinita". Essa ci scopre un compito illimitato, ci aiuta a prendere coscienza della nostra impossibilità di portarlo a termine e - per colmo - la fede umile ci fa provare la gioia di questa inadeguatezza fino a pregare con San Francesco: Mio Dio, e mio Tutto! Io sono nulla. La gioia del cristiano è di scoprire che la potenza di Dio si rivela nella sua debolezza.
La gioia di essere servitore
Per Paolo la ricompensa più alta è annunciare gratuitamente il Vangelo (1Cor 9,18). L'apostolo è associato al ministero di grazia e di misericordia del suo Signore per il mondo. Origine del suo servizio è la fede, come esperienza personale di colui che lo ha amato e ha dato se stesso per lui (Gal 2,20). Per questo, a differenza del fratello maggiore, non è più nella logica del dare/avere, ma in quella del dono gratuito. L'amore sperimentato lo rende libero di servire come il suo Signore.
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Non è difficile trasformare il lavoro in orazione

Lavoriamo, e lavoriamo molto e bene, senza dimenticare che la nostra arma migliore è l'orazione. Pertanto, non mi stanco di ripetere che dobbiamo essere anime contemplative in mezzo al mondo, che cercano di trasformare il loro lavoro in orazione. (Solco, 497)

Siate convinti che non è difficile trasformare il lavoro in un dialogo di preghiera. Non appena lo si è offerto e si è messo mano all'opera, Dio è già in ascolto, già infonde coraggio. Abbiamo raggiunto lo stile delle anime contemplative, in mezzo al lavoro quotidiano! Perché ci pervade la certezza che Egli ci vede, mentre ci richiede continui superamenti: quel piccolo sacrificio, quel sorriso a un importuno, il cominciare dall'occupazione meno piacevole ma più urgente, la cura dei dettagli di ordine, la perseveranza nel compimento del dovere quando sarebbe così facile interromperlo, il non rimandare a domani ciò che dobbiamo concludere oggi..., tutto per far piacere a Lui, a Dio nostro Padre! E magari, sul tavolo di lavoro o in un posto opportuno, che non richiama l'attenzione ma che a te serve da svegliarino dello spirito contemplativo, collochi il crocifisso, che per la tua anima e per la tua mente è il manuale da cui apprendi le lezioni di servizio.

Se ti decidi — senza singolarità, senza abbandonare il mondo, nel bel mezzo delle tue occupazioni abituali — ad avviarti per questi cammini contemplativi, ti sentirai immediatamente amico del Maestro, con il divino incarico di aprire i sentieri divini della terra a tutta l'umanità. Sì: con il tuo concreto lavoro contribuirai ad estendere il regno di Cristo in tutti i continenti. Una dopo l'altra si succederanno le ore di lavoro offerte per le nazioni lontane che si aprono alla fede, per i popoli orientali ai quali è barbaramente impedito di professare liberamente la religione, per i paesi di antica tradizione cristiana in cui sembra che la luce del Vangelo si sia offuscata e che le anime si dibattano nelle tenebre dell'ignoranza... in questo modo, che grande valore assume un'ora di lavoro, perseverare con impegno costante ancora per un po', qualche minuto ancora, per terminare tutto bene! Stai trasformando, in modo semplice e pratico, la contemplazione in apostolato, come un'imperiosa necessità del cuore che batte all'unisono con il dolcissimo e misericordioso Cuore di Gesù, Signore nostro.
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Il regno di Dio è giunto al vostro cuore

Perché non provi a trasformare in servizio di Dio la tua vita tutta: il lavoro e il riposo, il pianto e il sorriso? — Lo puoi..., e lo devi! (Forgia, 679)

Attento a non cadere in quella malattia del carattere che ha per sintomi la mancanza di stabilità in tutto, la leggerezza nell'operare e nel dire, la superficialità...: in una parola, la frivolezza.E la frivolezza —non dimenticarlo—, che rende i tuoi programmi quotidiani così vuoti (così “pieni di vuoto”), farà della tua vita, se non reagisci in tempo —non domani: adesso!— un fantoccio, morto e inutile. (Cammino, 17)

Per seguire le orme di Cristo, l'apostolo di oggi non viene a riformare nulla, né tanto meno a disinteressarsi della realtà storica che lo circonda... Gli basta agire come i primi cristiani, vivificando l'ambiente in cui si trova. (Solco, 302)

Come Cristo passò facendo il bene lungo le vie della Palestina, così anche voi, negli itinerari umani della famiglia, della società civile, delle relazioni professionali quotidiane, della cultura e del riposo, dovete compiere una grande semina di pace. Sarà questa la prova migliore che il regno di Dio è giunto al vostro cuore: Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita — scrive l'apostolo Giovanni — perché amiamo i nostri fratelli. (E' Gesù che passa, 166)
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Volontà, energia, esempio

Volontà. —Energia. —Esempio. —Ciò che si deve fare, si fa... Senza tentennare... Senza riguardi. Altrimenti, né Cisneros sarebbe stato Cisneros; né Teresa de Ahumada, Santa Teresa...; né Iñigo de Loyola, Sant'Ignazio... Dio e audacia! —“Regnare Christum volumus!”. (Cammino, 11)

«Miles» soldato, chiama l'Apostolo il cristiano.Ebbene, in questa benedetta e cristiana guerra di amore e di pace per la felicità di tutte le anime, vi sono, nelle schiere di Dio, soldati stanchi, affamati, esausti per le ferite..., ma contenti: portano nel cuore le luci sicure della vittoria. (Solco, 75)

Non sai se quel che si è impadronito di te è esaurimento fisico oppure una specie di stanchezza interiore, o tutte e due le cose insieme...: lotti senza lotta, senza l'anelito di un autentico e concreto miglioramento, per appiccare la gioia e l'amore di Cristo alle anime.Voglio ricordarti le chiare parole dello Spirito Santo: sarà incoronato soltanto chi avrà combattuto legitime veramente, nonostante tutto.(Solco, 163)
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domenica 26 luglio 2009

La pratica delle tre Ave Maria

Pratica quotidiana delle tre Ave Maria

Prega devotamente ogni giorno così, mattina o sera (meglio mattina e sera):

Maria, Madre di Gesù e Madre mia, difendimi dal Maligno in vita e nell'ora della morte,

per il Potere che ti ha concesso l'Eterno Padre.Ave, Maria...
per la Sapienza che ti ha concesso il divin Fi­glio.Ave, Maria...
per l'Amore che ti ha concesso lo Spirito Santo. Ave Maria...

Propagate questa devozione perché "CHI SALVA UN'ANIMA, HA ASSICURATO LA PROPRIA" (Sant'Agostino)"NULLA È PIÙ INUTILE DI UN CRISTIANO CHE NON SI ADOPERA A SALVARE GLI ALTRI"
(San Crisostomo)
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Il Sacerdote

di Don Novello Pederzini

Vive ed opera nel mondo,ma non appartiene al mondo.
È figlio di uomini, ma ha l'autorità di renderli figli di Dio.
È povero,ma ha il potere di comunicare ai fratelli ricchezze infinite.
È debole,ma rende forti i deboli col pane della vita.
È servitore,ma davanti a luisi inginocchiano gli Angeli.
È mortale,ma ha il compitodi trasmettere l'immortalità.
Cammina sulla terra,ma i suoi occhi sono rivolti al cielo.
Collabora al benessere degli uomini,ma non li distoglie dalla meta finale che è il Paradiso.
Può fare cosec he neppure Maria e gli Angeli possono compiere: celebra la S. Messa e perdona i peccati.
Quando celebra ci sovrasta di qualche gradino, ma la sua azione tocca il cielo.
Quando assolve rivela la potenza di Dio che perdona i peccati e ridona la vita.
Quando insegna propone la Parola di Gesù:« Io sono la Via, la Verità e la Vita».
Quando prega per noi il Signore lo ascolta,perché lo ha costituito "Pontefice", cioè ponte di collegamento fra Dio e i fratelli.
Quando lo accogliamo diventa l'amico più sincero e fedele.
È l'uomo più amato e più incompreso; il più cercato e il più rifiutato.
È la persona più criticata, perché deve confermare con il suo esempio l'autenticità del messaggio.
È il fratello universale,il cui mandato è solo quello di servire, senza nulla pretendere.
Se è santo, lo ignoriamo; se è mediocre, lo disprezziamo.
Se è generoso, lo sfruttiamo; se è "interessato", lo critichiamo.
Se siamo nel bisogno, lo assilliamo; se vengono meno le necessità, lo dimentichiamo.
E solo quando ci sarà sottratto comprenderemo quanto ci fosse indispensabile e caro.

Del Sacerdote,tanto grande e tanto fragile, hanno detto:
S. Agostino - Il Sacerdote è il vertice di tutte le grandezze.
Monsabré - Nessuno è più grande di questo povero, piccolo uomo che celebra i Sacramenti.
S. Francesco - Se incontrassi simultaneamente un Angelo e un Sacerdote, saluterei prima il Sacerdote, perché egli è un altro Cristo.
Fulton Sheen - Il Sacerdote non si appartiene perché è tutto e solo di Dio e dei fratelli.
S. Giovanni Bosco - Il più grande dono che Dio possa fare a una famiglia è un figlio sacerdote.S. Giovanni Vianney - Lasciate per vent'anni una parrocchia senza prete e vi si adoreranno le bestie.
S. Padre Pio - Quando celebro la S. Messa sono sospeso sulla croce con Gesù.
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I figli sono la cosa più importante

Ci sono due punti di capitale importanza nella vita dei popoli: le leggi sul matrimonio e le leggi sull'istruzione; e lì, i figli di Dio devono essere risoluti, lottare bene e nobilmente, per amore verso tutte le creature. (Forgia, 104)

I genitori sono i principali educatori dei figli, sia nell'aspetto umano che in quello soprannaturale, e devono sentire la responsabilità di questa missione che esige comprensione, prudenza, capacità di insegnare e, soprattutto, di amare; nonché l'impegno di dare buon esempio.L'imposizione autoritaria e violenta non è una buona risorsa educativa. L'ideale per i genitori consiste piuttosto nel farsi amici dei figli: amici ai quali si confidano le proprie inquietudini, con cui si discutono i diversi problemi, dai quali ci si aspetta un aiuto efficace e sincero.È necessario che i genitori trovino il tempo di stare con i figli e parlare con loro. I figli sono la loro cosa più importante: più degli affari, più del lavoro, più dello svago. In queste conversazioni bisogna ascoltarli con attenzione, sforzarsi di comprenderli, saper riconoscere la parte di verità — o tutta la verità — che può esserci in alcune loro ribellioni. E allo stesso tempo bisogna aiutarli a incanalare rettamente ansie e aspirazioni, insegnando loro a riflettere sulla realtà delle cose e a ragionare. Non si tratta di imporre una determinata linea di condotta, ma di mostrare i motivi, soprannaturali e umani, che la raccomandano. In una parola, si tratta di rispettare la loro libertà, poiché non c'è vera educazione senza responsabilità personale, né responsabilità senza libertà. (E' Gesù che passa, 27)
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L'amore autentico e puro fra un uomo e una donna

Non manchino ogni giorno un «Gesù ti amo» e una comunione spirituale - almeno -, in riparazione per tutte le profanazioni e i sacrilegi che Egli patisce per stare con noi. (Solco, 689)

E adesso, figlie e figli miei, permettetemi di soffermarmi su di un altro aspetto - particolarmente toccante - della vita di tutti i giorni. Mi riferisco all'amore umano, l'amore autentico e puro fra un uomo e una donna, il fidanzamento, il matrimonio. Mi preme di dire una volta ancora che questo santo amore umano non è qualcosa di semplicemente consentito o tollerato, accanto alle vere attività dello spirito, come potrebbe sottintendersi in quei falsi spiritualismi cui alludevo dianzi. Sono quarant'anni che sto predicando a viva voce e per iscritto tutto il contrario, e finalmente cominciano a comprenderlo quelli che non lo capivano.L'amore che conduce al matrimonio e alla famiglia può essere anch'esso un cammino divino, vocazionale, meraviglioso, una strada per la completa dedicazione al nostro Dio. Fate le cose con perfezione, vi ricordavo, mettete amore nelle piccole attività della giornata, scoprite - insisto ancora - quel qualcosa di divino nascosto nei particolari: tutta questa dottrina ha speciale applicazione nello spazio vitale in cui si muove l'amore umano. (Colloqui con Mons. Escrivá, 121)
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lunedì 20 luglio 2009

Regina del mondo


Maria, Regina del mondo, madre di tutti noi,
Vergine riparatrice di tante umane ingratitudini,
donaci speranza, pace, amore.
Cosi sia
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Lodi di Dio Altissimo

Tu sei santo, Signore solo Dio,che operi cose meravigliose
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo
Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dei,
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore Dio vivo e vero
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,Tu sei umiltà,
Tu sei pazienza,Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine
Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
Tu sei gaudio e letizia, Tu sei nostra speranza
Tu sei giustizia. Tu sei temperanza,
Tu sei tutta la nostra ricchezza a sufficienza.
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.Tu sei protettore,
Tu sei custode e nostro difensore,Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio.
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede.
Tu se la nostra carità.Tu sei tutta la nostra dolcezza,
Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore,
Dio onnipotente, misericordioso Salvatore
Sna Francesco
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Siate bambini che desiderano la Parola di Dio

La nostra volontà, con la grazia, è onnipotente davanti a Dio. —Così, di fronte a tante offese al Signore, se diciamo a Gesù con volontà efficace, nell'andare in tram, per esempio: “Dio mio, vorrei fare tanti atti d'amore e di riparazione quanti sono i giri delle ruote di questa vettura”, in quello stesso istante, nei confronti di Gesù, abbiamo realmente amato e riparato secondo il nostro desiderio. Questa “sciocchezza” non esula dall'infanzia spirituale: è il dialogo eterno tra il bambino innocente e il padre innamorato pazzo di suo figlio: —Quanto mi vuoi bene? Dimmi! —E il piccolo scandisce: —Mol-ti mi-lio-ni! (Cammino, 897)

Nella vita interiore è assai vantaggioso per noi tutti essere quasi modo geniti infantes, come quei piccoli che sembrano fatti di gomma, che sanno godere persino dei loro capitomboli, perché si rimettono subito in piedi per continuare le loro scorribande e perché hanno anche, se è necessario, il conforto dei genitori.Se ci comportiamo come loro, gli inciampi e gli insuccessi — peraltro inevitabili — della vita interiore non sboccheranno mai nell'amarezza. Reagiremo col pentimento, ma senza sconforto, e col sorriso che sgorga, come acqua limpida, dalla gioia della nostra condizione di figli di Dio, figli del suo Amore di Padre, della sua grandezza, della sua sapienza infinita, della sua misericordia. Ho imparato, nei miei anni di servizio al Signore, ad essere figlio piccino di Dio. E' ciò che chiedo a voi: siate quasi modo geniti infantes, bambini che desiderano la parola di Dio, il pane di Dio, l'alimento di Dio, la fortezza di Dio, per comportarvi d'ora innanzi come veri cristiani (Amici di Dio, 146)
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Siate molto bambini!

Ti consiglio di provare qualche volta a ritornare... all'inizio della tua «prima conversione», il che, se non è proprio come ridiventare bambini, gli assomiglia molto: nella vita spirituale, bisogna lasciarsi condurre con piena fiducia, senza timori né doppiezze; si deve parlare con assoluta chiarezza di ciò che si ha nella testa e nell'anima. (Solco, 145)

Siate molto bambini! Quanto più piccoli, tanto meglio. Ve lo dice l'esperienza di questo sacerdote, che ha dovuto rialzarsi molte volte nel corso di questi trentasei anni — mi sembrano tanto brevi e tanto lunghi! — vissuti cercando di compiere un'esplicita Volontà di Dio. Una cosa mi ha sempre aiutato: essere rimasto bambino, continuare a rifugiarmi nel grembo di mia Madre e nel Cuore di Cristo, mio Signore.
Le grandi cadute, quelle che causano gravi devastazioni nell'anima, talvolta con effetti quasi irrimediabili, procedono sempre dalla superbia, dal credersi adulti, autosufficienti. In tali casi, prevale nella persona una sorta di incapacità di chiedere aiuto a chi lo può dare: non solo a Dio, ma anche all'amico, al sacerdote. E quella povera anima, isolata nella sua disgrazia, cade nel disorientamento, nel traviamento. (Amici di Dio, 147)
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venerdì 17 luglio 2009

Raccontale tutto ciò che ti succede

"Raccontale tutto ciò che ti succede, rendile onore, amala”
Abbi una devozione intensa per nostra Madre. Ella sa corrispondere con finezza agli omaggi che Le rivolgiamo. Inoltre, se reciti tutti i giorni, con spirito di fede e di amore, il Santo Rosario, la Madonna provvederà a condurti molto avanti nel cammino di suo Figlio. (Solco, 691)

Come crescerebbero in noi le virtù soprannaturali se riuscissimo a frequentare davvero Maria, che è nostra Madre!
Non esitiamo a ripeterle lungo la giornata — con il cuore, senza bisogno di parole — piccole preghiere, giaculatorie.
La devozione cristiana ha raccolto molte di queste lodi ardenti nelle Litanie che accompagnano il santo Rosario. Ma ciascuno è libero di aumentarle, rivolgendo alla Madonna altri elogi, dicendole dal nostro intimo ciò che — per un santo pudore che Lei capisce e approva — non oseremmo pronunciare ad alta voce.
Ti consiglio — per concludere — di fare, se non l'hai ancora fatta, la tua esperienza personale dell'amore materno di Maria. Non basta sapere che Ella è Madre, considerarla tale, e parlare di Lei come tale. È tua Madre, e tu sei suo figlio; ti vuole bene come se tu fossi il suo figlio unico sulla terra. Trattala di conseguenza: raccontale tutto ciò che ti succede, rendile onore, amala. Nessuno può farlo al tuo posto, né come tu lo faresti, se non sei tu stesso a farlo.(Amici di Dio, 293)
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Donami lo sguardo interiore

Vieni in me, Spirito Santo,
Spirito di sapienza:
donami lo sguardo e l'udito interiore,
perché non mi attacchi alla cose materiali,
ma ricerchi sempre le realtà spirituali.

Vieni in me, Spirito Santo,
Spirito dell'amore:
riversa sempre più la carità nel mio cuore.

Vieni in me, Spirito Santo,
Spirito di verità:
concedimi di pervenire alla conoscenza della verità
in tutta la sua pienezza.

Vieni in me, Spirito Santo,
acqua viva che zampilla per la vita eterna:
fammi la grazia di giungere a contemplare
il volto del Padre nella vita e nella gioia senza fine.

Amen
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Tu es Petrus


La delusione

Figlio, perché ci hai fatto così?...ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo..." (Lc 3,48).Parto dal testo Vangelo di Luca che ci racconta dello smarrimento e del ritrovamento di Gesù nel tempio per parlare di un argomento ricorrente nella vita di relazioni umane: la delusione.La Madonna e San Giuseppe sono delusi dal comportamento assunto da Gesù che volontariamente aveva deciso di restare lì.
Non gli sarebbe costato nulla avvertire la Madonna e San Giuiseppe della sua intenzione di continuare nella sua missione, quella che i suoi genitori non avevano compreso ancora. Probabilmente alla base di questa scelta di rimanere senza avvisare e senza chiedere il permesso, era minorenne, avevo dodici anni, fu dettato dal grande zelo per la casa del Signore che nel Cuore di Gesù-ragazzo si aumento soprattutto nelle grandi occasioni in cui doveva evangelizzare, doveva rivelare il vero volto di Dio, doveva far conoscere la sua missione, la sua natura divina.
Ma comprensibile da un punto di vista teologico, il fatto che Gesù non avvisi i genitori mette ansia, anoscia nel cuore degli stessi. Genitori potremmo dire disattenti che ai nostri giorni poteva incorrere anche in un denuncia per abbandono o mancata vigilanza, ma che in realtà dimostra la grande fiducia che Maria e Giuseppe avevano nei confronti di Gesù. Non pensavano minimamente che avesse potuto fare una cosa simile.
Ma si sa quando Dio chiama si fanno le cose più assurde e incompresibili alla mente umana e alla logica umana. Perciò nessuna offesa da parte di Gesù nei confronti del ruolo dei suoi genitori, ma sola la forte spinta a parlare di Dio a confrontarsi con i fratelli nell'unica fede di Abramo e di indirizzare il popolo all'accoglienza del messia.
Tutto questo per introdurci nel grande tema umano della delusione. Figli che deludono i genitori, gemitori che deludono i figli, persone care che deludono altre persone a volte per rispetto o amore, a volte solo per egoismo, paura, difficoltà di portare avanti una relazione, un rapporto di collaborazione, stima, fiducia amizia, affetto. La delusione è cocente soprattutto quando si determina ne cuore degli altri e nella vita degli altri una situazione di fragilità spirituale, umana ed affettiva, tanto da determinare uno stato di depressione e di frustrazione. Quante persone a me noto, quante esperienze fatte che inducono ad una profonda riflessione su questo tema.
Anche io oggi pongo questo interrogativo a tutti voi che forse avete deluso le attese di persone a voi care o siete stati delusi: figlio, genitore, amico, collaboratore, ecc. perché hai fatto tutto questo.
Qual è stato il tuo scopo, perché mi hai illuso, deluso, fatto credere ciò che non era vero?
Non si prende l'amore, l'amicizia, la fiducia, le confidenze, le aperture del cuore e in un momento dimenticare il tutto, chiudere rapporti legami senza dire il perchè e in qualche modo gisutificare le scelte. Nessuno è costretto ad amare, ad essere amico, a sentirsi ed esere figlio e genitore, ma il dovere di dire la santa verità anche se fa male non può essere ignorato, né disatteso nei nostri comportamenti umani. Il silenzio non sempre è utile per chiarire le cose, ma una giusta parola più aiutare a capire e a riprendere un cammino ove è possibile di amore, di rispetto e di amicizia.
L'esempio di Cristo ci deve spronare a questo compoortamento di onestà intellettuale: Gesù precisa ai genitori perché ha fatto questo; ma poi ritorna ad essere a loro sottomesso, cioè a continuare una relazione genitori-figlio che è la base della famiglia.
Questo comportamento di amore e di rispetto vale in ogni altra relazione soprattutto quando sono in gioco i sentimenti e la vita degli altri.
Buona riflessione ed approfondimento a tutti.

L' orazione: “conversazione amorosa con Gesù

Ho sempre inteso l'orazione del cristiano come una conversazione amorosa con Gesù, che non si deve interrompere neppure nei momenti in cui siamo fisicamente lontani dal Tabernacolo, perché tutta la nostra vita è fatta di strofe d'amore umano, rivolte a Dio..., e sempre siamo in grado di amare. (Forgia, 435)

Non manchino mai, nella nostra giornata, alcuni minuti dedicati in modo speciale a frequentare Dio, elevando verso di Lui il nostro pensiero, senza che le parole debbano affiorare alle labbra, perché cantano nel cuore. Dedichiamo a questa norma di pietà un sufficiente periodo di tempo, a ora fissa, se è possibile. E accanto al Tabernacolo, facendo compagnia a Colui che vi si è stabilito per Amore. Ma se questo non è possibile, in un luogo qualsiasi, perché il nostro Dio dimora in modo ineffabile nelle nostre anime in grazia. Ti consiglio, comunque, di recarti in oratorio, sempre che possa: e faccio attenzione a non chiamarlo cappella, perché sia più chiaro che si tratta di un luogo ove stare non già con atteggiamento da cerimonia ufficiale, bensì in raccoglimento e intimità per innalzare la mente al cielo, convinti che dal Tabernacolo Gesù ci vede, ci ascolta, ci attende e ci presiede, perché Egli è là, realmente presente, nascosto sotto le specie sacramentali.
Ognuno di voi, se vuole, può trovare la sua propria via per questo colloquio con Dio. Non mi piace parlare di metodi o di formule, perché non mi è mai garbato costringere la gente dentro schemi rigidi: ho cercato di aiutare tutti ad avvicinarsi al Signore rispettando ogni anima così com'è. con le sue caratteristiche proprie. Chiedete al Signore che metta i suoi progetti nella vostra vita; non solo nella mente, ma anche nell'intimo del cuore e in tutta la nostra attività esterna. Siate sicuri che in tal modo vi risparmierete una gran parte delle amarezze e delle pene che l'egoismo procura e sentirete la forza di promuovere il bene attorno a voi. Quante contrarietà si dileguano quando interiormente ci mettiamo ben vicini al nostro Dio che non ci abbandona mai! Si rinnova, con modalità diverse, quell'amore per i suoi, per i malati, per gli infelici, che fa dire a Gesù: «Che ti succede?».
«Mi succede...» e, subito, la luce o, almeno, la forza di accettare, e la pace.Invitandoti a queste confidenze con il Maestro, mi riferisco soprattutto alle difficoltà che nascono dentro di te, perché la maggior parte degli ostacoli alla nostra felicità provengono da un orgoglio più o meno nascosto. Ci giudichiamo di grande valore e dotati di qualità straordinarie; e quando gli altri non ci stimano tali, ci sentiamo umiliati. Ecco una buona occasione per ricorrere alla preghiera e rettificare, con la convinzione che non è mai tardi per cambiare di rotta. Ma è molto opportuno dare inizio a questo cambiamento quanto prima.
Nell'orazione, con l'aiuto della grazia, la superbia può trasformarsi in umiltà. E germoglia nell'anima la vera gioia, pur dovendo costatare che ancora portiamo del fango sulle ali, la melma della nostra triste miseria, che comincia a essiccarsi. Più tardi, con l'aiuto ella mortificazione, quel fango cadrà, e potremo volare molto in alto, perché il vento della misericordia di Dio ci sarà favorevole. (Amici di Dio, 249)
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Amiamo

Il comandamento piu' importante: Ama il prossimo tuo come te stesso.
Possiamo fare tutta la carità del mondo, andare in chiesa, ma non abbiamo amore, non avremo fatto nulla.
Saremo giudicati sulla base del nostro AMORE . Il Signore non ci chiedera' conto di nient'altro che del nostro amore. L'amore per i fratelli, per i bisognosi,, l'amore nella nostra famiglia.
Quante volte non sopportiamo i nostri genitori, i genitori delle nostre spose. Ebbene Dio e' in loro. I Signore ci chiederà conto anche delle conseguenze del nostro NON AMORE. In ciò che avrà provocato negli altri.
Amiamo e saremo amati da Dio. Per sempre
Pace a tutti voi
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Non ti dimenticare del fico maledetto

Utilizzami bene il tempo. —Non ti dimenticare del fico maledetto. Faceva già qualcosa: dare foglie. Come te... —Non dirmi che hai delle scuse. —Non valse al fico —narra l'Evangelista— il fatto che non fosse tempo di fichi quando il Signore andò a cercarne. —E rimase sterile per sempre. (Cammino, 354)

Torniamo al santo Vangelo e soffermiamoci a considerare quello che riferisce san Matteo nel capitolo ventunesimo. Ci racconta che, rientrando al mattino in città, Gesù ebbe fame. Vedendo un fico sulla strada vi si avvicinò [Mt 21, 18-19], Che gioia, Signore, vedere che hai fame, o vedere che hai sete, come al pozzo di Sicar! [Cfr Gv 4, 7]. (...)
Come ti fai capire bene, Signore! Come ti fai amare! Ti presenti a noi come uno di noi, uguale in tutto, eccetto il peccato: per farci toccare con mano che assieme a te potremo vincere le nostre cattive inclinazioni, le nostre colpe. Perché né fatica, né fame, né sete, né lacrime contano più... Cristo fu stanco, provò la fame, ebbe sete, pianse. Quello che conta è la lotta — lotta amabile, poiché il Signore resta sempre con noi — per compiere la volontà del Padre che è nei cieli [Cfr Gv 4, 34]. (...)
Si accostò al fico, ma vi trovò soltanto foglie [Mt 21, 19]: una vergogna! È così anche nella nostra vita? Accade anche a noi, tristemente, che facciano difetto la fede e la vibrazione dell'umiltà, e non appaiano né sacrifici né opere? Che del cristiano ci sia solo la facciata ma non le opere? È da sgomentarsene, perché Gesù comanda: «Da te non nasca più frutto in eterno». E, nello stesso istante, il fico seccò [Mt 21, 19]. Questo passo della Sacra Scrittura ci rattrista, ma al tempo stesso ci incoraggia a ravvivare la fede, a vivere secondo la fede, affinché Cristo raccolga sempre frutto da noi.
(Amici di Dio 201-202)
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mercoledì 8 luglio 2009

Caro figlio mio


Questa mattina ho acceso il cielo per te l’ho riempito di colori e di canti di uccelli..
quando ti sei svegliato, ti ho osservato e ho sperato che tu mi rivolgessi qualche parola…
Però ho notato che eri troppo occupato a cercare il vestito giusto da metterti per uscire.
Ti ho aspettato tutto il giorno, ma avevi molte cose da fare e non ti sei ricordato di me.
Al tuo rientro ho visto la stanchezza sul tuo volto, desideravo tanto che tu ricordandoti di me
mi rivolgessi anche solo poche parole, ma niente.
Dopo hai acceso il televisore, ti ho aspettato pazientemente..
dopo cena ho notato che eri assonnato e ho compreso il tuo desiderio di silenzio,
così ho fatto buio e ho acceso la luna e le stelle in cielo: era uno spettacolo bellissimo,
ma tu non ti accorgi mai di quello che faccio per te.
Ti sei coricato e quasi subito addormentato.
Il mio Angelo ti ha vegliato durante la notte, anche se tu non ci credi.
Ho tanta pazienza, ti amo tanto, attendo ogni giorno che tu ti ricordi di me Figlio mio..
e continuo a sperare che tu possa dedicarmi un po’ di tempo!
Il tuo Papà
DIO
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La preghiera è il respiro di Dio

Carissimi, "occorre pregare senza mai stancarsi" ce lo dice Gesù nel Vangelo (Lc 18,1).
Ad esempio i monaci vivono esclusivamente per la preghiera che alternano con il lavoro e le relazioni fraterne...
Certo voi mi potete anche dire: ...ma questa è matta! ...mica siamo monaci noi!
Giusto, però, se vogliamo seguire Gesù dobbiamo unirci spiritualmente ai monaci e a quanti si adoperano con la preghiera per implorarela misericordia di Dio per la salvezza del mondo. Pregare, equivale a respirare con Dio che come linfa vitale raggiunge tutto il Corpo Mistico e affretta la crescita del Regno di Dio sulla terra...
Pregare,equivale a scacciare quel cosaccio puzzolente dalla nostra vita, dalle nostre famiglie...
Meditate molto attentamente i messaggi di Maria e con una mano impugnate il Santo Rosario e con l'altra aggrappatevi al Mantello di Maria.
Ave Maria!
à

domenica 5 luglio 2009

Al Dio del tempo

O Dio, tu che hai del tempo per noi, donaci del tempo per te.
Tu che tieni nelle tue mani ciò che è stato e ciò che sarà, fa' che sappiamo raccogliere nelle nostre mani i momenti dispersi della nostra vita.
Aiutaci a conservare il passato senza esserne immobilizzati, a vivere rendendoti grazie e senza nostalgia, a conservare fedeltà e non rigidità.
Libera il nostro passato da tutto ciò che è inutile che ci schiaccia senza vivificarci, che irrita il presente senza nutrirlo.
Donaci di restare ancorati al presente senza esserne assorbiti, di vivere con slancio e non a rimorchio, di scegliere l'occasione favorevole senza aggrapparci alle occasioni perdute, di leggere i segni senza prenderli per oracoli.
Libera il nostro presente dalla febbre che agita e dalla pigrizia che spegne ogni decisione.
Donaci il sapore del momento presente e liberaci da ogni sogno illusorio.
Facci guardare al futuro, senza bramare la sua illusione, né temere la sua venuta; insegnaci a vegliare. Libera il nostro avvenire da ogni preoccupazione inutile, da ogni apprensione che ci ruba il tempo, da tutti i calcoli che ci imprigionano.
Tu sei il Dio che mette il tempo a disposizione della nostra memoria, delle nostre scelte, della nostra speranza.
(Joseph Rozier, Rivista Il Cenacolo 2-2003)
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Che mi sostenga sempre l'Amore

Chiedi al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, e a tua Madre, che ti aiutino a conoscerti e a piangere per tutte quelle cose sporche che ti hanno attraversato e che hanno lasciato — ahimè — tante incrostazioni... — E nel contempo, senza allontanarti da questa considerazione, digli: dammi, Gesù, un Amore che sia fuoco di purificazione, nel quale la mia povera carne, il mio povero cuore, la mia povera anima, il mio povero corpo si consumino, ripulendosi di tutte le miserie terrene...
Poi, il mio io ormai vuoto, riempilo di Te: che non mi attacchi a nulla qui sulla terra; che mi sostenga sempre l'Amore. (Forgia, 41)

Il Signore ci ascolta per intervenire, per entrare nella nostra vita, liberarci dal male, colmarci di bene: Eripiam eum et glorificabo eum, ci libererà e ci glorificherà. Ecco la speranza della gloria: ritroviamo qui, come già in altre occasioni, l'inizio di quell'intimo movimento che è la vita spirituale. La speranza di questa glorificazione accresce la nostra fede e stimola la nostra carità. In tal modo le tre virtù teologali, virtù divine che ci fanno simili a Dio nostro Padre, diventano operanti. (...)
Non si può rimanere inerti. È necessario avanzare verso la meta indicata da san Paolo: Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. L'ambizione è grande e nobile: è l'identificazione con Cristo, la santità. D'altronde non c'è altra strada se si desidera essere coerenti con la vita divina che Dio stesso, mediante il battesimo, ha fatto nascere nelle nostre anime.
Andare avanti significa progredire in santità; si retrocede, invece, se si rinuncia allo sviluppo della vita cristiana. Il fuoco dell'amore di Dio ha bisogno di essere alimentato, di crescere ogni giorno, di gettare profonde radici nell'anima; e il fuoco si mantiene vivo a condizione di bruciare cose sempre nuove. Se non avvampa, rischia di estinguersi. (E' Gesù che passa, 57-58).

la gloria per gli eletti

Era Paolina che riceveva tutte le mie confidenze più intime, che chiariva tutti i miei dubbi...
Una volta mi stupivo del fatto che in Cielo il Buon Dio non desse uguale gloria a tutti gli eletti, e temevo che non tutti fossero felici; allora Paolina mi disse di andare a cercare il grande bicchiere di Papà e di metterlo accanto al mio, come un piccolo ditale, poi di riempirli d'acqua, e mi domandò quale dei due fosse il più pieno.
Le dissi che erano pieni entrambi e che era impossibile mettervi acqua più di quanta ne potessero contenere.
La mia cara Madre mi fece così capire che in Cielo il Buon Dio avrebbe dato agli eletti tanta gloria quanta ne potevano ricevere e anche l'ultimo non avrebbe avuto niente da invidiare al primo.
Così, mettendo alla mia portata i segreti più sublimi, sapevate, Madre mia, dare alla mia anima il nutrimento di cui avevo bisogno....".

Tratto da: "Storia di un'anima", di Santa Teresa di Lisieux
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Riconosco che senza di Lui

"...Riconosco che senza di Lui sarei potuta cadere in basso come santa Maddalena, e le profonde parole di Nostro Signore a Simone riecheggiarono con grande dolcezza nella mia anima... Lo so: "Colui al quale si perdona di meno, ama meno (Lc 7,40-47)", ma so anche che Gesù mi ha perdonato più che a santa Maddalena, poiché mi ha perdonato in anticipo, impedendomi di cadere. Ah! quanto vorrei poter spiegare ciò che sento!...Ecco un esempio che tradurrà un po' il mio pensiero. Supponiamo che il figlio di un bravo medico incontri sul suo cammino una pietra che lo faccia cadere e che in questa caduta si rompa un arto: subito il padre va da lui, lo rialza con amore, cura le sue ferite impiegando in questo tutte le risorse della sua arte e presto il figlio, completamente guarito, gli dimostra la propria riconoscenza.
Senza dubbio questo figlio ha ben ragione di amare suo padre! Ma farò ancora un'altra supposizione. Il padre, avendo saputo che sulla via del figlio si trova una pietra, si affretta a precederlo e la toglie (senza essere visto da nessuno). Sicuramente questo figlio, oggetto della sua tenerezza previdente, non SAPENDO del male da cui l'ha liberato il padre, non gli dimostrerà la propria riconoscenza e lo amerà meno che se fosse stato guarito da lui...Ma se viene a sapere il pericolo al quale è appena sfuggito non lo amerà di più? Ebbene, sono io questa figlia oggetto dell'amore previdente di un Padre che ha mandato il suo Verbo per salvare non i giusti ma i peccatori (cfr. Mt 9,13).
Vuole che lo ami perché mi ha perdonato non molto ma tutto (cfr. Lc 7,47). Non ha aspettato che lo amassi molto come santa Maddalena, ma ha voluto che IO SAPESSI come mi aveva amato con un amore di ineffabile previdenza perché ora lo ami alla follia!...Ho sentito dire che non si è mai vista un'anima pura che amasse più di un'anima penitente; ah! come vorrei smentire questa affermazione!..."

Tratto da: "Storia di un'anima", di Santa Teresa di Lisieux
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Capisco e so per esperienza

"Capisco e so per esperienza che "il regno di Dio è dentro di noi (cfr. Lc 17,21)". Gesù non ha bisogno né di libri né di dottori per istruire le anime. Lui, il Dottore dei dottori, insegna senza rumore di parole...

Non l'ho mai sentito parlare, ma so che è dentro di me, in ogni istante, è Lui che mi guida, mi ispira ciò che devo dire o fare. Scopro, proprio nel momento in cui ne ho bisogno, delle luci che non avevo ancora visto. Questo non capita più spesso nelle mie orazioni, anche se vi dedico più tempo, ma piuttosto durante le occupazioni della giornata..."

Tratto da: "Storia di un'anima", di Santa Teresa di Lisieux
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ciò che Gesù esige da noi

"Ecco dunque tutto ciò che Gesù esige da noi: non ha affatto bisogno delle nostre opere, ma soltanto del nostro amore, perché questo stesso Dio, che dichiara di non aver bisogno di dirci se ha fame, non ha paura di mendicare un po' d'acqua dalla Samaritana. Aveva sete... Ma dicendo "dammi da bere" era l'amore della sua povera creatura che il Creatore dell'universo chiedeva (cfr, Gv 4,6-15).

Aveva sete d'amore... Ah! sento più che mai che Gesù è assetato, non incontra che ingrati e indifferenti fra i discepoli del mondo, e fra i suoi stessi discepoli trova, ahimé! pochi cuori che si abbandonino a lui senza riserve, che comprendano tutta la tenerezza del suo Amore infinito".

Tratto da: "Storia di un'anima", di Santa Teresa di Lisieux
à

Felice colui......

da Imitazione di Cristo

Felice colui che viene ammaestrato direttamente dalla verità, così come essa è, e non per mezzo di immagini o di parole umane; ché la nostra intelligenza e la nostra sensibilità spesso ci ingannano, e sono di corta veduta.
A chi giova un'ampia e sottile discussione intorno a cose oscure e nascoste all'uomo; cose per le quali, anche se le avremo ignorate, non saremo tenuti responsabili, nel giudizio finale?
Grande nostra stoltezza: trascurando ciò che ci è utile, anzi necessario, ci dedichiamo a cose che attirano la nostra curiosità e possono essere causa della nostra dannazione. "Abbiamo occhi e non vediamo" (Ger 5,21).
Che c'importa del problema dei generi e delle specie? Colui che ascolta la parola eterna si libera dalle molteplici nostre discussioni.
Da quella sola parola discendono tutte le cose e tutte le cose proclamano quella sola parola; essa è "il principio" che continuo a parlare agli uomini (Gv 8,25).
Nessuno capisce, nessuno giudica rettamente senza quella parola. Soltanto chi sente tutte le cose come una cosa sola, e le porta verso l'unità e le vede tutte nell'unità, può avere tranquillità interiore e abitare in Dio nella pace. O Dio, tu che sei la verità stessa, fa' che io sia una cosa sola con te, in un amore senza fine.
Spesso mi stanco di leggere molte cose, o di ascoltarle: quello che io voglio e desidero sta tutto in te. Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a te: tu solo parlami.
ù

Quindici minuti con Gesù

Dice Gesù:

Non è necessario, figlio mio, sapere molto per farmi piacere.
Basta che tu abbia fede e che ami con fervore.
Se vuoi farmi piacere ancora di più, confida in me di più, se vuoi farmi piacere immensamente, confida in me immensamente.
Allora parlami come parleresti con il più intimo dei tuoi amici, come parleresti con tua madre o tuo fratello.
VUOI FARMI UNA SUPPLICA IN FAVORE DI QUALCUNO?
Dimmi il suo nome, sia quello dei tuoi genitori, dei tuoi fratelli o amici, o di qualche persona a te raccomandata...
Dimmi subito cosa vuoi che faccia adesso per loro. L'ho promesso: “chiedete e vi sarà dato. Chi chiede ottiene” Chiedi molto, molto. Non esitare nel chiedere. Ma chiedi con fede perché io ho dato la mia parola: “Se aveste fede quanto un granellino di senape potreste dire al monte: levati e gettati nel mare ed esso ascolterebbe. Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato”.
Mi piacciono i cuori generosi che in certi momenti sono capaci di dimenticare se stessi per pensare alle necessità degli altri. Così fece mia Madre a Cana in favore degli sposi quando nella festa dello sposalizio è venuto a mancare il vino. Mi chiese un miracolo e l'ottenne. Così fece anche quella donna cananea che mi chiese di liberare la figlia dal demonio, ed ottenne questa grazia specialissima.
Parlami dunque, con la semplicità dei poveri, di chi vuoi consolare, dei malati che vedi soffrire, dei traviati che vorresti tornassero sulla retta via, degli amici che si sono allontanati e che vorresti vedere ancora accanto a te, dei matrimoni disuniti per i quali vorresti la pace.
Ricorda Marta e Maria quando mi supplicarono per il fratello Lazzaro ed ottennero la sua risurrezione. Ricorda Santa Monica che, dopo avermi pregato durante trent'anni per la conversione del figlio, grande peccatore, ottenne la sua conversione e diventò il grande Sant'Agostino. Non dimenticare Tobia e sua moglie che con le loro preghiere ottennero fosse loro inviato l‘Arcangelo Raffaele per difendere il figlio in viaggio, liberandolo dai pericoli e dal demonio, per poi farlo ritornare ricco e felice affianco dei suoi familiari.
Dimmi anche una sola parola per molte persone, ma che sia una parola d'amico, una parola del cuore e fervente. Ricordami che ho promesso: “Tutto è possibile per chi crede. Il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo concederà “.
E PER TE HAI BISOGNO DI QUALCHE GRAZIA?
Se vuoi farmi una lista delle tue necessità e vieni a leggerle in mia presenza; ricorda il caso del mio servo Salomone, mi chiese la saggezza e gli fu concessa in abbondanza. Non dimenticare Giuditta che implorò grande coraggio e l'ottenne. Tieni presente Giacobbe che mi chiese prosperità (promettendomi di dare in opere buone la decima parte di quanto avesse avuto) e gli fu concesso molto, generosamente, tutto quello che desiderava e ancor di più. Sara mi pregò ed io allontanai il demonio che la tormentava. Magdalena pregò con fede e la liberai dalle brutte abitudini. Zaccheo con la preghiera si liberò dal dannoso attaccamento al denaro e si trasformò in uomo generosa E tu. . . cosa vuoi che ti conceda?
Dimmi sinceramente se sei orgoglioso, se ami la sensualità e la pigrizia, Che sei egoista, incostante. Che trascuri i tuoi doveri. Che giudichi severamente il tuo prossimo, dimenticando la mia proibizione: “non giudicate per non essere giudicati; non con dannate e non sarete condannati”
Dimmi se parli senza carità degli altri. Che ti preoccupi di più di quello che pensano gli altri di te che di quello che “pensa Dio”. Che ti lasci dominare dalla tristezza e dal malumore. Che rifiuti la tua vita, la tua povertà, i tuoi mali, il tuo lavoro, il modo come ti trattano, dimenticando quello che dice il Libro Santo: “Dio dispone tutte le cose per il bene di quelli che lo amano”.
Dimmi se hai l'abitudine di dire bugie, che non domini il tuo sguardo ne la tua immaginazione, che preghi poco senza fervore, che le tue confessioni sono fatte senza dolore e senza l'intenzione di evitare poi le occasioni di peccato, e per questo cadi sempre nelle stesse mancanze. Che la messa la segui male e le comunioni le fai senza preparazione e con poche azioni di grazia. Che sei pigro ed hai paura dell'apostolato. Che qualche volta passi alcuni giorni senza leggere neanche una pagina della Bibbia...
Ed io ti ricorderò i miei insegnamenti che porteranno una trasformazione totale nella tua vita. Ti dirò ancora: “Dio umilia gli orgogliosi ma gli umili colma di grazie... “. “Se trascuri i piccoli doveri trascurerai anche quelli grandi. Di ogni parola dannosa che uscirà dalla vostra bocca dovrete renderne conto il giorno del giudizio. Beati quelli che ascoltano la parola del Signore e la mettono in pratica “.
Non ti vergognare, povera anima! Ci sono in cielo molti giusti e tanti santi di prim'ordine che hanno avuto gli stessi tuoi difetti. Ma pregarono con umiltà e poco a poco si sono liberati di essi. Perché “non sone venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” e perché “Dio non rifiuta mai un cuore umiliato e pentito. Il miglior dono per Dio è un cuore pentito”.
E non esitare neanche nel chiedermi beni spirituali e materiali, Salute, memoria, simpatia, successo nel lavoro, negli studi e negli affari. Andare d'accordo con tutte le persone. Nuove idee per i tuoi affari, amicizie che ti siano utili, buon carattere, pazienza, allegria, generosità, amore per Dio, odio al peccato... Tutto questo posso darti e ti dà, e desidero che tu mi chieda, sempre e quando favorisca ed aiuti la tua santità e non si opponga ad essa. Ma in tutto devi sempre ripetere la mia preghiera nell'orto: il Padre, non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi Tu' Perché molte volte quel che chiede una persona non conviene per la sua salvezza, ed allora nostro Padre gli concede altri doni che gli faranno maggior bene.
E PER OGGI?
Che ti occorre?
Cosa posso fare per il tuo bene?
Se tu sapessi il desiderio che ho di favorirti. Ho dato da mangiare a cinquemila persone con solo cinque pani, perché ho visto che ne avevano bisogno. Ho calmato la tempesta quando gli apostoli mi svegliarono. Ho risuscitato la figlia di Giairo quando suo padre mi chiese di farlo. Anche tu dovrai ripetere col profeta: “Chi si è rivolto al Signore e non è stato ascoltato?'.
HAI ADESSO FRA LE MANI QUALCHE PROGETTO?
Raccontami nei dettagli. Cosa ti preoccupa? Cosa pensi di fare? Cosa vuoi? Come posso aiutarti? Magari ricordi sempre la frase del salmista: “Quel che ci porta al successo non sono i nostri affanni. Quel che ci porta al successo è la benedizione di Dio. Raccomandati a Dio nelle tue preoccupazioni e vedrai realizzarsi i tuoi buoni desideri” Gli israeliti desideravano occupare a terra pro messa. Mi supplicarono e lo concessi; David voleva vincere Golia, Mi pregò e l'ottenne; i miei apostoli volevano che aumentassi la loro fede, Mi chiesero questo favore e lo concessi con enorme generosità. E tu..,cosa vuoi che ti conceda?
COSA POSSO FARE PER I TUOI AMICI?
Cosa posso fare per i tuoi superiori, per le persone che vivono nella tua casa, nel tuo quartiere, che trovi nel tuo cammino, per le persone delle quali dovrai rendere conto il giorno del giudizio?
Geremia pregò per la città di Gerusalemme e Dio la colmò di benedizioni, Daniele pregava per i suoi connazionali ed ottenne che diminuissero molte loro pene.
E tu, cosa mi chiedi per i tuoi vicini di casa, per il tuo quartiere, per la tua regione, per la tua patria.
E PER I TUOI GENITORI?
Se sono già morti ricorda che “è una opera santa e buona pregare Dio per i morti, perché riposino dalle loro pene”.
E se sono ancora viventi, cosa vuoi per loro? Più pazienza nelle loro pene, nei loro
problemi di salute? Un carattere piacevole? Comprensione in famiglia? Le preghiere di un figlio non possono essere respinte da chi, a Nazareth, per trent'anni è stato esempio di amore filiale.
C'È QUALCHE FAMILIARE CHE HA BISOGNO DI QUALCHE FAVORE?
Prega per lui o per lei e io farò della tua famiglia un tempio d'amore e conforto, e verserò a mani piene sui tuoi familiari le grazie e gli aiuti necessari per essere felici nel tempo e nell'eternità.
E PER ME?
Non desideri da me grazia e amicizia?
Non vorresti fare del bene al tuo prossimo, ai tuoi amici, a chi ami forse molto, ma che vivono lontani dalla religione o non la praticano nel modo giusto?
Sono padrone dei cuori che, rispettando la loro libertà, porto dolcemente verso la santità e l'amore di Dio. Ma ho bisogno di persone che preghino per loro.
Nel Vangelo ho lasciato questa promessa:
“Il Padre vostro celeste darà lo spirito santo a coloro che glielo chiedono” Chiedimi per i tuoi familiari quel buon spirito, che si ricordino dell'eternità che li aspetta, di prepararsi un buon tesoro in cielo facendo in questa vita moltissime opere buone e pregando ininterrottamente,
Lavorando per la salvezza della tua famiglia e degli altri non dimenticare mai la stupenda promessa del profeta: “coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre”.
SEI FORSE TRISTE O DI MALUMORE?
Raccontami. Raccontami, anima sconsolata, le tue tristezze in ogni dettaglio. Chi ti ha ferito? Chi ha ferito il tuo amor proprio? Chi ti ha disprezzato? Dimmi se ti va male nel tuo lavoro e io ti dirò le cause del tuo insuccesso. Non vorresti che mi occupassi di qualcosa per te?
Avvicinati al mio cuore che ha un balsamo efficace per tutte le ferite del tuo. Raccontami tutto e in breve mi dirai che, come Me, tutto perdoni e tutto dimentichi, perché “le pene di questa vita non sono comparabili con l'immensa gioia che ci attende quale premio nell'eternità”.
Senti l'indifferenza di persone che prima ti hanno voluto bene ma che ora ti dimenticano e si allontanano da te senza motivo? Prega per loro, Il mio amico Giobbe pregò per quelli che con lui sono stati ingrati, e la bontà divina li perdonò, e li fece tornare alla sua amicizia.
VUOI RACCONTARMI QUALCHE GIOIA?
Perché non mi fai partecipe di essa, come buon amico? Raccontami quello che da ieri o dalla tua ultima visita a Me ha consolato e ha fatto sorridere il tuo cuore. Forse hai avuto gradevoli sorprese. Magari sono sparite certe angosce o paure per il futuro. Hai superato qualche ostacolo, oppure, sei uscito da qualche difficoltà impellente? Tutto questo è opera mia, lo ti ho procurato tutto questo.
Quanto mi rallegrano i cuori grati che, come il lebbroso guarito, tornano per ringraziare, ma molto mi rattristano gli ingrati che, come i nove lebbrosi del Vangelo, non tornano per ringraziare per i benefici ricevuti.
Ricorda che “chi ringrazia per un beneficio ottiene che gli si concedano degli altri”.
Dimmi sempre un “grazie” con tutto il cuore.
E POI... NON HAI QUALCHE PROMESSA DA FARMI?
Già lo sai che leggo nel fondo del tuo cuore. Gli umani si ingannano facilmente. Dio no. Parlami allora con sincerità. Hai il fermo proposito di non esporti più a quella occasione di peccato? Di privarti di quel giornale, rivista, film, programma televisivo che danneggia la tua anima? Di non leggere quel libro che ha eccitato la tua immaginazione? Di non trattare quella persona che ha turbato la pace della tua anima? Di stare in silenzio quando senti che arriva la collera? Perché “gli imprudenti dicono quello che sentono dentro di se quando sono di malumore, ma i prudenti rimangono sempre in silenzio quando sono di malumore, e sanno dissimulare le offese ricevute”.
Vuoi fare il buon proposito di non parlare male di nessuno, anche quando credi che quel che dici è verità? Di non lamentarti perché è dura la vita? Di offrirmi le tue sofferenze in silenzio invece di andare in giro rinnegando le tue pene? Di lasciare ogni giorno un piccolo spazio per leggere qualche cosa che ti sia di profitto, specialmente la Bibbia? Così diranno anche dite: “ascolta la parola di Dio e la mette in pratica, sarà come una casa costruita sulla roccia, non crollerà “.
Sarai ancora amabile con le persone che ti hanno trattato male?Avrai da ora in poi un volto allegro ed un sorriso amabile? Anche con quelli che non hanno molta simpatia per te?
Ricorda le mie parole: “Se saluti solo quelli che ti amano, che merito ne hai? Anche i cattivi fanno così. Perdona e sarai perdonato. Un volto amabile rallegra i cuori degli altri”
E ADESSO RITORNA ALLE TUE OCCUPAZIONI...
Ma non dimenticare questi quindici minuti di gradevole conversazione che abbiamo avuto qui nella solitudine del santuario.
Conserva più che puoi il silenzio, la modestia e la carità con il prossimo.
Ama mia Madre, che è anche Madre tua. Ricorda che essere buon devoto della Vergine Maria è segno di sicura salvezza.
CONSOLARE GESÙ
Il fine di tutto il cammino della vita spirituale è giungere all'intimità profonda con Gesù e condividere con lui le gioie e i dolori che Egli prova.
Gesù ha bisogno di consolatori, ma ne trova pochi. Consolare Gesù è il modo più raffinato di amarlo. Alla fine di tutto che cosa conta veramente? Non sono le grandi opere che posso fare, gli atti di eroismo che posso realizzare per tanti poveri bisognosi, ma consolare Gesù.
È Lui il centro di tutta la vita della Chiesa.
Quando amo Gesù e lo consolo, sono già in tutte le parti del mondo, sono già al letto dei morenti, nelle carceri, nei lebbrosari, a consolare i moribondi, ad alleviare le sofferenze del purgatorio.
Perchè se è vero che dove c'è uno che soffre là c'è Gesù, è anche altrettanto vero che consolare Gesù è già sconfiggere la tristezza del mondo, Vocazione questa molto difficile da capire e da vivere: occorre aver raggiunto un alto grado di santità.
GESÙ AD ALEXANDRINA MARIA DA COSTA

Non hai compassione di Me? Sono nei tabernacoli tutto solo. Tanto schernito, abbandonato e tanto offeso. Và a consolarmi ed a riparare: ripara tanto abbandono. Visitare i carcerati e consolarli è opera buona. lo sono carcerato per Amore. lo sono il carcerato dei carcerati.

PREGHIERA
Dolce Madre di Gesù, Tu sei LA PRIMA ADORATRICE di Lui e della Santissima Trinità, Tu sei la MADRE DELL'ADORAZIONE, la Madre di tutte le anime adoratrici, la Madre mia...
Sotto la Tua protezione metto la mia vita. Con immensa riconoscenza Ti ringrazio perchè mì aprì gli occhi per contemplare Colui che si immola sul Santo Altare e mi apre la via dell'Adorazione Eucaristica. Mi conduci sempre al cospetto del Tuo Figlio nel Tabernacolo.
Custodisci l'anima mia e santifica la mia vocazione adoratrice, per la Gloria del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen

Vieni Signore in nostro aiuto

Hai ascoltato, Signore, il lamento del tuo popolo in Egitto.
Accogli il lamento degli oppressi e degli esiliati.
Vieni presto in loro aiuto e saranno salvi.
Hai sanato, Signore, i lebbrosi che ti si presentavano.

Guarisci chi è malato, stai vicino a chi ha bisogno.
Vieni presto in loro aiuto e saranno salvi.
Hai liberato gli indemoniati, libera chi non è padrone di se.
Vieni presto in loro aiuto e saranno salvi.

Hai ridato la vista ai ciechi, hai ridato la forza ai paralitici.
Rendi ogni uomo capace di vedere e comunicare.

Vieni presto in loro aiuto e saranno salvi.
Hai chiamato in vita i morti, li hai restituiti alla luce.

Non permettere che regni la morte, ridona la vita ai tuoi servi.
Vieni presto in loro aiuto e saranno salvi.

Hai mangiato con i peccatori, hai rimesso ogni peccato.
Guarda la nostra miseria e la nostra pena, perdona tutti i nostri peccati.

Vieni presto in nostro aiuto e saremo salvi.
Perché sei un Dio buono ed amico degli uomini.

Padre nostro - Ave Maria - Gloria
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Preghiera / 2


Madre nostra, fiducia nostra!
Maria, compi l'opera tua:
poni Gesù in mezzo a noi,
fa che noi vediamo e amiamo
Gesù l'uno nell'altro
e in Lui siamo fratelli.
Amen
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sabato 4 luglio 2009

Gesù diceva... che bisogna pregare sempre

+ Dal Vangelo secondo Luca (18,1-8)

Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente.

Non occorre ridurre la tua preghiera alla sola domanda a parole. Dio infatti non ha bisogno che gli teniamo dei discorsi; sa bene, anche se non chiediamo nulla, ciò che ci è utile. Come sarebbe a dire?
La preghiera non consiste in formule; congloba tutta la vita.
«Sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, dice l'apostolo Paolo, fate tutto per la gloria di Dio» (1 Cor 10,31).
Sei forse a tavola? Prega: prendendo il tuo pane, ringrazia colui che te l'ha dato; bevendo il tuo vino, ricordati di colui che ti ha fatto questo dono per rallegrare il tuo cuore e allievare le tue miserie. Terminato il pranzo, non dimenticare tuttavia il tuo benefattore.
Quando ti metti la tunica, ringrazia colui che te l'ha data; quando ti metti il mantello testimonia il tuo affetto a Dio che ci fornisce i vestiti adatti per l'inverno e per l'estate, per proteggere la nostra vita.
Al tramonto del giorno, ringrazia colui che ti ha dato il sole per i lavori della giornata e il fuoco per rischiarare la notte e per provvedere ai nostri bisogni.
La notte ti fornisce dei motivi di azione di grazia; guardando il cielo e contemplando la bellezza delle stelle, prega il Maestro dell'universo che ha fatto ogni cosa con sapienza.
Quando vedi tutta la natura addormentata, adora ancora colui che ci solleva con il sonno da ogni nostra fatica e ci rende con un po' di riposo il vigore delle nostre forze.
Allora pregherai senza stancarti, se la tua preghiera non si contenterà di formule e se, al contrario, ti terrai unito a Dio lungo tutta la tua esistenza, in modo da fare dalla tua vita una preghiera incessante.
ù

Guarire dall'ingratitudine

† Dal vangelo secondo Luca (17,11-19)
Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato!».


Dieci lebbrosi sentono parlare di Gesù; pensano che Lui li possa guarire. Infrangono tutte le prescrizioni legali che li obbligano a tenersi discosti dagli uomini, si mettono sulla strada dove passa Gesù e lo supplicano, alzando la voce.
Quando ogni umana speranza è svanita, questi uomini senza speranza, credono in Cristo. Gesù però non li guarisce subito; li manda, ancora lebbrosi, al sacerdote, perché gli si mostrino. È una prescrizione d'obbligo per i risanati, ma essi non lo sono ancora. Questi uomini credono alla sola Parola di Gesù e in base a quella si muovono. La guarigione avviene per via, improvvisa.
Una fede così provata sarebbe capace di grandi cose, se essi sapessero riconoscere che Dio mette alla prova per offrire un dono più grande. Ma questi uomini non vedono altro che la loro malattia e la loro guarigione. Solo una fede umile merita di vedere Dio.
Uno dei dieci, vedendosi guarito, ritorna da Gesù. Apparente disobbedienza al comando del Maestro? Questa "obbedienza di fede" così paradossale suggerisce che l'uomo guarito vede in Gesù il vero Tempio del Padre dove incontrare Dio e adorarlo. I tre gesti che egli compie: glorificare Dio a piena voce, prostrarsi ai piedi di Gesù e ringraziarlo, sono atti che si rivolgono unicamente a Dio.
La nuova Terra santa, il vero Sacerdote e Tempio del Padre è Gesù: a lui occorre rivolgersi non solo per chiedere e ottenere perdono, ma anche per ricevere il Regno di Dio come un dono, cioè con cuore di bimbi.
Ecco le tre tappe della fede: accettare che Dio sia libero nel prendere le sue iniziative quando e come vuole; obbedire alla Parola; ringraziare. A chi ha (cioè a chi riceve il Regno di Dio come puro dono e ringrazia) sarà data sempre più in abbondanza la manifestazione di questo stesso Regno; ma a chi non ha (cioè esige tutto come dovuto e recrimina) sarà tolto anche quello che crede di avere: diventerà cieco sulle realtà più vere che sono svelate ai piccoli, agli umili.

ù

La parola di Dio é viva ed efficace

Dalle «Opere» di Baldovino di Canterbury, vescovo

«La parola di Dio é viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio» (Eb4, 12). Ecco quanto é grande la potenza e la sapienza racchiusa nella parola di Dio!Il testo é altamente significativo per chi cerca Cristo, che é precisamente la parola, la potenza e la sapienza di Dio. Questa parola, fin dal principio coeterna col Padre, asuo tempo fu rivelata agli apostoli, per mezzo di essi fu annunziata ed accolta con umile fede dai popoli credenti. E' dunque parola nel Padre, parola nella predicazione, parola nel cuore. Questa parola di Dio é viva, e ad essa il Padre ha dato il potere di avere la vita in se stessa, né più né meno come il Padre ha la vita in se stesso.
Per cui il Verbo non solo é vivo, ma é anche vita, come egli stesso dice: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14, 6). E quindi vita, é vivo, e può darela vita. Infatti «come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà lavita a chi vuole» (Gv 5, 21). E dà la vita quando chiama il morto dal sepolcro edice: «Lazzaro, vieni fuori» (Gv 11, 43).
Quando questa parola viene predicata, mediante la voce del predicatore, dona allasua voce, che si percepisce esteriormente, la virtù di operare interiormente, per cui i morti riacquistano la vita e rinascono nella gioia dei figli di Abramo. Questa parola é dunque viva nel cuore del Padre, viva sulla bocca del predicatore, viva nel cuore di chi crede e di chi ama.
Ed appunto perché questa parola é così viva, non v'é dubbio che sia anche efficace. E' efficace nella creazione, é efficace nel governo del mondo, é efficace nella redenzione. Che cosa potrebbe essere più efficace e piùpotente? «Chi può narrare i prodigi del Signore e far risuonare tutta la sua lode?»(Sal 105, 2). E' efficace quando opera, é efficace quando viene predicata. Infatti non ritorna indietro vuota, ma produce i suoi frutti dovunque viene annunziata.E' efficace e «più tagliente di ogni spada a doppio taglio» (Eb 4, 12) quando viene creduta ed amata. Che cosa infatti é impossibile a chi crede, che cosa é impossibile a chi ama? Quando parla questa parola, le sue parole trapassano il cuore, come gliacuti dardi, scagliati da un eroe. Entrano in profondità come chiodi battuti con forzae penetrano tanto dentro, da raggiungere le intimità segrete dell'anima. Infatti questa parola é più penetrante di qualunque spada a doppio taglio, perché il suo potere d'incisione supera quello della lama più temprata e la sua acutezza quella di qualsiasi ingegno.
Nessuna saggezza umana e nessun prodotto d'intelligenza é fine sottile al pari diessa. E' più appuntita di qualunque sottigliezza della sapienza umana e dei più ingegnosi raziocini.
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Soffio di un Dio buono


giovedì 2 luglio 2009

Litanie al Preziosissimo Sangue

Signore, pietà .
Cristo, pietà .
Signore, pietà .
Cristo, ascoltaci.
Cristo, esaudiscici.
Padre celeste, Dio,abbi pietà di noi
Figlio redentore del mondo, Dio,abbi pietà di noi
Spirito Santo, Dio,abbi pietà di noiSanta Trinità , unico Dio,abbi pietà di noi
Sangue di Cristo, Unigenito dell'eterno Padre,salvaci
Sangue di Cristo, Verbo di Dio incarnato,salvaci
Sangue di Cristo, della nuova ed eterna alleanza,salvaci
Sangue di Cristo, scorrente a terra nell'agonia,salvaci
Sangue di Cristo, profuso nella flagellazione,salvaci
Sangue di Cristo, stillante nella coronazione di spine,salvaci
Sangue di Cristo, effuso sulla croce,salvaci
Sangue di Cristo, prezzo della nostra salvezza,salvaci
Sangue di Cristo, senza il quale non vi è perdono,salvaci
Sangue di Cristo, nell'Eucaristia bevanda e lavacro delle anime,salvaci
Sangue di Cristo, fiume di misericordia,salvaci
Sangue di Cristo, vincitore dei demoni,salvaci
Sangue di Cristo, fortezza dei martiri,salvaci
Sangue di Cristo, vigore dei confessori,salvaci
Sangue di Cristo, che fai germogliare i vergini,salvaci
Sangue di Cristo, sostegno dei vacillanti,salvaci
Sangue di Cristo, sollievo dei sofferenti,salvaci
Sangue di Cristo, consolazione nel pianto,salvaci
Sangue di Cristo, speranza dei penitenti,salvaci
Sangue di Cristo, conforto dei morenti,salvaci
Sangue di Cristo, pace e dolcezza dei cuori,salvaci
Sangue di Cristo, pegno della vita eterna,salvaci
Sangue di Cristo, che liberi le Anime del purgatorio,salvaci
Sangue di Cristo, degnissimo di ogni gloria ed onore,salvaci
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,perdonaci, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,esaudiscici, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,abbi pietà di noi
Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue E ci hai fatti regno per il nostro Dio

PREGHIAMO
O Padre, che nel Sangue prezioso del tuo unico Figlio hai redento tutti gli uomini, custodisci in noi l'opera della tua misericordia, perchè celebrando questi santi misteri otteniamo i frutti della nostra redenzione.Per Cristo nostro Signore.
Amen.
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Preghiamo per tutti gli ammalati nel corpo e nello spirito

(I Gloria al Padre sono 33 in onore dei 33 anni di vita di Cristo)
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre.

Primo mistero
Gesù versa sangue nella circoncisione.(Lc 2, 21)

O Gesù, Figlio di Dio fatto uomo, il primo Sangue che hai versato per la nostra salvezza ci riveli il valore della vita e il dovere di affrontarla con fede e coraggio, nella luce del Tuo nome e nella gioia della grazia.

Padre Nostro,
5 Gloria al Padre
Ti supplichiamo, Signore, soccorri i tuoi figli che hai redento con il tuo sangue prezioso

Secondo mistero
Gesù suda sangue nell'orto degli ulivi.(Lc 22, 39 ss)

O Figlio di Dio, il tuo sudore di Sangue nel Getsemani susciti in noi l'odio al peccato, l'unico vero male che ruba il tuo amore e rende triste la nostra vita.

Padre Nostro,
5 Gloria al Padre
Ti supplichiamo, Signore, soccorri i tuoi figli che hai redento con il tuo sangue prezioso

Terzo mistero
Gesù versa sangue nella flagellazione.(Gv 19,1)

O Maestro divino, iI Sangue della flagellazione ci sproni ad amare la purezza, perchè possiamo vivere nell'intimità della Tua amicizia e contemplare con occhi limpidi le meraviglie del creato.

Padre Nostro,
5 Gloria al Padre
Ti supplichiamo, Signore, soccorri i tuoi figli che hai redento con il tuo sangue prezioso

Quarto mistero
Gesù versa sangue nella coronazione di spine.(Gv 19, 2-5)

O Re dell'universo, il Sangue della coronazione di spine distrugga il nostro egoismo e il nostro orgoglio, perchè possiamo servire in umiltà i fratelli bisognosi e crescere nell'amore.

Padre Nostro,
5 Gloria al Padre
Ti supplichiamo, Signore, soccorri i tuoi figli che hai redento con il tuo sangue prezioso

Quinto mistero
Gesù versa sangue sulla via del Calvario.(Gv 19-18)

O Salvatore del mondo, il Sangue versato sulla via del Calvario illumini, il nostro cammino e ci aiuti a portare la croce con Te, per completare in noi la Tua passione.

Padre Nostro,
5 Gloria al Padre
Ti supplichiamo, Signore, soccorri i tuoi figli che hai redento con il tuo sangue prezioso

Sesto mistero.
Gesù versa sangue nella crocifissione.(Lc 23, 33-34)

O Agnello di Dio, immolato per noi insegnaci il perdono delle offese e l'amore ai nemici. E tu, Madre del Signore e nostra, rivelaci la potenza e le ricchezze del Sangue prezioso.

Padre Nostro,
5 Gloria al Padre
Ti supplichiamo, Signore, soccorri i tuoi figli che hai redento con il tuo sangue prezioso

Settimo mistero
Gesù versa sangue nella lanciata al cuore.(Gv 19, 31 ss)

O Cuore adorabile, trafitto per noi, accogli le nostre preghiere, le attese dei poveri, le lacrime dei sofferenti, le speranze dei popoli, perchè tutta l'­umanità si riunisca nel Tuo regno di amore, di giustizia e di pace.

Padre Nostro,
3 Gloria al Padre
Ti supplichiamo, Signore, soccorri i tuoi figli che hai redento con il tuo sangue prezioso
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Preziosissimo Sangue di Gesù.

Inizia oggi il mese de Luglio, che la tradizione popolare dedica alla contemplazione del Preziosissimo Sangue di Cristo, mistero insondabile di amore e di misericordia.[...]
Il Sangue di Cristo è la prova inconfutabile dell'amore del Padre celeste per ogni uomo, nessuno escluso.
Tutto questo è stato ben sottolineato dal Beato Giovanni XXIII, devoto al Sangue del Signore fin dallíinfanzia, quando in famiglia ne sentiva recitare le speciali Litanie.
Eletto Papa, scrisse una Lettera apostolica per promuoverne il culto (Inde a primis, 30 giugno 1959) invitando i fedeli a meditare sul valore infinito di quel Sangue, del quale "una sola goccia può salvare tutto il mondo da ogni colpa" (Inno Adoro Te devote).

Giovanni Paolo II 1 Luglio 2001

mercoledì 1 luglio 2009

L'amico invisibile

Io so bene che dentro la mia stanza c'è un amico invisibile,
non si rivela con qualche movimento né parla per darmi una conferma.
Non c'è bisogno che io gli trovi posto:
è una cortesia più conveniente l'ospitale intuizione della sua compagnia.
La sola libertà che si concede è di essere presente.
Né io né lui violiamo con un suono l'integrità di questa muta intesa.
Non non potrei mai stancarmi di lui:
sarebbe come se un atomo ad un tratto
si annoiasse di stare sempre insieme agli innumerevoli elementi dello spazio.
Ignoro se visti anche altri, se rimanga con loro oppure no.
Ma il mio istinto lo sa riconoscere: il suo nome è Immortalità.

Emily Dickinson
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Al Cuore di Gesù

Signore Gesù Cristo,nostro Maestro e Redentore
ascolta la preghieradi questa famiglia che crede, spera ed ama.

Cuore di Gesù sorgente di acqua viva
lavaci nell’oceano della misericordia; purifica nel tuo sangue questa tua eredità, scolpisci in noi il sigillo della Croce, segno indelebile dell’appartenenza a te.

Cuore orante del Signore,
donaci il silenzio delle tue notti in dialogo con il Padre, la volontà ferma di tacere se tu parli, di agire quando tu hai indicato il da farsi, la forza di stare ai piedi della croce, nel buio dell’incomprensione, della solitudine, della morte.

Cuore eucaristico di Gesù,saziaci con il tuo Pane,
dissetaci con il tuo Vino, prendi la nostra vita, benedici la nostra giornata, spezza il nostro tempo, donaci agli altri senza riserve.

Cuore obbediente del Signore
infondi in noi il tuo Spirito di Vita per essere incenerite Vittime, nascoste nel Cuore tuo che sei Vittima sacrificata dall’eccessivo amore per noi.

Cuore trafitto di Gesù povero e crocifisso,
donaci la tua stessa ansia per il Regno,per la tua Chiesa, per ogni uomo, piccolo, debole, indifeso. Facci ricchi con la tua povertà, forti con la tua debolezza, leggeri per il peso delle necessità dei fratelli

Cuore esanime del Signore
facci penetrare nell’intimo del tuo mistero perché la passione tua continui nella nostra carne, la tua Parola risuoni nella vita, il tuo Spirito ci trasformi in creature nuova.

Cuore sempre vivo e palpitante del Signore Risorto,
dona all’umanità intera la bellezza del fiore che nasce dalla morte del seme, la speranza nella vita senza fine, la certezza che all’amore tuo nulla è impossibile, la gioia ed il sorriso del Cuore della Madre tua che ora è stretta a te in cielo, per sempre.

Amen. Amen. Alleluia.
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