sabato 30 maggio 2009

La Madonna ci apre la strada del Regno dei Cieli

Rendi più vivo, più soprannaturale il tuo amore per la Vergine. — Non andare da Maria soltanto per chiedere. Va' anche a dare!, a darle affetto; a darle amore per il suo Figlio divino; a manifestarle questo affetto con opere di servizio nei rapporti con gli altri, che sono essi pure figli suoi. (Forgia, 137)

Ritorniamo all'esperienza quotidiana, alla consuetudine con le nostre madri terrene. Che cosa desiderano più di tutto le mamme dai loro figli, da coloro che sono carne della loro carne e sangue del loro sangue? La loro massima aspirazione è di averli vicino. Quando i figli crescono e non è più possibile averli accanto, attendono con impazienza le loro notizie, si emozionano per tutto ciò che succede loro: dal più piccolo malessere agli avvenimenti più importanti.Guardate: per Maria, nostra Madre, saremo sempre piccoli, perché la Madonna ci apre la strada del Regno dei Cieli, che sarà donato a chi si fa bambino [Cfr Mt 19, 14]. Dalla Madonna non ci dobbiamo mai separare. E come le renderemo onore? Frequentandola, parlandole, esprimendole il nostro affetto, meditando nel nostro cuore le scene della sua vita terrena, raccontandole le nostre lotte, i nostri successi e i nostri insuccessi. (Amici di Dio, 289-290)

Il trono di Maria è la Croce

Ammira la fortezza della Madonna: ai piedi della Croce, con il più grande dei dolori umani —non c'è dolore come il suo dolore— piena di fortezza. —Chiedile questo vigore, per saper stare anche tu presso la Croce. (Cammino, 508)

Maestra di speranza. Maria annuncia che tutte le generazioni la chiameranno beata [Cfr Lc 1, 48]. Umanamente parlando, su quali motivi poggiava questa speranza? Chi era Lei, per gli uomini e per le donne del suo tempo? Le grandi eroine del Vecchio Testamento — Giuditta, Ester, Debora — ebbero già su questa terra una gloria umana, furono acclamate dal popolo, esaltate. Il trono di Maria, come quello di suo Figlio, è la Croce. E per tutto il resto della sua vita, fino a quando è assunta in Cielo in corpo e anima, è la sua silenziosa presenza a impressionarci. San Luca, che la conosceva bene, annota che la Madonna è accanto ai primi discepoli, in preghiera. Così conclude i suoi giorni terreni colei che doveva essere lodata da tutte le creature per l'eternità.Quale contrasto tra la speranza della Madonna e la nostra impazienza! Spesso reclamiamo a Dio l'immediato pagamento del poco bene che abbiamo compiuto. Appena sorge la prima difficoltà, ci lamentiamo. Siamo, molto sovente, incapaci di reggere lo sforzo, di mantenere la speranza. Perché non abbiamo fede: Beata colei che ha creduto! Perché si compiranno le cose predette dal Signore [Lc 1, 45]. (Amici di Dio, 286)

Benedetta monotonia di avemarie!

Capisco che ogni Avemaria, ogni saluto alla Vergine, è un nuovo palpito di un cuore innamorato. (Forgia, 615)

«Vergine Immacolata, so bene di essere un povero miserabile, che non fa altro che aumentare tutti i giorni il numero dei propri peccati...». Mi hai detto che parlavi così con nostra Madre, l'altro giorno.E ti ho consigliato, con sicurezza, di recitare il Santo Rosario: benedetta monotonia di avemarie che purifica la monotonia dei tuoi peccati! (Solco, 475)

Il Rosario non lo si recita solo con le labbra, biascicando una dietro l'altra le avemarie. Questo è il borbottìo delle bigotte e dei bigotti. Per un cristiano, l'orazione vocale deve radicarsi nel cuore, in modo che, durante la recita del Rosario, la mente possa addentrarsi nella contemplazione di ciascuno dei misteri. (Solco, 477)

Rimandi sempre il Rosario a più tardi, e finisci per ometterlo a motivo del sonno. Se non disponi di altri momenti, recitalo per la strada e senza che nessuno se ne accorga. Per di più, ti aiuterà ad avere presenza di Dio. (Solco, 478)

Invocazione allo Spirito

Spirito di Dio che agli inizi della creazione ti libravi sugli abissi dell'universo, e trasformavi in sorriso di bellezza il grande sbadiglio delle cose, scendi ancora sulla terra e donale il brivido dei cominciamenti. Questo mondo che invecchia, sfioralo con l'ala della tua gloria.
Dissipa le rughe. Fascia le ferite che l'egoismo sfrenato degli uomini ha tracciato sulla sua pelle. Mitiga con l'olio della tenerezza le arsure della sua crosta. Restituiscile il manto dell'antico splendore, che le nostre violenze le hanno strappato, e riversale sulle carni inaridite anfore di profumi.
Permea tutte le cose, e possiedine il cuore. Facci percepire la tua dolente presenza nel gemito delle foreste divelte, nell'urlo dei mari inquinati, nel pianto dei torrenti inariditi, nella viscida desolazione delle spiagge di bitume.
Restituiscici al gaudio dei primordi. Riversati senza misura sulle nostre afflizioni.Librati ancora sul nostro vecchio mondo in pericolo. E il deserto, finalmente, ridiventerà giardino, e nel giardino fiorirà l'albero della giustizia, e frutto della giustizia sarà la pace.
Spirito Santo che riempivi di luce i Profeti e accendevi parole di fuoco sulla loro bocca, torna a parlarci con accenti di speranza. Frantuma la corazza della nostra assuefazione all'esilio.Ridestaci nel cuore nostalgie di patrie perdute.
Dissipa le nostre paure. Scuotici dall'omertà.Liberaci dalla tristezza di non saperci più indignare per i soprusi consumati sui poveri.E preservaci dalla tragedia di dover riconoscere che le prime officine della violenza e della ingiustizia sono ospitate nei nostri cuori.
Donaci la gioia di capire che tu non parli solo ai microfoni delle nostre Chiese. Che nessuno può menar vanto di possederti. E che, se i semi del Verbo sono diffusi in tutte le aiuole, è anche vero che i tuoi gemiti si esprimono nelle lacrime dei maomettani e nelle verità dei buddisti, negli amori degli indù e nel sorriso degli idolatri, nelle parole buone dei pagani e nella rettitudine degli atei.Spirito Santo che hai invaso l'anima di Maria per offrirci la prima campionatura di come un giorno avresti invaso la Chiesa e collocato nei suoi perimetri il tuo nuovo domicilio, rendici capaci di esultanza.
Donaci il gusto di sentirci "estroversi". Rivolti, cioè, verso il mondo, che non è una specie di chiesa mancata, ma l'oggetto ultimo di quell'incontenibile amore per il quale la Chiesa stessa è stata costituita.Se dobbiamo attraversare i mari che ci distanziano dalle altre culture, soffia nelle vele perché,sciolte le gomene che ci legano agli ormeggi del nostro piccolo mondo antico,un più generoso impegno missionario ci solleciti a partire.Se dobbiamo camminare sull'asciutto, mettici le ali ai piedi perché, come Maria, raggiungiamo in fretta la città. La città terrena. Che tu ami appassionatamente. Che non è il ripostiglio dei rifiuti, ma il partner con cui dobbiamo "agonizzare" perché giunga a compimento l'opera della Redenzione.Spirito di Dio che presso le rive del giordano sei sceso con pienezza sul capo di Gesù e l'hai proclamato Messia, dilaga su questo corpo sacerdotale raccolto davanti a te.Adornalo di una veste di Grazia. Consacralo con l'unzione, e invitalo a portare il lieto annunzio ai poveri,a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri,e a promulgare l'anno di misericordia del Signore.
Se Gesù ha usato queste parole di Isaia per la sua autoproclamazione nella sinagoga di Nazareth e per la stesura del suo manifesto programmatico, vuole dire che anche la Chiesa oggi deve farsi solidale con i sofferenti, con i poveri, con gli oppressi, con i deboli, con gli affamati e con tutte le vittime della violenza.Facci capire che i poveri sono i "punti di entrata" attraverso i quali tu, Spirito di Dio, irrompi in tutte le realtà umane e le ricrei. Preserva, perciò, la tua sposa dal sacrilegio di pensare che la scelta degli ultimi sia il sacrilegio di pensare che la scelta degli ultimi sia l'indulgenza alle mode di turno, e non invece la feritoia attraverso la quale la forza di Dio penetra nel mondo e comincia la sua opera di salvezza.Spirito Santo dono del Cristo morente, fa' che la Chiesa dimostri di aver ereditato davvero. Trattienila ai piedi di tutte le croci. Quelle dei singoli e quelle dei popoli. Ispirale, parole e silenzi, perché sappia dare significato al dolore degli uomini. Così che ogni povero comprenda che non è vano il suo piantoe ripeta con il salmo "le mie lacrime, Signore, nell'otre tuo raccogli".
Rendila protagonista infaticabile di deposizione del patibolo, perché i corpi schiodati dei sofferenti trovino pace sulle sue ginocchia di Madre. In quei momenti poni sulle sue labbra canzoni di speranza.
E donale di non arrossire mai della Croce, ma di guardare ad essa come all'antenna della sua nave,le cui vele tu colmi di brezza e spingi con fiducia lontano.Spirito di Pentecoste ridestaci all'antico mandato di profeti, dissigilla le nostre labbra, contratte dalle prudenze carnali. Introduci nelle nostre vene il rigetto per ogni compromesso. E donaci la nausea di lusingare i detentori del potere per trarne vantaggio.
Trattienici dalle ambiguità. Facci la grazia del voltastomaco per i nostri peccati. Poni il tuo marchio di origine controllata sulle nostre testimonianze. E facci aborrire dalle parole, quando esse non trovino puntuale verifica nei fatti.Spalanca i cancelletti dei nostri cenacoli. Aiutaci a vedere i riverberi delle tue fiamme nei processi di purificazione che avvengono in tutti gli angoli della terra. Aprici a fiducie ecumeniche. E in ogni uomo di buona volontà facci scorgere le orme del tuo passaggio.
Spirito del Signore dono del Risorto agli apostoli del cenacolo,gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine. Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro. Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa' risplendere di gioia i loro corpi. Rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce.
Perché, per essi e per tutti, lo sposo non tarderà.
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Regina della pace, prega per noi

La Madonna così l'invoca la Chiesa è la Regina della pace. Per questo quando la tua anima, l'ambiente famigliare o professionale, la convivenza nella società o tra i popoli sono agitati, non cessare di acclamarla con questo titolo: «Regina pacis, ora pro nobis!» Regina della pace, prega per noi! Hai provato, almeno, quando perdi la serenità?... La sua immediata efficacia ti sorprenderà. (Solco, 874)

Non c'è pace in tanti cuori che tentano invano di compensare l'inquietudine dell'anima con un'attività incessante, con la minuscola soddisfazione di beni che non saziano, perché lasciano dietro di se il sapore amaro della tristezza. (...)

Cristo, nostra pace, è anche Via. Se vogliamo la pace, dobbiamo seguire i suoi passi. La pace è la conseguenza della guerra, della lotta. Lotta ascetica, intima, che ogni cristiano è tenuto a sostenere contro tutto ciò che nella sua vita non viene da Dio: la superbia, la sensualità, l'egoismo, la superficialità, la meschinità del cuore. È inutile reclamare la serenità esteriore quando manca la tranquillità nella coscienza, nell'intimo dell'anima, perché dal cuore provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. (E' Gesù che passa, 73)

lunedì 18 maggio 2009

Paradiso e Purgatorio

Sono innumerevoli gli esempi di grazie anche miracolose, ottenute per intercessione delle anime del Purgatorio, e possiamo dire che la loro sollecitudine per l'anima e per la nostra vita corporale è tanto più grande, in quanto che esse sperimentano al vivo che cosa è un danno per l'anima e, soffrendo, compatiscono con immensa carità le nostre pene.
Anche esse sono state pellegrine sulla terra, anche esse hanno conosciuto i pericoli che vi s'incontrano per l'anima, e le pene che vi si soffrono per il corpo,ora chi si trova nello stato di perfetta carità ed è beneficiato da uno della terra, sente il bisogno di soccorrerlo tanto più efficacemente, quanto più è in grado di compatirlo. Per questo le anime del Purgatorio non solo pregano efficacemente per quelli che le suffragano, ma, col permesso di Dio, intercendono personalmente nei nostri pericoli e nei nostri dolori.
Nel 1649 un celebre libraio di Colonia Guglielmo Freyssen, per aver fatto il voto di distribuire gratuitamente cento copie di un libro sulle anime del Purgatorio, al fine di spingere i fedeli a suffragarle, ebbe salvo un bambino colpito da gravissima malattia, e, poco dopo, la moglie, che si era ridotta in fin di vita. (Confr. Puteus Defunct lib. V, art.9).
A Parigi nell'anno 1817, una povera domestica, educata cristianamente nel suo villaggio,aveva la pia abitudine, a far celebrare ogni mese con i suoi poveri risparmi, una Messa di requie per le anime del Purgatorio, assistendo al Santo Sacrificio, e unendo le sue preghiere a quelle del Sacerdote, per meglio ottenere la liberazione dell'anima che più ne avesse bisogno. Colpita da una lunga malattia, e licenziata dai suoi padroni, non ebbe più danari per soddisfare il suo pio desiderio. Il giorno nel quale uscì dall'Ospedale non aveva più di venti soldi. Si raccomandò fiduciosamente al Signore, e postasi in giro per trovare servizio, avendo sentito parlare di un agenzia di collocamento, vi si diresse, nella speranza di trovare un posto. Nel passare però dvanti ad una Chiesa, si ricordò che quel mese non aveva fatto celebrare la Messa consueta. Ma non avendo altro che venti soldi, rimase in forse se dovesse privarsene o no. Però vinse in lei la pietà, ed entrata in Chiesa, donò i venti soldi, che allora era l'elemosina per una Messa, e la fece celebrare, assistendovi con fervore, e pregando la Divina Provvidenza che non l'abbandonasse. Uscita di Chiesa, preoccupata ed afflitta per il suo miseo stato, proseguiva il cammino, quand'ecco che un giovane alto gli andò incontro, era pallido e di nobile aspetto, il quale avvicinandosi a lei le disse: "Voi cercate servizio, non è vero?" "Si, mio signore" rispose la donna. "Ebbene, andate in via..., numero..., presso la signora..., e troverete da collocarvi". E sparì dileguandosi tra la folla, senza darle tempo di ringraziarlo. La buona donna si diresse subito all'indirizzo che quel giovane le aveva dato, e nel salire le scale, ne vide discendere brontolando, una domestica, con un involto sotto il braccio. Le domandò se la signora fosse in casa, ma quella le rispose bruscamente, dicendole che la signora avrebbe pensato ad aprirle, giacchè essa in quel momento aveva lasciato il suo servizio. La buona donna allora si fece coraggio, e bussò alla porta indicatale dal giovane. Le venne ad aprire una signora di aspetto nobile, alla quale la giovane raccontò ciò che le era accaduto: La signora si meravigliò, non sapendo chi avesse potuto dare alla ragazza l'indirizzo, dal momento che soltanto allora aveva cacciato la cameriera, in seguito ad insolenza e cattiva condotta. E mentre si stupiva di sentire che un giovane sconosciuto l'avesse a lei diretta, la ragazza, sollevando gli occhi verso un mobile, e scorgendovi un ritratto, s'alzò in piedi e disse: "Ecco, signora, il giovane che mi ha parlato, e da parte del quale io vengo". A tale affermazione la signora gettando un grido, cadde svenuta. Appena riavutasi, si lanciò al collo della giovane, ed abbracciandola con effusione le disse: "Fin da questo momento io ti considero come mia figlia carissima, e non come serva, poichè è stato mio figlio, che io perdetti due anni or sono, che deve alla Messa che hai fatto celebrare la sua liberazione dal Purgatorio. Sii dunque la benvenuta, e rimani nella mia casa, dove pregheremo insieme per coloro che soffrono, prima di entrare nella Patria beata del Paradiso".
Di questi fatti assolutamente accertati ce ne sono moltissimi, che testimoniano della protezione delle anime purganti per quelli che le beneficiano. E se la loro protezione è evidente nelle necessità temporali, quante più grande non è per le necessità spirituali! Gli effetti di questa protezione spirituale non sono visibili come quelli della protezione corporale,ma molte buone ispirazioni, molti santi pensieri, che ci danno la vittoria nelle tentazioni, e molte conversioni prodigiose nel punto di morte, si debbono alle preghiere ardenti delle anime purganti per coloro che in un modo qualunque le beneficiano.
Oh quanto è mai ammirabile il mistero della Comunione dei Santi! Quale stupendo spettacolo, dice il Conte De Maistre, è quello di vedere una immensa città di anime coi suoi tre ordini continuamente in rapporto fra loro, e dove il mondo che combatte porge l amano a quello che soffre, ed afferra l'altra del mondo che trionfa!

Ricorri con fiducia alla Vergine

Quando ti vedi con il cuore arido, senza sapere che cosa dire, ricorri con fiducia alla Vergine. Dille: Madre mia Immacolata, intercedi per me. Se la invochi con fede, Lei ti farà gustare in mezzo a questa aridità la vicinanza di Dio. (Solco, 695)
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Contempliamo ora la sua santissima Madre, che è anche nostra Madre. Sul Calvario, accanto al patibolo, è in orazione. Non è un atteggiamento nuovo in Maria. Tale è stato sempre il suo comportamento, nel compimento dei suoi doveri, nelle occupazioni del focolare. Mentre si dedicava alle cose della terra, rimaneva attenta a Dio. Cristo, perfectus Deus, perfectus homo [Simbolo Quicumque], volle che anche sua Madre, la creatura eccelsa, la piena di grazia, ci confermasse nello slancio di innalzare sempre lo sguardo all'amore divino. Pensate alla scena dell'Annunciazione: l'Arcangelo che scende a comunicare il messaggio divino — l'annuncio che Ella sarebbe divenuta la Madre di Dio — la trova ritirata in orazione. Maria è interamente raccolta nel Signore quando Gabriele le porge il suo saluto: Salve, piena di grazia, il Signore è con te [Lc 1, 28]. Qualche giorno più tardi, prorompe dalle sue labbra la gioia del Magnificat, l'inno mariano che lo Spirito Santo ci ha tramandato attraverso l'attenta fedeltà di san Luca, frutto del rapporto abituale della Vergine Santissima con Dio.Maria, nostra Madre, ha meditato lungamente le parole dei santi personaggi dell'Antico Testamento — uomini e donne che aspettavano il Signore — e i fatti di cui erano stati protagonisti. Ammirava quell'abbondanza di prodigi, quella profusione di misericordia che Dio aveva riversato sul suo popolo tante volte ingrato. Nel considerare tanta tenerezza celeste, incessantemente rinnovata, si effonde l'ardore del suo Cuore immacolato: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore. Egli ha rivolto lo sguardo alla bassezza della sua serva [Lc 1, 46-48]. I primi cristiani, figli di questa Madre buona, hanno imparato da Lei. Anche noi possiamo e dobbiamo imparare. (Amici di Dio, 241)
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La Vergine ti aiuterà sempre a compiere la Volontà di Dio

Non si può condurre una vita pura senza l'aiuto divino. Dio vuole la nostra umiltà, vuole che chiediamo il suo aiuto, attraverso la Madre nostra e sua. Devi dire alla Vergine, proprio adesso, nella solitudine piena di compagnia del tuo cuore, parlando senza rumore di parole: Madre mia, questo mio povero cuore qualche volta si ribella... Ma se tu mi aiuti... — E ti aiuterà, affinché tu lo custodisca puro e prosegua per il cammino a cui Dio ti ha chiamato: la Vergine ti aiuterà sempre a compiere la Volontà di Dio. (Forgia, 315)

Non si può vivere una vita limpida senza l'aiuto divino. Dio vuole che siamo umili e chiediamo il suo aiuto. Devi supplicare con fiducia la Vergine, ora, nella solitudine piena di compagnia del tuo cuore, senza suono di parole: «Madre mia, questo povero cuore si ribella scioccamente... Se tu non mi proteggi...». Lei ti aiuterà a conservarlo puro e a percorrere il cammino che Dio ha preparato per te.Figli miei, ci vuole umiltà, umiltà. Impariamo sul serio a essere umili. Per custodire l'Amore è necessario essere prudenti, vigilare con cura e non lasciarsi dominare dal timore.

Tra gli autori classici di spiritualità, ve ne sono molti che paragonano il demonio a un cane arrabbiato, tenuto alla catena: se non ci avviciniamo, non ci morderà, anche se ringhia di continuo.

Se coltivate nelle vostre anime l'umiltà, sicuramente eviterete le occasioni, reagirete col coraggio di fuggire; e cercherete ogni giorno l'aiuto del Cielo, per avanzare con garbo su un sentiero da innamorati. (Amici di Dio, 180)
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venerdì 15 maggio 2009

Quanto più uno...

Quanto più uno si sarà fatto interiormente saldo e semplice, tanto più agevolmente capirà molte cose, e difficili, perché dall'alto egli riceverà lume dell'intelletto.
Uno spirito puro, saldo e semplice non si perde anche se si adopera in molteplici faccende, perché tutto egli fa a onore di Dio, sforzandosi di astenersi da ogni ricerca di sé.
Che cosa ti lega e ti danneggia di più dei tuoi desideri non mortificati? L'uomo retto e devoto prepara prima, interiormente, le opere esterne che deve compiere. Così non saranno queste ad indurlo a desideri volti al male; ma sarà lui invece che piegherà le sue opere alla scelta fatta dalla retta ragione.
Nessuno sostiene una lotta più dura di colui che cerca di vincere se stesso. Questo appunto dovrebbe essere il nostro impegno: vincere noi stessi, farci ogni giorno superiori a noi stessi e avanzare un poco nel bene.
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Non volerti gonfiare

Non volerti gonfiare, dunque, per alcuna arte o scienza, che tu possegga, ma piuttosto abbi timore del sapere che ti è dato. Anche se ti pare di sapere molte cose; anche se hai buona intelligenza, ricordati che sono molte di più le cose che non sai.
Non voler apparire profondo (Rm 11,20;12,16); manifesta piuttosto la tua ignoranza. Perché vuoi porti avanti ad altri, mentre se ne trovano molti più dotti di te, e più esperti nei testi sacri?
Se vuoi imparare e conoscere qualcosa, in modo spiritualmente utile, cerca di essere ignorato e di essere considerato un nulla. E' questo l'insegnamento più profondo e più utile, conoscersi veramente e disprezzarsi. Non tenere se stessi in alcun conto e avere sempre buona e alta considerazione degli altri; in questo sta grande sapienza e perfezione.
Anche se tu vedessi un altro cadere manifestamente in peccato, o commettere alcunché di grave, pur tuttavia non dovresti crederti migliore di lui; infatti non sai per quanto tempo tu possa persistere nel bene. Tutti siamo fragili; ma tu non devi ritenere nessuno più fragile di te.
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Chiediamo la Luce

Chiediamo la Luce. La bramiamo. Vogliamo cambiamenti nella nostra vita. Ma la Luce per entrare ha bisogno che noi apriamo le finestre della nostra anima.
Dobbiamo Accogliere la Luce divina. Prepararle un posto nel nostro cuore. Solo abbandonandoci alla volonta' del Signore otterremo il cambiamento. Solo allora la Luce potra' entrare nella nostra anima.
Il Signore cerca sempre di essere con noi. Ma noi gli sbarriamo la strada con le nostre lamentele e il nostro egoismo.
Non c'e' problema che non possa essere risolto. Dio puo' tutto.
Se avessimo solo un pizzico di fede sposteremmo le montagne dice il Signore.
La pace sia con voi.
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Abbandoniamoci a Lui

Abbandoniamoci a Lui. Per quanto siano grandi i nostri peccati affidiamo tutto a Dio. Egli legge nei nostri cuori al di la' delle pur nostre cattive azioni. Non disperiamo mai. Dio fa i miracoli per tutti, ma c'è' bisogno della nostra fede. Senza la fede non ci sarà' nessun cambiamento nella nostra vita.
O Mio Signore modella la mia vita come Tu vuoi. Dammi la forza di accettare la Tua volontà' perche' anche se a volte non capisco, so che tu fai ciò' che e' meglio per me.
Grazie Signore

Dio = Libertà

“La libertà è essere ciò che si deve essere secondo il disegno di Dio.”

Finché l'uomo non è libero dal falso "se stesso", non può essere né pienamente di Dio né pienamente se stesso.
Essere schiavo del peccato è in ultima analisi essere condizionati dai nostri limiti.
Quindi il dono più grande che Dio possa fare all'uomo è liberarlo da questo falso "se stesso" perchè sia pienamente il vero "se stesso", quello pensato originariamente dall'inizio del tempo.
Qui di seguito alcuni passi della Bibbia e di autori vari per riflettere.

§ Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. (2° Corinzi 3.17)
§ Anzi, proprio a causa di intrusi, falsi fratelli, infiltratisi di nascosto tra di noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con l'intenzione di renderci schiavi...(Galati 2,4)
§ Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà...(Galati 5,13)
§ Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà... (Giacomo 1,25)
§ Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo la legge di libertà. (Giacomo 2,12)
§ Fate questo come uomini liberi [...] come servi di Dio. (1° Pietro 2,16)
§ Lo spirito del Signore, di DIO, è su di me [...] per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi ...(Isaia 61,1-Luca 4,16-21)
§ Ma nella loro angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. (Salmi 107,6)
§ ...e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita. (Ebrei 2,15)
§ ...ciò vuol dire che il Signore sa liberare i pii dalla prova. (2° Pietro 2,9)
§ Non si può separare la pace dalla libertà perché nessuno può essere in pace senza avere la libertà. (Malcolm X)
§ Libertà va cercando, ch'é si cara come sa chi per lei vita rifiuta. (Dante)
§ La paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti libero. (dal film "Le ali della libertà")
§ ...ma Dio libera l'afflitto mediante l'afflizione, e gli apre gli orecchi mediante la sventura. (Giobbe 36,15)
§ L'angelo del Signore si accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera. (Salmi 34,7)
§ I giusti gridano e il Signore li ascolta; li libera da tutte le loro disgrazie. (Salmi 34,17)
§ Il nostro Dio è un Dio che libera...(Salmi 68,20)
§ Il Signore libera i prigionieri...(Salmi 146,7)
§ Lodate il Signore, perché egli libera il povero dalla mano dei malfattori! (Geremia 20,13)
§ Egli libera e salva. (Daniele 6,27)
§ Perciò, fratelli, noi non siamo figli della schiava, ma della donna libera. (Galati 4,31)
§ Nell'amore la perfezione è proporzionata alla sua libertà, e questa alla sua purezza. (Thomas Merton)
§ Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". [...] Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi. (Gv. 8,31-37)
§ Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi. (Giov. 8,36)
§ Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù. (Galati 5,1)

Con Maria, com'è facile!

Prima, da solo, non riuscivi... —Adesso ti sei rivolto alla Madonna e, con Lei, com'è facile! (Cammino, 513)

I figli, specialmente quando sono ancora piccoli, tendono a chiedersi che cosa i genitori dovrebbero fare per loro, dimenticando invece i loro doveri di pietà filiale. Noi figli, di solito, siamo molto interessati, anche se questo modo di fare — l'abbiamo già rilevato — non sembra importare molto alle mamme, perché hanno abbastanza amore nei loro cuori, e amano con l'affetto migliore: quello di chi si dona senza attendere il contraccambio.
Altrettanto avviene con la Madonna. (...) Ci devono addolorare, se ci sono, le nostre mancanze di delicatezza verso la Madre buona. Vi chiedo — e mi chiedo —: come la onoriamo?
Ritorniamo all'esperienza quotidiana, alla consuetudine con le nostre madri terrene. Che cosa desiderano più di tutto le mamme dai loro figli, da coloro che sono carne della loro carne e sangue del loro sangue? La loro massima aspirazione è di averli vicino. Quando i figli crescono e non è più possibile averli accanto, attendono con impazienza le loro notizie, si emozionano per tutto ciò che succede loro: dal più piccolo malessere agli avvenimenti più importanti.Guardate: per Maria, nostra Madre, saremo sempre piccoli, perché la Madonna ci apre la strada del Regno dei Cieli, che sarà donato a chi si fa bambino [Cfr Mt 19, 14].
Dalla Madonna non ci dobbiamo mai separare.
E come le renderemo onore? Frequentandola, parlandole, esprimendole il nostro affetto, meditando nel nostro cuore le scene della sua vita terrena, raccontandole le nostre lotte, i nostri successi e i nostri insuccessi.(Amici di Dio, nn. 289-290)

Maria cerca il Figlio smarrito

Per tre giorni e tre notti Maria cerca il Figlio smarrito. Magari potessimo dire tu e io che anche la nostra volontà di trovare Gesù non conosce riposo. (Solco, 794)

Quale dolore per sua Madre e per san Giuseppe, quando — di ritorno da Gerusalemme — non lo ritrovano tra i parenti e gli amici! E che gioia quando lo scorgono, già da lontano, mentre istruisce i maestri di Israele! Ma fate attenzione alle parole, apparentemente dure, che escono dalle labbra del Figlio, nel rispondere a sua Madre: Perché mi cercavate? [Lc 2, 49].

Non era ragionevole che lo cercassero? Le anime che sanno che cosa significa perdere Cristo e ritrovarlo, possono capirlo... Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? [Lc 2, 49]. Non sapevate forse che io devo dedicare totalmente il mio tempo al Padre celeste?

Ecco il frutto dell'orazione di oggi: persuaderci che il nostro cammino sulla terra — in ogni occasione e in ogni tempo — è per Iddio, è un tesoro di gloria, un'immagine del Cielo; è, in mano nostra, una cosa preziosa che dobbiamo amministrare, con senso di responsabilità di fronte agli uomini e di fronte a Dio: senza che, per far ciò, sia necessario cambiare di stato, bensì nel bel mezzo della strada, santificando la propria professione o il proprio mestiere; santificando la vita di famiglia, le relazioni sociali, e ogni altra attività in apparenza esclusivamente terrena.(Amici di Dio, 53-54)

giovedì 14 maggio 2009

Servire è il nostro compito

In mezzo al giubilo della festa, a Cana, soltanto Maria si accorge che manca il vino... L'anima giunge fino ai minimi dettagli di servizio se, come Lei, vive appassionatamente intenta ai bisogni del prossimo, per il Signore.(Solco, 631) *
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Servire, figli miei, servire è il nostro compito; essere servitori di tutti perché si accresca in numero e in virtù il popolo fedele [Orazione super populum].
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Guardate Maria. Mai creatura si è data con più umiltà alla volontà di Dio. L'umiltà dell'ancilla Domini [Lc 1, 38] della serva del Signore, è il motivo per cui l'invochiamo come causa nostrae laetitiae, causa della nostra gioia. Eva, dopo aver peccato, per volere nella sua follia farsi simile a Dio, si nascondeva davanti al Signore, piena di vergogna: era triste. Maria, proclamandosi serva del Signore, diviene Madre del Verbo divino, e si riempie di letizia. Che la sua gioia di Madre buona metta radici in noi tutti; cerchiamo, come figli, di assomigliarle, e così assomiglieremo di più a Cristo. (Amici di Dio, 108-109)
*

Preghiera di guarigione

preghiera di guarigione da tristezza e depressione

Gesù, Ti presento tutte le tristezze, le angosce,gli affanni, il senso di solitudine, di isolamento, di fallimento; tutti gli stati di depresione, disperazione, sfiducia, abbatimento, avvilimento... in cui tanto spesso mi trovo.
Con le mie forze non riesco a uscire da questi stati d'animo di tristezza e depresione.
Intervieni Tu. Come sei apparso ai due discepoli di Emmaus lungo la strada e hai rimesso la speranza nei loro cuori e sorriso sui loro volti, cosi vieni accanto a me .
Liberami da questi stati d'animo. Riempi il vuoto del mio cuore e della mia vita, fammi emergere da ogni tristezza e abbatimento.
Infondi in me lo Spirito Santo, Spirito di conforto e di gioia,di speranza e di forza.
Cuore di Gesù confido e spero in Te.

(Tratto dal libro di Padre Emanuele Zippo, Signore se vuoi puoi guarirmi)

Affidiamola alla Regina della Pace

Nel messaggio del 18 aprile 1984 la Regina del Cielo diceva:
Sarò molto contenta se vi rivolgerete a me, quale vostra madre di bontà, d’amore e di misericordia, con questa preghiera:
“Madre mia, madre di bontà, d’amore e di misericordia, ti amo con tutto il cuore e mi offro a te. Per mezzo della tua bontà, del tuo amore e della tua misericordia, salvami. Io voglio appartenere a te.
Ti amo tanto e desidero che Tu mi custodisca. Dal profondo del mio cuore, o Madre di bontà, ti prego: dammi la tua bontà affinché con essa io possa meritare il cielo.
Ti prego per il tuo immenso amore: concedimi di poter amare ogni uomo come Tu hai amato Gesù. Ti chiedo anche la grazia di essere palpitante d’amore verso di te.
Io mi affido a Te completamente e desidero che tu sia accanto a me ad ogni mio passo, perché Tu sei piena di grazia e vorrei non dimenticarmene mai.
Ma se un giorno io perdessi la grazia, ti prego di donarmela nuovamente. Amen”.

Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini


Ecco quel Cuore
che ha tanto amato gli uomini...
però la maggior parte di essi
ricambia
con ingratitudine,
irriverenza verso il SS. Sacramento,
scandali, immoralità, sacrilegi....

L’ultimo ricorso

La Madonna mi ha salvato dalla disperazione.
Era il pericolo più grave: le persone come noi hanno sempre fede e carità quanto è necessario. Ma è la speranza che può mancare…
Per diciotto mesi non ho potuto dire il Padre Nostro…
Non potevo dire: "Sia fatta la tua volontà". Non potevo proprio.
Comprendete? Non si trattava di dire le preghiere in un modo qualsiasi.
Si trattava di dire con verità quello che dicevo.
E non potevo dire con verità: "Sia fatta la tua volontà".
Allora ho pregato Maria. Le preghiere a Maria sono le preghiere di riserva...
Non ce n'è una in tutta la liturgia, una, capite, una che il peggiore dei peccatori non possa dire con verità.
Nel meccanismo della salvezza, l'Ave Maria è l'ultimo soccorso.
Con essa non si può essere perduti.
Charles Peguy

Preghiera del cuore di P. Jesùs Castellano o.c.d.

Sulla preghiera di Gesù ci sembra di poter dire qualcosa di concreto e di semplice e di chiarire alcuni aspetti.
L’invocazione nel nome di Gesù, prassi caratteristica della Chiesa di Oriente, è una forma caratteristica di integrazione fra contenuto teologico, espresso dalle parole della preghiera, ed il metodo di interiorizzazione, simile a tante altre prassi dell’Oriente non cristiano.
Si trovano infatti in altre religioni la ripetizione del nome sacro (napa - japa), del OM dell’induismo, la ripetizione di una sentenza (koan o mantra), oppure come nell’Islam la ripetizione dei 99 nomi di Allah, dei quali l’ultimo (il centesimo) è sconosciuto e deve essere rivelato all’orante.
Questa ripetizione nel cristianesimo è come una derivazione della liturgia nella quale si ripete spesso il “kyrie eleison” fino a 12, 30, 40 volte di seguito come fa la liturgia bizantina.
Nell’antichità cristiana i monaci ripetevano alle volte alcune forme bibliche e salmiche, come “frecce” lanciate verso l’alto; di qui il nome “giaculatorie” (da iaculum!).
La ripetizione giova ad immedesimarsi con il Nome di Colui che il Nome rappresenta. La possibilità di una ripetizione ritmica, costante, adattata al battito del cuore o al respiro, permette di compiere questa identificazione totale, attraverso la preghiera, con il Nome dell’invocato.
È stata chiamata a ragione cuore dell’ortodossia e della pietà cristiana della Chiesa d’Oriente. Spesso è stata al centro di discussioni dottrinali e di tentativi di rinnovamento che qui non possiamo trattare.
Bastino queste linee storiche: trova come preghiera consigliata dai Padri e dai monaci primitivi, come appare negli scritti della Filocalia dei Padri Neptici.
Attorno al secolo XIII la preghiera con i suoi metodi psicofisici è stata al centro di una discussione dottrinale.
A partire dal secolo XVII c’è un rinnovamento della sua prassi attraverso la pubblicazione della Filocalia fatta da Nicodemo l’Aghiorita, o del Monte Athos.
Tale prassi, documentata dall’incantevole racconto dello Strannik, il Pellegrino russo, si estende per tutti i paesi slavi e si fa conoscere in Occidente.
Attualmente la prassi della preghiera di Gesù è molto praticata in Oriente e Occidente.
Come preghiera del cuore che è rimasta l’unica liturgia possibile” in mezzo alle persecuzioni nei lager di Russia.
Come prassi imparata volentieri da tutti coloro che amano l’Oriente cristiano.
Come iniziazione, in alcuni movimenti di spiritualità (movimento carismatico, cammino neocatecumenale) e proposta di preghiera profonda e continua per l’uomo delle nostre città che può pregare dovunque e sempre con l’aiuto di questa invocazione.
Quale è la formula esatta della preghiera di Gesù?
Probabilmente all’inizio c’era soltanto la semplice invocazione liturgica: “Kyrie eleison”. Più tardi i Padri consigliano l’invocazione del nome di Gesù. Si generalizzano alcune formule con varianti, ma fondamentalmente simili: Kyrie Iesou Christe, eleison me.
Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me!
Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me!
Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, abbi pietà di me peccatore! (o povero peccatore).

Alcuni autori cambiano l’invocazione durante il tempo pasquale dicendo:
Tu il Risorto dai morti, abbi pietà di noi! (O Anastàs ek nekron eleison hymàs!)
Oppure aggiungono, come faceva Serafino di Sarov, un cenno a Maria con questa formula:
Signore Gesù Cristo, per l’intercessione della Thèotokos, abbi pietà di me!
Le fonti di questa preghiera sono la preghiera del cieco di Gerico: “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!” (Lc 18,38); la preghiera del pubblicano: “O Dio, abbi pietà di me!” (Lc 18,13); ed anche quella del buon ladrone che la tradizione orientale chiama “teologo” perché ha conosciuto Gesù come Dio: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno”! (Lc 23,42).

Il suo valore è radicato nel fatto che:
• E' una preghiera nel Nome di Gesù.
• E' un’invocazione dell’unico Mediatore.
• E' confessione di fede in Cristo, Figlio di Dio.
• E' preghiera del peccatore che diventa liturgo secondo la felice espressione di P. Evdokimov.

E. Bianchi nella sua introduzione al libro di Caritone di Valamo sull’arte della preghiera, sintetizza in alcuni tratti il significato delle singole espressioni:

SIGNORE: È la confessione di fede, nella forza dello Spirito Santo, poiché nessuno può dire “Signore Gesù” se non nello Spirito (cfr. 1 Cor 12,3).
In questo Spirito, che è il soffio vitale, preghiamo invocando, con una formula dossologica che è confessione della divinità di Cristo (Kyrios!) e della sua qualità di Signore Risorto.
È confessione della divinità e della Signoria di Cristo.

GESÙ CRISTO: Il nome innominato di JHWH, che non si poteva pronunciare diventa nome nominato, detto, svelato, in Colui che ha nome GESU', cioè Ioshua, Dio salva, il Salvatore.
È questo un bel nome invocato nel battesimo sui discepoli (Giac 2,7); nome al di sopra di ogni altro nome e davanti al quale si piegano tutte le ginocchia (Fil 2,9). E unico nome nel quale c’è la salvezza (At 4,12).
L’invocazione del nome è invocazione della persona di Gesù.
Questo nome ci ricorda la dolcezza cantata da Bernardo e da Bernardino; il desiderio di Teresa di Gesù che non mancasse mai dalle sue labbra o fosse scritto nel suo cuore, come in quello di Ignazio di Antiochia.
E' la parola centrale dell’invocazione dell’Ave Maria: “il frutto del tuo seno, Gesù.. .“.
E perché non ricordarlo? E il nome più ripetuto da Maria, la Madre di Gesù, quando si rivolgeva a Lui.
Nell’invocazione completa rivolta a Cristo confessiamo che Egli è l’UNTO, il MESSIA. Questo nome indica la sua missione, il suo rapporto con il Padre e con lo Spirito che ci rende “cristi”, unti, cristiani, nel senso più profondo del ter­mine. Il suo nome ci è donato come sigillo e unzione.

FIGLIO DI DIO: E' la confessione della fede di Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!” (Mt 16,16). E la professione di fede nella filiazione divina di Gesù; è dove risuona la parola del Padre: “Questo è il mio Figlio diletto!”.
Ha quindi un aspetto dossologico di glorificazione del nome di Cristo come Figlio di Dio, e quindi invocazione del nome divino.
Con questa espressione si chiede il perdono, la salvezza; si confessa la propria situazione di peccato insistendo sulla realtà stessa che avvolge la persona nella sua debolezza, con l’umile confessione di uno stato che volta per volta Dio conosce ed il cristiano presenta come realtà bisognosa di perdono, alleanza, amicizia, santificazione; aprendosi in questo bisogno spalanca gli abissi del peccato alla inondazione della grazia e dell’amore.
Quello che noi chiediamo è la pietà, la tenerezza, la compassione di Colui che si è fatto uomo per la nostra salvezza. Ricordiamo la sua benevolenza e condiscendenza verso i peccatori che, come il pubblicano, hanno ottenuto il perdono quando hanno chiesto la pietà.
E' preghiera di invocazione e di supplica. Dall’abisso del peccato — dell’inferno! — sale pura la dossologia dell’unico Santo!

PECCATORE: L’espressione peccatore, o povero peccatore, indica con umiltà e realismo la condizione permanente ed il rischio costante dell’uomo, la consapevolezza della distanza dalla santità di Dio. Coscienza che tanto più cresce, quanto più ci si sente vicini a Lui. Ma quando il peccatore dice l’invocazione con umiltà-verità, diventa liturgo (rende culto a Dio in spirito e verità), diventa da peccatore figlio, e la morte del peccato diventa risurrezione nella preghiera, apertura degli abissi del peccato alla invasione della luce e della grazia, per merito di Colui che si è fatto per noi peccato ed è Salvatore dell’uomo.
Se si approfondisce il senso teologico di ciascuna delle parole della formula, si entra in una professione di fede e in una comunione con Cristo, a partire dalla propria realtà, bisognosa sempre di salvezza.

PER LA TUA PREGHIERA:
• Cerca di ripetere con calma e con pace davanti al Signore la preghiera di Gesù o del cuore,
con delle formule sopra indicate.
• Fermati ad assaporare la dolcezza del nome di Gesù, la maestà del suo essere Signore, il grido “Abbi pietà di me peccatore”.
• Prova a dire questa preghiera nei momenti liberi della giornata e con più intensità prima di addormentarti.

(Dal "Messaggero di Gesù Bambino di Praga", n. 9, ottobre 2001)

La preghiera più bella

Figli miei! La preghiera più bella che potreste recitare per un ammalato è questa: “O mio Dio, questo ammalato che è qui davanti a te, è venuto a chiederti ciò che desidera e che ritiene essere la cosa più importante per lui. Tu, o Dio, fa’ entrare nel suo cuore la consapevolezza che è importante innanzitutto essere sani nell’anima! O Signore, sia fatta su di lui la tua santa volontà in tutto! Se tu vuoi che guarisca, che gli sia donata la salute. Ma se la tua volontà è diversa, fa’ che questo ammalato possa portare la sua croce con serena accettazione. Ti prego anche per noi che intercediamo per lui: purifica i nostri cuori per renderci degni di donare la tua santa misericordia. O Dio, proteggi questo ammalato e allevia le sue pene. Aiutalo a portare con coraggio la sua croce così che attraverso di lui venga lodato e santificato il tuo santo nome.”.
Dopo la preghiera, recitate tre volte il Gloria al Padre.
Questa preghiera la consiglia anche Gesù: egli desidera che l’ammalato e colui che intercede per la preghiera siano completamente abbandonati a Dio.
Messaggio del 23 giugno 1985 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)

Ave Mamma

“Signore, con il tuo aiuto, lotterò”
Il canto umile e gioioso di Maria, nel Magnificat, ci ricorda l'infinita generosità del Signore con quanti si fanno come bambini, con quanti si abbassano e sanno sinceramente di essere nulla. (Forgia, 608)

Che importa inciampare, se nel dolore della caduta ritroviamo l'energia che ci raddrizza di nuovo e ci spinge a proseguire con slancio rinnovato? Non dimenticate che santo non è chi non cade, ma chi si rialza sempre, con umiltà, con santa ostinazione. Se nel libro dei Proverbi si legge che il giusto cade sette volte al giorno [Cfr Pro 24, 16], tu e io — povere creature come siamo — non dobbiamo né meravigliarci né scoraggiarci di fronte alle nostre miserie personali, ai nostri inciampi, perché potremo sempre proseguire se cerchiamo la forza in Colui che ci ha promesso: Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò [Mt 11, 28]. Grazie, Signore, quia tu es, Deus, fortitudo mea [Sal 42, 2], perché sei sempre stato Tu, e soltanto Tu, Dio mio, la mia fortezza, il mio rifugio, il mio sostegno.
Se davvero vuoi progredire nella vita interiore, sii umile. Ricorri con costanza, con fiducia, all'aiuto del Signore e della sua Madre benedetta, che è anche tua Madre. Con serenità, tranquillamente, per quanto possa farti male la ferita ancora non rimarginata del tuo ultimo scivolone, abbraccia di nuovo la croce e ripeti: «Signore, con il tuo aiuto, lotterò per non fermarmi, risponderò fedelmente ai tuoi inviti, senza paura dei ripidi pendii, né dell'apparente monotonia del lavoro abituale, né dei cardi e dei rovi del sentiero. Sono certo che la tua misericordia mi assiste, e che al termine del cammino troverò la felicità eterna, la gioia e l'amore per l'infinità dei secoli». (Amici di Dio, 131)

mercoledì 13 maggio 2009

Pregate con il cuore

La preghiera è felice incontro con Dio, il quale ha sempre tempo per noi e ci aspetta. Questo è un piacevole colloquio tra l'uomo e Dio. Ogni persona desidera incontrarsi con Dio, unirsi a lui nell'amore, in lui trovare la pace, felicità e gioia di vivere. Per questo la preghiera è felice ricongiungimento tra l'uomo e Dio nella luce della fede,della speranza e dell'amore. La preghiera era e rimane espressione della manifestazione dei bisogni più profondi dell'anima, la quale proprio per sua natura cerca il Dio Creatore per potersi inchinare, per dimostrare la sua stima, devozione ed amore, per ringraziarlo per il bene che ci dà e per riparare i peccati. Pregare vuol dire essere cosciente della propria limitatezza e debolezza, insicurezza e incertezza. Pregare vuoi dire staccarsi da tutto quello che ci faceva dipendenti. Trovare il tempo stare a tu per tu con Dio. Con lui parlare come con il Padre che ci ama e aspetta con ansia,che ci consola e rende felici. Pregare vuoi dire essere cosciente e credere che con Dio si può parlare,unirsi a lui ed essere nell'unione del suo amore. Un vero credente sa che senza preghiera la sua anima non può vivere. Per questo non è necessario parlare del bisogno della preghiera. Bisogna pregare con il cuore. Non pregare per abitudine!
Così ci insegna la Madonna da venticinque anni.
Pregare con il cuore vuol dire prima di tutto pregare con amore e con umiltà. Vuol dire pregare con tutto il proprio essere: con il corpo e con l'anima, con il cuore puro.Vuol dire aprirsi completamente a Dio. A lui donare il primo posto nella propria vita. Donarsi completamente a lui. Secondo gli insegnamenti ed i messaggi della Madonna, regare con il cuore vuol dire sperimentare la preghiera come un incontro con Dio. Tutto ciò significa unirsi con Gesù in modo da sentire e sperimentare la bellezza e la grandezza della grazia che Dio ci dà. Anche questo significa ricevere grandi grazie. Pregare con il cuore significa permettere a Dio di eliminare ogni impedimento.

Alcuni di questi messaggi ce lo mostrano con la massima chiarezza:

"Cari figli! Vi invito alla preghiera sincera del cuore,così che la vostra preghiera sia un incontro con il Signore.Date al Signore il primo posto nel lavoro e nella vita quotidiana!" (25.12.1987).

"Cari figli! Oggi vi invito alla preghiera del cuore.Durante questo tempo di grazia, desidero che ognuno di voi si unisca a Gesù. Senza la preghiera incessante, non potete sentirela bellezza e la grandezza che Dio vi offre. Perciò, figlioli, tutto il tempo, riempite il vostro cuore anche con le piccole preghiere. lo sono con voi e veglio incessantemente su ogni cuore che si dona a me!" (25.2.1989).

"Vi invito nuovamente alla preghiera del cuore. Che la preghiera, o cari figli, sia nutrimento quotidiano per voi,soprattutto in questi giorni, in cui il lavoro dei campi vi affatica a tal punto da non poter pregare col cuore. Pregate, e così potrete superare ogni stanchezza.La preghiera sarà per voi gioia e riposo!" (30.5.1985).

"Oggi vi invito alla preghiera fatta con il cuore, e non per abitudine. Alcuni vengono, ma non desiderano progredire nella preghiera. Perciò voglio ammonirvi quale mamma: pregate affinché in ogni istantela preghiera prenda il sopravvento nei vostri cuori" (25.5.1985).

"Cari figli! Questa parrocchia che ho scelto, è una parrocchia speciale,che si distingue dalle altre.Io do grandi grazie a tutti quelli che pregano con il cuore." (6.2.1986).

"Cari figli! Oggi vi invito a pregare con tutto il cuoree a cambiare in giorno la vostra vita." (13.11 1986).

"Cari figli !... Volgete i vostri cuori alla preghierae chiedete che lo Spirito Santo si effonda su di voi." (9.5.1986).

"Cari figli!... In questo tempo la pace é minacciata in un modo particolaree chiedo da voi di rinnovare il digiuno e la preghiera nelle vostre famiglie.Cari figli, io desidero che voi capiate la serietà della situazionee che molto di quello che accadrà dipende dalla vostra preghiera". (25.7.1991).

Cari Figli! Anche oggi vi invito: Pregate! Pregate! Pregate! Fino a che la preghiera non diventi vita." (25.11.2005).

Dio esaudisce ogni preghiera. Ma spesso si sente qualcuno che dice:"Ho chiesto a Dio qualcosa e non ha esaudito la mia preghiera". Ho pregato per la salute di mia madre, e non ho ricevuto la grazia che avevo chiesto... Ho pregato di superare un esame e invece non l'ho passato. Allora se Dio ha sentito la mia preghiera, perché non mi ha esaudito ? Molti pensano che Dio sia sempre al nostro servizio come se fosse un pronto soccorso e ogni volta che chiediamo qualcosa pretendiamo che sia subito esaudito. Noi diciamo un'Ave Maria, un Padre Nostro o facciamo celebrare una S.Messa e in cambio Dio dovrebbe restituirci subito il favore. Come se Dio fosse un distributore automatico: io inserisco la preghiere e subito esce la grazia. Ma, ci siamo mai chiesti, perché Dio non ha esaudito la nostra preghiera ? Forse ci ricordiamo di Dio solo quando abbiamo bisogno di qualcosa, quando siamo ammalati, quando le nostre forze ci tradiscono, e non possiamo ottenere cio' che desideriamo. Quando stiamo bene ci dimentichiamo di Dio e di pregare. Ci siamo mai chiesti : Se quello che chiediamo a Dio, sia veramente per il nostro bene, per il bene della nostra anima ? Forse questo non fa bene a noi perché ci porterebbe alla nostra condanna; poiché Dio sa di che cosa abbiamo bisogno. Forse abbiamo pregato in stato di peccato mortale o con superbia ? Forse Dio non ci ha dato quello che abbiamo chiesto, però ci ha dato qualcos'altro. Quanta gente prega per la salute, però Dio non le dà la guarigione ma le dà la forza per sopportare il dolore. Forse Dio non esaudisce le nostre preghiere perché pretendiamo che Dio faccia la nostra volontà e non la sua. Quando preghiamo Dio per qualsiasi necessità allora la nostra preghiera deve essere umile in modo che alla fine di ogni preghiera si dica"sia fatta la tua volontà e non la mia". Solo allora anche se le nostre preghiere non sono state esaudite, in realtà sono state esaudite, perché era la volontà di Dio e non la nostra. Se non ci ha dato quello che abbiamo chiesto, lo ha fatto per via della nostra salvezza spirituale. Dio è sempre pronto a sentire la nostra preghiera. Anche prima di chiederlo, egli sa di cosa abbiamo bisogno. La Sacra scrittura conferma questo:
"Chiamami ed io ti risponderò e ti annunzierò cose grandi e impenetrabiliche tu non conosci", (Ger.33,3) dice il Signore.
"Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto." (Mt.7,7-8)

Ma è necessario ricordare che Dio è onnipotente e onnisciente. Egli sa tutto e tutto può.
La sua potenza, la sottolinea anche san Paolo:
"A colui che per la forza che opera in noi, ha potere di fare molto di più di quanto chiediamo o immaginiamo" (Ef.3,20).
Affinché le preghiere vengano esaudite, è necessario adempiere a delle condizioni specifiche. Prima di tutto è necessario avere una forte fede.
"E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, l'otterrete" (Mt.21,22).
Dobbiamo credere che Dio può esaudire tutto quello che chiediamo. E' necessario pregare con il cuore puro. Questa è una condizione molto importante. Quando siamo in peccato grave, Dio non sente le nostre preghiere, poiché con il peccato abbiamo interrotto il legame con Lui. Perché Dio possa sentire la nostra preghiera, è necessario togliere gli ostacoli. E' assolutamente necessario pentirci completamente dei nostri peccati e riconoscerli in confessione.
Gesù dice: "Chiedete quel che volete e vi sarà dato" (Gv.15,7).
Gesù nel Getsemani ha pregato:"Padre mio, se è possibile passi da me questo calice. Però non come voglio io, ma come vuoi tu." (Mt.26,39) Fidarsi di Dio e pregare che sia fatta la sua volontà sia con noi sia con coloro per i quali preghiamo, è la condizione migliore perché Dio esaudisca la nostra preghiera. E' necessario essere grati a Dio per tutto, ed allora Egli esaudisce la nostra preghiera. Signore, ti ringrazio per la grazia che mi hai dato, di poter pregare per quello di cui ho bisogno; e Tu sai bene, cosa è meglio per me e per la salvezza eterna, dei mie fratelli e sorelle.
"Non angustiatevi in nulla, ma in ogni necessità,con la supplica e con la preghiera di ringraziamento,manifestate le vostre richieste a Dio!" (Fil.4,6). E' necessario avere pazienza. Quando chiediamo a Dio qualcosa, noi desideriamo che Dio ce la dia subito. Dimentichiamo sempre che non possiamo sapere cosa in un determinato momento è meglio per noi. Per questo è necessario aver pazienza e lasciare che Dio decida quando ci regalerà qualcosa. Se Dio dovesse esaudire tutte le nostre richieste, nel momento in cui le chiediamo, sicuramente saremmo delusi. Noi in fondo siamo molto limitati per quello che riguarda il futuro. Per questo è meglio lasciare fare a Dio. Tutto quello che chiediamo, lo chiediamo in nome di Cristo.
"Se mi chiederete qualcosa nel mio nome, io lo farò" (Gv.14,13-14). Sempre nella preghiera ringraziamo Dio, lo glorifichiamo, chiediamo giustizia, amore, pace, e più precisamente il regno di Dio e la Sua gloria; in altre parole, la volontà di Dio.
Allora da Dio riceveremo tutto quello che chiediamo. Dio, in effetti, non può rifiutare la nostra richiesta in quanto abbiamo adempiuto tutte le condizioni richieste.
Abbiamo quasi dimenticato di dire cosa ci insegna la Madonna,cioè che Dio esaudirà ogni nostra preghiera se preghiamo con amore e con il cuore. Dio esaudisce le preghiere del cuore.
"Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Infatti chi chiede riceve; chi cerca trova; a chi bussa sarà aperto." (Mt.7,7-8).
Anche questo esempio ci conferma quanto continua a dire la Madonna, e ci insegna che Dio esaudisce ogni nostra preghiera, se preghiamo con amore e con il cuore.

Pregare

Pregare significa aprire le mani dinanzi a Dio. Significa allentare gradualmentela tensione che ti fa tenere strette insieme le mani e accettare la tua esistenza con crescente disponibilità. Non come un possesso da difendere,ma come un dono da ricevere. Sopratutto, la preghiera è un modo di vita che ti consente di trovare la serenità in mezzo al mondo nel quale tu aprile tue mani alle promesse di Dio e trovi speranza per te stesso, per iltuo prossimo e per il tuo mondo. Nella preghiera incontri Dio non soltanto nella voce sommessa e nel sommesso soffio di vento, ma anche in mezzo al trambusto del mondo, nell'angoscia e nella gioia del tuo prossimo e nellasolitudine del tuo stesso cuore.
(Da "A mani aperte" di H. Nouwen)
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Madre dell'umanità

Madre di Dio e Madre dell'umanità, Madre della Chiesa e Madre di ognuno di noi:
nessuno a Te ricorre invano; nessuno è da Te deluso, dimenticato, abbandonato!
Noi Ti invochiamo, perciò,con filiale e confidente trasporto.
Resta accanto a noi! Tu sei nostra Madre!

(Ins. Giovanni Paolo II, 1991, v. 14, 1, p. 6)
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Preghiera allo Spirito Santo

Spirito Santo, eterno Amore,che sei dolce Luce che mi inondi e rischiari la notte del mio cuore;
Tu ci guidi qual mano di una mamma; ma se Tu ci lasci non più d'un passo solo avanzeremo!
Tu sei lo spazio che l'essere mio circonda e in cui si cela.
Se m'abbandoni cado nell'abisso del nulla, da dove all'esser mi chiamasti.
Tu a me vicino più di me stessa, più intimo dell'intimo mio.
Eppur nessun Ti tocca o Ti comprendee d'ogni nome infrangi le catene.
Spirito Santo, eterno Amore.

(Edit Stein (S. Teresa Benedetta della Croce))
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Beata Maria Vergine di Fatima

Il 13 maggio del 1917 tre bambini pascolavano un piccolo gregge nella Cova da Iria, frazione di Fatima, comune di Villa Nova de Ourém, oggi Diocesi di Leiria-Fatima. Si chiamavano Lucia de Jesus, di 10 anni e i suoi cugini Francesco e Giacinta Marto, di 9 e 7 anni (beatificati dal Servo di Dio Giovanni Paolo II il 13 maggio 2000).
Verso mezzogiorno, dopo aver recitato il rosario come facevano abitualmente, si intrattennero a costruire una piccola casa con pietre raccolte sul luogo, dove oggi sorge la Basilica. All´ improvviso videro una grande luce; pensando che si trattasse di un lampo decisero di andarsene, ma sopraggiunse un altro lampo che illuminó il luogo e videro sopra un piccolo elce (dove ora si trova la Cappellina delle Apparizioni) una “Signora più splendente del sole” dalle cui mani pendeva un rosario bianco.
La Signora disse ai tre Pastorelli che era necessario pregare molto e li invitò a tornare alla Cova da Iria :
«...Sono venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi di seguito, il 13, a questa stessa ora. In seguito, vi dirò chi sono e che cosa voglio. Dopo ritornerò ancora qui una settima volta...Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra..»

I bambini così fecero nei giorni 13 giugno :
«...Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore immacolato. A tutti coloro che aderiranno a questa devozione, io prometto la salvezza; le loro anime saranno gradite a Dio come fiori deposti da me sul Suo trono... » ;

13 luglio :
«... Se si darà ascolto alle mie richieste, la Russia si convertirà e si avrà la pace... Il santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà, e verrà concesso al mondo un periodo di pace. Quando reciterete il Rosario, dopo ogni decina dite: “O Gesù mio! Perdonateci, liberateci dal fuoco dell'inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente quelle che più ne hanno bisogno.”...;

19 agosto (l´apparizione ebbe luogo nella località "dos Valinhos" a circa 500 metri da Aljustrel, perché il giorno 13 i bambini furono sequestrati dal sindaco e portati a Villa Nova de Ourém) :
«... Voglio che continuiate ad andare alla Cova da Iria il 13, e che continuiate a recitare il rosario tutti i giorni... »;

13 settembre : «... Continuate a dire il rosario per ottenere la fine della guerra... ».

Nell´ ultima apparizione, il 13 ottobre, alla presenza di circa 70.000 persone, la Signora disse «... Voglio dirti che si costruisca qui una cappella in mio onore. Io sono Nostra Signora del Rosario. Che si continui sempre a recitare il rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i militari rientreranno presto a casa...»
Dopo l´apparizione, tutti i presenti furono testimoni del miracolo promesso ai tre bambini nei mesi di luglio e di settembre: il sole, simile ad un disco d´argento, che poteva essere fissato senza difficoltà, girava su se stesso come una ruota di fuoco e sembrava che volesse precipitare sulla terra. La notizia dell’accadimento comparve in prima pagina sul quotidiano O Século, di Lisbona, il 15 ottobre 1917.

Più tardi, quando Lucia era già Religiosa di S. Dorotea, la Madonna le apparve nuovamente, in Spagna (il 10 dicembre 1925 e il 15 febbraio 1926, nel Convento di Pontevedra e ancora nella notte tra il 13 e il 14 giugno del 1929 nel Convento di Tuy) chiedendo la devozione dei primi cinque sabati del mese (recitare il rosario meditandone i misteri, confessarsi e ricevere la S. Comunione, in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria) e la consacrazione della Russia al Suo Cuore Imamacolato. Questa richiesta la Madonna l’aveva già annunciata il 13 luglio 1917.
Alcuni anni più tardi, Lucia rivelò ancora che, tra i mesi di aprile e di ottobre del 1916, apparve ai tre Veggenti un Angelo per tre volte: due volte alla "Loca do Cabeço" e una volta al pozzo nell´orto della casa di Lucia. In queste Apparizioni l´Angelo li aveva invitati alla preghiera e alla penitenza.

Dal 1917 non hanno mai cessato di andare alla Cova da Iria migliaia e migliaia di pellegrini di tutto il mondo; inizialmente soprattutto nei giorni 13 di ogni mese, in seguito durante i periodi di ferie estivi e invernali e adesso sempre di più nei fine settimana e nei giorni feriali, per un totale annuale di circa quattro milioni di pellegrini.

La Consacrazione del Mondo al Cuore Immacolato di Maria, ebbe luogo in Piazza S. Pietro, in Vaticano, il 25 Marzo 1984. Per quell’occasione, il Papa Giovanni Paolo II, ora Servo di Dio, chiese la presenza della statua della Madonna di Fatima, venerata nella Cappellina delle Apparizioni.
Davanti alla statua, il Papa ripeté l’Atto di Affidamento e di Consacrazione che aveva fatto a Fatima il 13 Maggio del 1982 di cui le ultime parole, rivolte alla Madonna, furono :

« Accogli, o Madre di Cristo, questo grido carico della sofferenza di tutti gli uomini! Carico della sofferenza di intere società! Aiutaci con la forza dello Spirito Santo a vincere tutti i peccati: il peccato dell’uomo e il “peccato del mondo”, infine il peccato in tutte le sue manifestazioni. Che si riveli, ancora una volta, nella storia del mondo l’infinita potenza salvifica della Redenzione: la forza infinita dell’Amore misericordioso! Che esso fermi il male! Che esso trasformi le coscienze! Che si manifesti per tutti, nel Tuo Cuore Immacolato, la luce della Speranza! » .

sabato 9 maggio 2009

I due semi

Due semi erano insieme nella terra appena seminata.
Il primo disse all'altro:"Voglio crescere! Voglio che le mie radici arrivino molto in fondo e che i miei germogli rompano la superficie della terra che mi ricopre... Voglio spiegare i miei teneri germogli come bandiere per annunciare l'arrivo della primavera... Voglio sentire il calore del sole sul mio viso e la carezza della rugiada mattutina sui miei petali".
E fu così che crebbe.
Il secondo seme disse:"Ho paura... Se permetto che le mie radici vadano verso il basso, non so che cosa troverò nell'oscurità. Se mi faccio strada attraverso il suolo duro, posso danneggiare il miei germogli delicati... e se lascio che i miei boccioli si aprano ed un serpente tenta di mangiarli? Inoltre, se aprissi i miei petali, un bambino piccolo potrebbe strapparmi dal suolo. No, non lo farò, mi conviene aspettare fino a quando sarò al sicuro!".
Ed allora attese. In quel momento, un uccello che volava su quel luogo alla ricerca di cibo, trovò il seme che decise di aspettare, e subito lo divorò.
Questa storiella vuole ricordarci che, chi si rifiuta di correre rischi non volendo crescere, ben presto sarà inghiottito dalla vita.
E' importante che riflettiamo su questo messaggio: forse qualche volta vale la pena rischiare qualcosa.
Viviamo con più fiducia, confidando in Gesù, sapendo in anticipo che tutto ci andrà bene, come ci ha promesso Lui.
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La storia dei tre alberi

C'erano una volta tre alberi, che crescevano l'uno accanto all'altro nel bosco. Erano amici. E come quasi tutti gli amici, anche loro chiacchieravano tanto. E come quasi tutti gli amici, anche loro erano molto diversi, nonostante crescessero nello stesso posto e fossero tutti all'incirca della stessa altezza. Il primo albero amava la bellezza. Il secondo albero amava l'avventura. E il terzo albero amava Dio. Un giorno, gli alberi parlavano di ciò che sarebbero voluti diventare da grandi. «Quando sarò grande, vorrei essere un baule intagliato, di quelli dove si conservano i tesori, pieno di gioielli scintillanti», disse il primo albero. Il secondo albero non pensava a cose del genere. «Quando sarò grande, vorrei essere un potente veliero», disse. «Insieme al capitano, un grande esploratore, scoprirò nuove terre.» Nel frattempo, il terzo albero scuoteva i rami. «Io non vorrei essere trasformato in niente», disse. «Vorrei restare esattamente qui dove sono e diventare ogni anno sempre più alto. Vorrei diventare l'albero più alto della foresta. E quando gli uomini mi guarderanno, li farò pensare a Dio.»
Passarono gli anni e un giorno nella foresta arrivarono tre boscaioli. «Finalmente!», gridò il primo albero, quando il primo boscaiolo lo abbatté. «Ora il mio sogno di diventare un baule di tesori si realizzerà.» «Splendido!», gridò il secondo albero, quando il secondo boscaiolo lo abbatté. «Ora il mio sogno di diventare un veliero si potrà realizzare.» «Oh no!», gridò il terzo albero, quando il terzo boscaiolo lo abbatté. «Ora non potrò parlare agli uomini di Dio.»
I boscaioli portarono via i tre alberi. E per due di loro il futuro era carico di promesse. Ma non ci volle molto perché tutti e tre dovessero seppellire i loro sogni. Anziché essere trasformato in un bel baule di tesori, il primo albero diventò una brutta mangiatoia per animali. Anziché un agile veliero, il secondo albero diventò un semplice peschereccio. E del terzo albero non fecero niente. Fu tagliato in assi, che furono lasciate in una pila nel giardino del falegname.
La vita continuò. Gli anni passarono. E piano piano, i tre alberi impararono a convivere con i loro sogni infranti. Poi, una notte, la vita del primo albero cambiò repentinamente. Nacque un bambino, con tutta evidenza non un bambino comune. Gli angeli cantarono, pastori vennero a visitarlo. Indovina quale mangiatoia usò come culla la madre del bambino? Quando il primo albero capì che cosa era successo, il suo cuore si riempì di gioia. «I miei sogni si sono realizzati», disse. «Non sono stato riempito d'oro e di gioielli, ma ho portato il più prezioso tesoro del mondo.»
Passarono molti altri anni, in tutto circa 30, e un giorno, infine, anche la vita del secondo albero cambiò. Era fuori, in mezzo al mare, quando si scatenò una tempesta terribile. Il vento soffiava violentemente e le onde erano tanto alte che la barchetta era persuasa di affondare. Ma a quel punto accadde qualcosa di incredibile. Uno degli uomini che essa trasportava, si alzò. «Taci, calmati!», disse al vento e alle onde. Ed essi obbedirono. Quando il secondo albero afferrò ciò che era accaduto, anche il suo cuore si riempì di gioia. «I miei sogni si sono realizzati», disse. «Non ho trasportato un grande esploratore, ma ho trasportato il Creatore del cielo e della terra.»
Non molto tempo dopo, anche la vita del terzo albero subì un cambiamento. Arrivò un falegname e lo portò via. Con sua grande costernazione, però, non fu lavorato per farne qualcosa di bello. Non ne fecero neppure qualcosa di utile. Invece, ne fu fatta una grezza croce di legno. «Questo è il tipo di croce sulla quale i soldati crocifiggono i criminali», pensò l'albero, sconvolto. E in effetti fu trasportato sul luogo dell'esecuzione. Là, in cima ad una collina fu inchiodato sopra le sue travi un uomo condannato a morte. Per la verità sarebbe dovuto essere il giorno più brutto della vita dell'albero, ma l'uomo inchiodato sulla croce non era un comune criminale che doveva pagare la pena dei suoi delitti. Era un innocente, Gesù Cristo, figlio di Dio, che moriva per i peccati del mondo. E quando il terzo albero capì ciò che era successo, il suo cuore esultò di gioia. «I miei sogni si sono realizzati», disse. «Non diventerò l'albero più alto del bosco, ma sarò la croce che farà pensare gli uomini a Gesù Cristo.»
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Atto di Consacrazione a Cristo per mezzo di Maria

San Luigi Maria Grignion de Montfort

Gesù, Sapienza eterna e incarnata ti adoro nella gloria del Padre durante l'eternità e nel seno della Vergine Maria nella tua Incarnazione.
Ti ringrazio che sei venuto nel mondo, uomo tra gli uomini e servo del Padre, per liberarmi dalla schiavitù del peccato.
Ti sono riconoscente perchè sei vissuto nell'obbedienza d'amore a Maria, per rendermi tuo discepolo fedele.
Purtroppo non ho mantenuto le promesse e gli impegni del mio Battesimo.
Non sono degno di essere chiamato figlio di Dio.
Ricorro perciò all'intercessione misericordiosa di tua Madre; con il suo aiuto spero di ottenere
il perdono dei miei peccati e la comunione perseverante con te, Sapienza Incarnata.
Ti saluto, dunque, Maria Immacolata, vivo tempio di Dio: in te l'Eterna Sapienza ha dimorato
per ricevere l'adorazione degli angeli e degli uomini.
Ti saluto, Regina del cielo e della terra: a te sono sottomesse tutte le creature.
Ti saluto, sicuro rifugio dei peccatori: ognuno sperimenta la tua misericordia.
Accogli i miei desideri della divina Sapienza e la mia consacrazione totale.
Consapevole della mia vocazione cristiana, io rinnovo oggi nelle tue mani, o Maria, gli impegni
del mio Battesimo.
Rinuncio a Satana., alle sue seduzioni, alle sue opere, e mi consacro a Gesù Cristo, per portare con Lui la mia croce nella fedeltà di ogni giorno alla volontà del Padre.
Alla presenza di tutta la Chiesa ti riconosco per mia Madre e Sovrana.
A te offro e consacro la mia persona, la mia vita e il valore delle mie buone opere, passate presenti e future.
Disponi di me e di quanto mi appartiene alla maggior gloria di Dio, nel tempo e nell'eternità.
Accogli, Madre del Signore, questa mia donazione e presentala al tuo Figlio:
Lui che mi ha redento con la tua collaborazione, riceva pure per tuo mezzo il dono totale di me stesso.
Che io viva la mia consacrazione per continuare in me l'obbedienza d'amore del tuo Figlio e dare una risposta vitale alla missione che Dio ti ha affidato nella storia della salvezza.
Madre misericordiosa, ottienimi la vera sapienza di Dio, e rendimi pienamente disponibile
alla tua opera materna.
Vergine fedele, trasformami in un autentico discepolo del tuo Figlio, Sapienza Incarnata.
Con te, Madre e modello della mia vita, giungerò alla piena maturità del Cristo sulla terra e alla gloria del cielo.
Amen.

Mamma ho bisogno di Te

“Madre! —Chiamala forte, forte”
Madre! —Chiamala forte, forte. —Ti ascolta, ti vede forse in pericolo e ti offre, Santa Maria tua Madre, con la grazia di suo Figlio, la consolazione del suo grembo, la tenerezza delle sue carezze: e ti sentirai rinfrancato per la nuova lotta. (Cammino, 516)

Per capire il ruolo di Maria nella vita cristiana, per sentirci attratti verso di Lei, per cercare con affetto filiale la sua amorevole compagnia, non occorrono lunghe disquisizioni, anche se il mistero della maternità divina ha una ricchezza di contenuto su cui non si rifletterà mai abbastanza. Dobbiamo amare Dio con lo stesso cuore col quale amiamo i nostri genitori, i nostri fratelli, le altre persone della nostra famiglia, i nostri amici: abbiamo un cuore solo. Con questo solo cuore dobbiamo rivolgerci a Maria.
Come si comporta un figlio con sua madre? In tanti modi diversi, ma sempre con affetto e fiducia. Con un affetto che si manifesterà di volta in volta secondo le occasioni tracciate dalla vita stessa. Lungi da ogni freddezza, si creano cosìo tenere e intime consuetudini domestiche fatte di piccole attenzioni quotidiane che il figlio sente il bisogno di rivolgere alla madre e di cui la madre sente la mancanza se il figlio le dimentica: un bacio, una carezza uscendo o entrando in casa, un piccolo regalo, qualche parola intensa ed espressiva. (E' Gesù che passa, 142)

Il Santo Rosario è un'arma potente

Il Santo Rosario è un'arma potente. Impiegala con fiducia e ti meraviglierai del risultato. (Cammino, 558)

Anche i nostri rapporti con la Madre del Cielo richiedono norme di pietà filiale che guidino il nostro comportamento verso di Lei. Molti cristiani adottano l'antica consuetudine dello scapolare, o usano salutare — non c'è bisogno di parole, basta un pensiero — le immagini di Maria che si trovano in ogni casa cristiana o che adornano le strade in tante città.
Altri vivono quella preghiera meravigliosa che è il santo Rosario, nel quale l'anima non si stanca di ripetere le stesse cose, come non se ne stancano gli innamorati che si amano veramente, e in cui si impara a rivivere i momenti centrali della vita del Signore.
Altri ancora si sono abituati a dedicare alla Madonna un giorno della settimana — proprio il giorno in cui siamo oggi riuniti, il sabato — come un'occasione per offrirle qualche piccola attenzione e per meditare più intensamente sulla sua maternità.
Ci sono molte altre devozioni mariane che non è necessario ricordare in questo momento. Certamente non si tratta di praticarle tutte insieme — crescere nella vita soprannaturale è cosa ben diversa dal fare accumulo di devozioni —: devo però dire che non possiede la pienezza della fede chi non ne vive nessuna, chi non manifesta in qualche modo il suo amore a Maria. (E' Gesù che passa, 142)

Maria, maestra di orazione

L'amore per nostra Madre sarà come un soffio che accenderà di fiamma viva le braci di virtù, nascoste nel mucchio di cenere della tua tiepidezza. (Cammino, 492)

Ama la Madonna. E Lei ti otterrà grazia abbondante per vincere in questa lotta quotidiana.
—E non serviranno a nulla al maligno quelle cose perverse che salgono, salgono, ribollendo dentro di te, per cercare di annegare nel loro putridume odoroso i grandi ideali, i comandamenti sublimi che Cristo stesso ha messo nel tuo cuore. —Serviam! (Cammino, 493)

A Gesù si va e si “ritorna” sempre per Maria.(Cammino, 495)

Maria, maestra di orazione.
Guarda come prega suo Figlio, a Cana. E come insiste, senza perdersi d'animo, con perseveranza. —E come ottiene.—Impara. (Cammino, 502)

Non si può condurre una vita pura senza l'aiuto divino. Dio vuole la nostra umiltà, vuole che chiediamo il suo aiuto, attraverso la Madre nostra e sua.
Devi dire alla Vergine, proprio adesso, nella solitudine piena di compagnia del tuo cuore, parlando senza rumore di parole: Madre mia, questo mio povero cuore qualche volta si ribella... Ma se tu mi aiuti...
E ti aiuterà, affinché tu lo custodisca puro e prosegua per il cammino a cui Dio ti ha chiamato: la Vergine ti aiuterà sempre a compiere la Volontà di Dio. (Forgia, 315)

giovedì 7 maggio 2009

La storia di Fatima

La Beata Vergine Maria, la Madre di Dio, apparve per sei volte a tre pastorelli ("i Tre Veggenti")vicino alla città di Fatima, Portogallo, tra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917). Apparendo ai bambini, la Beata Vergine disse loro di essere stata mandata da Dio con un messaggio per ogni uomo, ogni donna e ogni bambino vivente nel nostro secolo. Giungendo in un momento in cui la civiltà era devastata dalla guerra e da violenze sanguinarie, Essa promise che il Cielo avrebbe concesso la pace a tutto il mondo se le Sue richieste di preghiera, riparazione e consacrazione fossero state ascoltate ed eseguite.
"Se le mie richieste verranno esaudite.......vi sarà la pace"
Nostra Signora di Fatima spiegò ai bambini che la guerra è una punizione per il peccato e ammonì che Dio avrebbe ulteriormente castigato il mondo per la disobbedienza alla Sua Volontà e per la persecuzione della Chiesa, del Santo Padre e della Fede Cattolica. La Madre di Dio profetizzò che la Russia sarebbe stata scelta da Dio come "strumento di castigo", diffondendo gli "errori" dell'ateismo e del materialismo per tutta la terra, fomentando guerre, annientando nazioni e perseguitando la Fede ovunque.
"Se le Mie richieste non verranno esaudite, la Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. Il buono verrà martirizzato, il Santo Padre soffrirà molto e diverse nazioni verranno annientate".
In tutte le Sue apparizioni a Fatima, la Beata Madre sottolineò ripetutamente la necessità di pregare quotidianamente il Rosario, di indossare lo Scapolare Scuro del Carmelo e di compiere atti di riparazione e sacrificio. Per prevenire l'imminente terribile castigo della Russia e per convertire "quella povera nazione", Nostra Signora richiese la solenne Consacrazione pubblica della Russia al Suo Cuore Immacolato da parte del Papa e di tutti i vescovi Cattolici del mondo. Ella chiese anche che i fedeli praticassero una nuova devozione di riparazione il primo Sabato di cinque mesi consecutivi ("i Primi Cinque Sabati").Il nucleo del Messaggio di Nostra Signora al mondo è contenuto in ciò che in seguito venne chiamato il "Segreto" che Ella confidò ai tre piccoli veggenti nel luglio del 1917.

In realtà esso è costituito da tre parti. La prima parte del Segreto era un'orrifica visione dell'inferno "dove vanno le anime dei poveri peccatori" e conteneva una pressante invocazione da parte di Nostra Signora di atti di preghiera e di sacrifici per salvare le anime. La seconda parte del Segreto profetizzava in particolare lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e conteneva la solenne richiesta della Madre di Dio della Consacrazione della Russia come condizione per la pace nel mondo. Essa prediceva anche l'immancabile trionfo del Suo Cuore Immacolato in seguito alla Consacrazione della Russia e alla Conversione "di quella povera nazione" alla Fede Cattolica. "Voi avete visto l'inferno in cui vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio desidera stabilire la devozione nel mondo al Mio Cuore Immacolato. Se la gente farà ciò che chiedo, molte anime verranno salvate e vi sarà la pace". Della terza parte si parlerà in altra sede.
Quando Ella confidò il Segreto di Fatima ai tre veggenti, la Beata Vergine promise anche che Dio avrebbe operato un grande miracolo l'ottobre seguente "così tutti potranno credere". Il 13 ottobre 1917, in presenza di 70.000 testimoni oculari, nel cielo sopra Fatima avvenne un miracolo nell'esatto momento e nel luogo preciso annunciato in anticipo dai fanciulli. I testimoni raccontarono che il sole sembrò effettivamente "danzare" nel cielo e cadere al suolo prima di tornare a occupare la sua normale posizione.
"Nell'ultimo mese farò un miracolo così tutti potranno credere". Questo avvenimento è ora conosciuto come "il Miracolo del Sole" ed è stato giustamente definito come il più grande evento soprannaturale del ventesimo secolo. Come ha osservato un'importante autorità di Fatima, questo grande miracolo "non appartiene (solamente) alla sfera della Fede, né a quella della scienza, ma prima di tutto è un evento storico". Nel 1930 la Chiesa Cattolica ha sottoscritto ufficialmente il Messaggio di Fatima "come degno di fede". I cinque papi successivi hanno mostrato pubblicamente la loro approvazione e la loro fiducia nella validità e nell'importanza cruciale delle apparizioni di Fatima. Diversi papi hanno visitato Fatima in pellegrinaggio solenne e Papa Giovanni Paolo II vi si è recato almeno una volta per ogni decennio del suo pontificato. Sua Santità ha attribuito pubblicamente a Nostra Signora di Fatima la sua salvezza in seguito al tentativo di assassinio del 1981 (che, per inciso, avvenne nel sessantaquattresimo anniversario della prima apparizione di Fatima). L'anno seguente, mentre a Fatima rendeva grazie per il Suo intervento, il Papa affermava che "il messaggio di Fatima è più importante e più pressante" oggi persino rispetto a quando Nostra Signora apparve la prima volta.
"Alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre consacrerà a me la Russia ed essa verrà convertita e verrà concesso al mondo un periodo di pace".Da quando la Regina dei Cieli apparve a Fatima, sono state prodotte enormi quantità di libri, pamphlet, registrazioni, film e programmi video che fanno parte di un crescente movimento mondiale di Fede e devozione (consultare il bookstore di Nostra Signora). La credenza nelle apparizioni di Fatima e nel pieno Messaggio di Nostra Signora è ora pieno sinonimo di un'adesione ortodossa alle dottrine, ai riti e alle pratiche tradizionali e agli insegnamenti della Chiesa Cattolica Romana. Molti teologi credono che il Messaggio di Nostra Signora sia destinato specificamente alle circostanze dure e difficili che viviamo oggigiorno, e suggeriscono che esso sia l'intervento del Cielo per salvare il mondo dalla guerra, dalla fame e dall'indigenza, la Chiesa Cattolica dall'apostasia e dal caos e milioni di anime dalla dannazione eterna.

Nonostante il severo ammonimento riguardo alle terribili punizioni per il peccato e la disobbedienza, Fatima resta fondamentalmente un'affermazione di vita e di Fede e un messaggio di speranza e di pace per tutti i Cattolici e per tutti gli uomini di buona volontà in qualsiasi parte del mondo.
"Solo Io vi posso aiutare. Il Mio Cuore Immacolato sarà il vostro rifugio e la strada che vi condurrà a Dio".
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Preghiera alla Sacra Spalla

San Bernardo, Abate di Chiaravalle, domandò nella preghiera a Nostro Signore quale fosse stato il maggior dolore sofferto nel corpo durante la sua Passione.
Gli fu risposto: “Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre ossa scoperte per portare la croce: questa piaga mi ha dato maggior pena e dolore di tutte le altre e dagli uomini non è conosciuta.
Ma tu rivelala ai fedeli cristiani e sappi che qualunque grazia mi chiederanno in virtù di questa piaga verrà loro concessa; ed a tutti quelli che per amore di essa mi onoreranno con
tre Pater, tre Ave e tre Gloria
al giorno perdonerò i peccati veniali e non ricorderò più i mortali e non moriranno di morte improvvisa ed in punto di morte saranno visitati dalla Beata Vergine e conseguiranno la grazia e la misericordia”.
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Dilettissimo Signore Gesù Cristo, mansuetissimo Agnello di Dio, io povero peccatore, adoro e venero la Vostra Santissima Piaga che riceveste sulla Spalla nel portare la pesantissima Croce del Calvario, nella quale restarono scoperte tre Sacralissime Ossa, tollerando in essa un immenso dolore; Vi supplico, per virtù e meriti di detta Piaga, ad avere su di me misericordia col perdonarmi tutti i miei peccati sia mortali che veniali, ad assistermi nell’ora della morte e di condurmi nel Vostro regno beato.

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Guarda la stella, invoca Maria

O chiunque tu sia, che nel mare di questo mondo ti senti come sballottato in mezzo alla tempesta, se non vuoi essere sommerso dalle onde, non distogliere lo sguardo dal fulgore di questa Stella. Se insorgono i venti delle tentazioni, se vai contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria! Se, turbato dal pensiero delle tue colpe, stai per lasciarti vincere dalla tristezza, e sei per cadere nell' abisso della disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nelle difficoltà, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria.
Seguendo lei, non devierai; invocandola, non ti smarrirai; pensando a lei, non peccherai; tenendoti stretto a lei, non cadrai; affidandoti a lei, più nulla temerai. Con il Suo aiuto, ogni fatica sarà per te leggera, sotto la sua guida giungerai facilmente alla Patria Beata.
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mercoledì 6 maggio 2009

Novena della nove Grazie a San Michele

O Dio, vieni in mio aiuto. Signore, affrettati a soccorrermi

PRIMA GRAZIA
Noi ti chiediamo, san Michele, in unione con i Serafini, di accendere nei nostri cuori il santo amore di Dio e di infonderci il disprezzo ed il disgusto per i falsi piaceri del mondo. Amen.
Padre, Ave, Gloria
*
Prega per noi beato san Michele, prin­cipe della Chiesa di Dio.
Affinché siamo fatti degni delle pro­messe di nostro Signore Gesù Cristo
*
ORAZIONE: O Dio Onnipotente ed Eterno, che per la salvezza del genere umano hai inviato miracolosamente presso la tua Chiesa il tuo glorioso principe, l'arcangelo san Michele, concedici il suo salutare soc­corso e il suo aiuto efficace contro tutti i nostri nemici, affinché quando lasceremo questo mondo otteniamo di comparire alla presenza della tua divina e santa Mae­stà. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

San Michele arcangelo, difendici nella lotta affinché non periamo nel giorno del Giudizio.
Recitare quindi quattro Pater: il primo in onore di san Michele, il secondo in onore di san Gabriele, il terzo in onore di san Raffaele e il quarto in onore del nostro Angelo custode.

SECONDA GRAZIA
Noi ti chiediamo umilmente, o principe della Gerusalemme celeste e capo dei Cherubini, di ricordarti di noi, soprattutto quando saremo assaliti dalle suggestioni del nemico infernale; vittorioso di Satana soccorrici e fa’ di noi un sacrificio offerto al Signore. Amen.
Padre, Ave, Gloria.

Prega per noi beato san Michele, prin­cipe della Chiesa di Dio.
Affinché siamo fatti degni delle pro­messe di nostro Signore Gesù Cristo.

ORAZIONE: O Dio Onnipotente ed Eterno, che per la salvezza del genere umano hai inviato miracolosamente presso la tua Chiesa il tuo glorioso principe, l'arcangelo san Michele, concedici il suo salutare soc­corso e il suo aiuto efficace contro tutti i nostri nemici, affinché quando lasceremo questo mondo otteniamo di comparire alla presenza della tua divina e santa Mae­stà. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

San Michele arcangelo, difendici nella lotta affinché non periamo nel giorno del Giudizio.

Recitare quindi quattro Pater: il primo in onore di san Michele, il secondo in onore di san Gabriele, il terzo in onore di san Raffaele e il quarto in onore del nostro Angelo custode.

TERZA GRAZIA
Noi ti supplichiamo devoti, o glorioso campione del Paradiso e capo dei Troni, di non permettere mai che noi, i tuoi fedeli, veniamo oppressi degli spiriti malvagi dell’inferno né dalle infermità. Amen.
Padre, Ave, Gloria.

Prega per noi beato san Michele, prin­cipe della Chiesa di Dio.
Affinché siamo fatti degni delle pro­messe di nostro Signore Gesù Cristo.

ORAZIONE: O Dio Onnipotente ed Eterno, che per la salvezza del genere umano hai inviato miracolosamente presso la tua Chiesa il tuo glorioso principe, l'arcangelo san Michele, concedici il suo salutare soc­corso e il suo aiuto efficace contro tutti i nostri nemici, affinché quando lasceremo questo mondo otteniamo di comparire alla presenza della tua divina e santa Mae­stà. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

San Michele arcangelo, difendici nella lotta affinché non periamo nel giorno del Giudizio.

Recitare quindi quattro Pater: il primo in onore di san Michele, il secondo in onore di san Gabriele, il terzo in onore di san Raffaele e il quarto in onore del nostro Angelo custode.

QUARTA GRAZIA
Umilmente prostrati al tuo cospetto, ti preghiamo, o grande ministro di Dio, in unione con le Dominazioni, di difendere in ogni occasione la cristianità ed in particolare il Sovrano Pontefice, aumentando la sua felicità e le grazie che gli sono concesse in questa vita e la sua gloria nell’altra. Amen.
Padre, Ave, Gloria.

Prega per noi beato san Michele, prin­cipe della Chiesa di Dio.
Affinché siamo fatti degni delle pro­messe di nostro Signore Gesù Cristo.

ORAZIONE: O Dio Onnipotente ed Eterno, che per la salvezza del genere umano hai inviato miracolosamente presso la tua Chiesa il tuo glorioso principe, l'arcangelo san Michele, concedici il suo salutare soc­corso e il suo aiuto efficace contro tutti i nostri nemici, affinché quando lasceremo questo mondo otteniamo di comparire alla presenza della tua divina e santa Mae­stà. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

San Michele arcangelo, difendici nella lotta affinché non periamo nel giorno del Giudizio.

Recitare quindi quattro Pater: il primo in onore di san Michele, il secondo in onore di san Gabriele, il terzo in onore di san Raffaele e il quarto in onore del nostro Angelo custode.

QUINTA GRAZIA
Noi ti preghiamo, o sant’arcangelo, in unione con le Virtù, di liberare i tuoi servi dalle mani dei loro nemici conosciuti e sconosciuti, dei falsi testimoni, di liberare la nostra patria e in particolare la nostra città dalla fame, dalla peste, dalla guerra, dalla saetta, dal temporale, dal terremoto e dalle tempeste che il drago infernale ama suscita­re contro di noi per distruggerci. Amen.
Padre, Ave, Gloria

Prega per noi beato san Michele, prin­cipe della Chiesa di Dio.
Affinché siamo fatti degni delle pro­messe di nostro Signore Gesù Cristo.

ORAZIONE: O Dio Onnipotente ed Eterno, che per la salvezza del genere umano hai inviato miracolosamente presso la tua Chiesa il tuo glorioso principe, l'arcangelo san Michele, concedici il suo salutare soc­corso e il suo aiuto efficace contro tutti i nostri nemici, affinché quando lasceremo questo mondo otteniamo di comparire alla presenza della tua divina e santa Mae­stà. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

San Michele arcangelo, difendici nella lotta affinché non periamo nel giorno del Giudizio.

Recitare quindi quattro Pater: il primo in onore di san Michele, il secondo in onore di san Gabriele, il terzo in onore di san Raffaele e il quarto in onore del nostro Angelo custode.

SESTA GRAZIA
Ti scongiuriamo, o capo delle milizie Angeliche, assieme alle Potestà, di provvedere ai nostri bisogni, a quelli del nostro Paese ed in particolare della nostra città, dando fertilità alla terra e concordia e pace ai capi cristiani. Amen.
Padre, Ave, Gloria

Prega per noi beato san Michele, prin­cipe della Chiesa di Dio.
Affinché siamo fatti degni delle pro­messe di nostro Signore Gesù Cristo.

ORAZIONE: O Dio Onnipotente ed Eterno, che per la salvezza del genere umano hai inviato miracolosamente presso la tua Chiesa il tuo glorioso principe, l'arcangelo san Michele, concedici il suo salutare soc­corso e il suo aiuto efficace contro tutti i nostri nemici, affinché quando lasceremo questo mondo otteniamo di comparire alla presenza della tua divina e santa Mae­stà. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

San Michele arcangelo, difendici nella lotta affinché non periamo nel giorno del Giudizio.

Recitare quindi quattro Pater: il primo in onore di san Michele, il secondo in onore di san Gabriele, il terzo in onore di san Raffaele e il quarto in onore del nostro Angelo custode.

SETTIMA GRAZIA
Noi ti chiediamo, o primate degli Arcangeli, in unione con i Principati, di voler liberare noi tuoi servi, il nostro Paese e la nostra città, dalle infermità cor­porali e soprattutto spirituali. Amen. Padre, Ave, Gloria

Prega per noi beato san Michele, prin­cipe della Chiesa di Dio.
Affinché siamo fatti degni delle pro­messe di nostro Signore Gesù Cristo.

ORAZIONE: O Dio Onnipotente ed Eterno, che per la salvezza del genere umano hai inviato miracolosamente presso la tua Chiesa il tuo glorioso principe, l'arcangelo san Michele, concedici il suo salutare soc­corso e il suo aiuto efficace contro tutti i nostri nemici, affinché quando lasceremo questo mondo otteniamo di comparire alla presenza della tua divina e santa Mae­stà. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

San Michele arcangelo, difendici nella lotta affinché non periamo nel giorno del Giudizio.

Recitare quindi quattro Pater: il primo in onore di san Michele, il secondo in onore di san Gabriele, il terzo in onore di san Raffaele e il quarto in onore del nostro Angelo custode.

OTTAVA GRAZIA
Noi ti supplichiamo, san Michele, in unione con il coro degli Arcangeli ed i nove cori degli Angeli di prenderti cura di noi in questa vita e, nell’ora della morte, di assisterci nell’agonia, specialmente quando renderemo l’anima nostra, affinché, vincitori di Satana, assieme a te possiamo godere della Bontà Divina nel santo Paradiso. Amen.
Padre, Ave, Gloria.

Prega per noi beato san Michele, prin­cipe della Chiesa di Dio.
Affinché siamo fatti degni delle pro­messe di nostro Signore Gesù Cristo.

ORAZIONE: O Dio Onnipotente ed Eterno, che per la salvezza del genere umano hai inviato miracolosamente presso la tua Chiesa il tuo glorioso principe, l'arcangelo san Michele, concedici il suo salutare soc­corso e il suo aiuto efficace contro tutti i nostri nemici, affinché quando lasceremo questo mondo otteniamo di comparire alla presenza della tua divina e santa Mae­stà. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

San Michele arcangelo, difendici nella lotta affinché non periamo nel giorno del Giudizio.

Recitare quindi quattro Pater: il primo in onore di san Michele, il secondo in onore di san Gabriele, il terzo in onore di san Raffaele e il quarto in onore del nostro Angelo custode.

NONA GRAZIA
Ti preghiamo infine, o capo glorioso, difensore della Chiesa militante e trionfante, di voler custodire assieme al coro degli Angeli e difendere noi tuoi fedeli, le nostre famiglie e tutti coloro che ti raccomandiamo nelle nostre preghiere, affinché conduciamo con il tuo aiuto una vita di purezza e possiamo un giorno godere della contemplazione di Dio in eterno assieme a te e a tutti gli Angeli. Amen.
Padre, Ave, Gloria.

Prega per noi beato san Michele, prin­cipe della Chiesa di Dio.
Affinché siamo fatti degni delle pro­messe di nostro Signore Gesù Cristo.

ORAZIONE: O Dio Onnipotente ed Eterno, che per la salvezza del genere umano hai inviato miracolosamente presso la tua Chiesa il tuo glorioso principe, l'arcangelo san Michele, concedici il suo salutare soc­corso e il suo aiuto efficace contro tutti i nostri nemici, affinché quando lasceremo questo mondo otteniamo di comparire alla presenza della tua divina e santa Mae­stà. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

San Michele arcangelo, difendici nella lotta affinché non periamo nel giorno del Giudizio.

Recitare quindi quattro Pater: il primo in onore di san Michele, il secondo in onore di san Gabriele, il terzo in onore di san Raffaele e il quarto in onore del nostro Angelo custode.