martedì 8 dicembre 2009

Ecco, io faccio nuove tutte le cose

San Giovanni Damasceno (c. 675-749), monaco, teologo, dottore della Chiesa
Omelia per la Natività della Vergine, 7, 10

Oggi il Creatore di ogni cosa, Dio il Verbo, ha composto un'opera nuova, effusa dal cuore del Padre per essere scritta, come con uno stilo, dallo Spirito che è la lingua di Dio...
Figlia santissima di Gioacchino e Anna, che sei sfuggita agli sguardi dei Principati e delle Potenze e «alle frecce infuocate del Maligno» (Col 1,16; Ef 6,16), sei vissuta nella stanza nuziale dello Spirito, e sei stata conservata intatta per diventare sposa di Dio e Madre di Dio per natura...
Figlia amata da Dio, onore dei tuoi genitori, le generazioni delle generazioni ti dicono beata, come tu l'hai affermato con verità (Lc 1,48).
Figlia degna di Dio, bellezza della natura umana, riabilitazione di Eva nostra prima madre! Perché grazie alla tua nascita, colei che era caduta viene risollevata...
Se, con la prima Eva «è entrata la morte» (Sap 2,24; Rm 5,12), perché si era messa al servizio del serpente, Maria, invece, che si è fatta serva della volontà divina, ha ingannato il serpente ingannatore e introdotto nel mondo l'immortalità.

Tu sei più preziosa di tutta la creazione, perché da te sola il Creatore ha ricevuto in eredità le primizie della nostra umanità. La sua carne è stata fatta dalla tua carne, il suo sangue dal tuo sangue; Dio si è nutrito del tuo latte, e le tue labbra hanno toccato le labbra di Dio...
Nella prescienza della tua dignità, il Dio dell'universo ti ha amata; e, poiché ti amava, ti ha predestinata e «negli ultimi tempi» (1Pt 1,20) ti ha chiamata all'esistenza...
Taccia il sapientissimo Salomone; non dica più: «Non c'è niente di nuovo sotto il sole» (Qo, 1,9)
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