lunedì 30 giugno 2014

Commento al Vangelo 30-06-2014

Dal Vangelo secondo Matteo (8, 18-22)
In quel tempo, Gesù, vedendo una gran folla intorno a sé, ordinò di passare all'altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: “Maestro, io ti seguirò dovunque andrai”. Gli rispose Gesù: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo”. E un altro dei discepoli gli disse: “Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre”. Ma Gesù gli rispose: “Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti”. 

COMMENTO AL VANGELO - P. LINO PEDRON 
I cap. 8 e 9 non contengono solo racconti di miracoli. Questo brano racconta due episodi di persone che vogliono seguire Gesù. Diventare discepolo di Gesù non è semplicemente accettare una dottrina: è condividere il suo destino, è lasciare tutto e tutti per seguire lui. 
Il discepolo chiamato da Gesù deve abbandonare "subito" (Mt 4,19.22) ogni cosa, anche la famiglia. 
La chiamata di Gesù non ammette dilazioni o condizioni. La scelta di Cristo fa passare in second'ordine anche le cose più sacre come il funerale del proprio padre. Il Dio vivo è più importante del padre morto.
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Invocazioni al S.Cuore - 30 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Riparare le Comunioni sacrileghe, che si sono fatte e si faranno.
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domenica 29 giugno 2014

Commento al Vangelo 29-06-2014

Dal Vangelo secondo Matteo (16, 13-19)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 

COMMENTO AL VANGELO - P. LINO PEDRON 
Gesù pone la domanda fondamentale, sulla quale si decide il destino di ogni uomo: "Voi chi dite che io sia?". 
Dire chi è Gesù è collocare la propria esistenza su un terreno solido, incrollabile. 
La risposta di Pietro è decisa e sicura. Ma il suo discernimento non deriva dalla "carne" e dal "sangue", cioè dalle proprie forze, ma dal fatto che ha accolto in sé la fede che il Padre dona. Gesù costituisce Pietro come roccia della sua Chiesa: la casa fondata sopra la roccia (cfr 7,24) comincia a prendere il suo vero significato. Non è fuori luogo chiedersi se Pietro era pienamente cosciente di ciò che gli veniva rivelato e di ciò che diceva. Notiamo il forte contrasto tra questa professione di fede seguita dall'elogio di Gesù: "Beato te, Simone..." e l'incomprensione del v.22: "Dio te ne scampi, Signore..." e infine l'aspro rimprovero di Gesù: "Via da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!". 
Questo contrasto mette in evidenza la differenza tra la fede apparente e quella vera: non basta professare la messianicità di Gesù. Bisogna credere e accettare che il progetto del Padre si realizza attraverso la morte e la risurrezione del Figlio. 
Pietro riceve le chiavi del regno dei cieli. Le chiavi sono segno di sovranità e di potere. Pietro dunque insieme alle chiavi riceve piena autorità sul regno dei cieli. Egli esercita tale autorità sulla terra e non in funzione di portinaio del cielo, come comunemente si pensa. In qualità di trasmettitore e garante della dottrina e dei comandamenti di Gesù, la cui osservanza apre all'uomo il regno dei cieli, egli vincola alla loro osservanza. 
Gli scribi e i farisei, in quanto detentori delle chiavi fino a quel momento, avevano esercitato la medesima autorità. Ma, rifiutando il vangelo, essi non fanno altro che chiudere il regno dei cieli agli uomini. Simon Pietro subentra al loro posto. Se si considera attentamente questa contrapposizione, risulta che il compito principale di cui è incaricato Pietro è quello di aprire il regno dei cieli. Il suo incarico va descritto in senso positivo. 
Non si potrà identificare la Chiesa con il regno dei cieli. Ma il loro accostamento in quest'unico brano del vangelo offre l'opportunità di riflettere sul loro reciproco rapporto. Alla Chiesa, quale popolo di Dio, è affidato il regno dei cieli (cfr 21,43). In essa vivono gli uomini destinati al Regno. Pietro assolve il proprio sevizio nella Chiesa quando invita a ricordarsi della dottrina di Gesù, che permette agli uomini l'ingresso nel Regno. 
Nel giudaismo, gli equivalenti di legare e sciogliere ('asar e sherà') hanno il significato specifico di proibire e permettere, in riferimento ai pronunciamenti dottrinali. Accanto al potere di magistero si pone quello disciplinare. In questo campo i due verbi hanno il senso di scomunicare e togliere la scomunica. Questo duplice potere viene assegnato a Pietro. 
Non è il caso di separare il potere di magistero da quello disciplinare e riferire l'uno a 16,19 e l'altro a 18,18. Ma non è possibile negare che in questo versetto 19 il potere dottrinale, specialmente nel senso della fissazione della dottrina, sta in primo piano. Pietro è presentato come maestro supremo, tuttavia con una differenza non trascurabile rispetto al giudaismo: il ministero di Pietro non è ordinato alla legge, ma alla direttiva e all'insegnamento di Gesù. Il legare e lo sciogliere di Pietro viene riconosciuto in cielo, cioè le decisioni di carattere dottrinale prese da Pietro vengono confermate nel presente da Dio. L'idea del giudizio finale è più lontana, proprio se si includono anche decisioni disciplinari. 
Nel vangelo di Matteo, Pietro viene presentato come il discepolo che fa da esempio. Ciò che gli è accaduto è trasferibile ad ogni discepolo. Questo vale sia per i suoi pregi sia per le sue deficienze, che vengono impietosamente riferite. Ma a Pietro rimane una funzione esclusiva ed unica: egli è e resta la roccia della Chiesa del Messia Gesù. Pietro è il garante della tradizione su Cristo com'è presentata dal vangelo di Matteo. Nel suo ufficio egli subentra agli scribi e ai farisei, che finora hanno portato le chiavi del regno dei cieli. A lui tocca far valere integro l'insegnamento di Gesù in tutta la sua forza.
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Invocazioni al S.Cuore - 29 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Pregare per coloro che sono sull'orlo dell'inferno, prossimi a cadervi se non sono aiutati.
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Commento al Vangelo 28-06-2014

Dal Vangelo secondo Luca (2,41-51)
 I genitori di Gesù si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 

Meditazione del giorno: Benedetto XVI, papa dal 2005 al 2013 Discorso del 30/05/2009(©Libreria Editrice Vaticana) 
Nel Nuovo Testamento noi vediamo che la fede di Maria, per così dire, “attira” il dono dello Spirito Santo. Prima di tutto nel concepimento del Figlio di Dio, mistero che lo stesso arcangelo Gabriele spiega così: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra” (Lc 1,35). … Il cuore di Maria, in perfetta consonanza con il Figlio divino, è tempio dello Spirito di verità, dove ogni parola e ogni avvenimento vengono custoditi nella fede, nella speranza e nella carità. 
Possiamo così essere certi che il cuore santissimo di Gesù in tutto l’arco della vita nascosta a Nazaret ha sempre trovato nel cuore immacolato della Madre un “focolare” sempre acceso di preghiera e di costante attenzione alla voce dello Spirito. Testimonianza di questa singolare sintonia tra Madre e Figlio nel cercare la volontà di Dio, è quanto avvenne alle nozze di Cana. In una situazione carica di simboli dell’alleanza, quale è il banchetto nuziale, la Vergine Madre intercede e provoca, per così dire, un segno di grazia sovrabbondante: il “vino buono” che rimanda al mistero del Sangue di Cristo. Questo ci conduce direttamente al Calvario, dove Maria sta sotto la croce insieme con le altre donne e con l’apostolo Giovanni. La Madre e il discepolo raccolgono spiritualmente il testamento di Gesù: le sue ultime parole e il suo ultimo respiro, nel quale Egli incomincia ad effondere lo Spirito; e raccolgono il grido silenzioso del suo Sangue, interamente versato per noi (cfr Gv 19,25-34). Maria sapeva da dove veniva quel sangue (cfr Gv 2,9): si era formato in lei per opera dello Spirito Santo, e sapeva che quella stessa “potenza” creatrice avrebbe risuscitato Gesù, come Egli aveva promesso. 
Così la fede di Maria sostenne quella dei discepoli fino all’incontro con il Signore risorto, e continuò ad accompagnarli anche dopo la sua Ascensione al cielo, nell’attesa del “battesimo nello Spirito Santo” (cfr At 1,5)… Ecco perché Maria è per tutte le generazioni immagine e modello della Chiesa, che insieme allo Spirito cammina nel tempo invocando il ritorno glorioso di Cristo: “Vieni, Signore Gesù” (cfr Ap 22,17.20). 

« O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. 
Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda. 
Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Amen. » 
SAN FRANCESCO (Preghiera davanti al Crocifisso)
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Le dodici promesse di Gesù ai devoti del suo Sacro Cuore

Gesù a S. Margherita Maria Alacoque

1. Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato. 
2. Metterò la pace nelle loro famiglie. 
3. Li consolerò in tutte le loro pene. 
4. Sarò loro rifugio sicuro durante la vita e soprattutto alla loro morte. 
5. Spargerò abbondanti benedizioni su tutte le loro imprese. 
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano infinito della misericordia. 
7. Le anime tiepide diventeranno ferventi. 
8. Le anime ferventi si eleveranno a grande perfezione. 
9. Benedirò le case dove l'immagine del mio Sacro Cuore sarà esposta e onorata. 
10. Darò ai sacerdoti il dono di toccare i cuori più induriti. 
11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore, dove non sarà mai cancellato. 
12. Io prometto nell'eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell'ora estrema.
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Sacratissimo Cuore di Gesù

I primi impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo medioevo, in modo particolare da Matilde di Magdeburgo (1207-1282), Matilde di Hachenborn (1241-1299), Gertrude di Helfta (ca. 1256-1302) ed Enrico Suso (1295-1366).
Tuttavia la grande fioritura della devozione si ebbe nel corso del XVII sec., prima ad opera di Giovanni Eudes (1601-1680), poi dopo una serie di visioni avute da S. Margherita Maria Alacoque a Paray-le-Monial (F), nel corso delle quali Gesù le chiese il suo impegno per l’istituzione di una festa dedicata al Sacro Cuore.
Queste apparizioni ebbero luogo tra gli anni 1673 e 1675 :
1)      La prima visione avvenne il 27 dicembre 1673, festa di S. Giovanni Evangelista. Gesù le apparve e Margherita si sentì “tutta investita della divina presenza”; la invitò a prendere il posto che S. Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
2)      Una seconda visione le apparve agli inizi del 1674, forse un venerdì; il divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce.
3)      Sempre nel 1674 le apparve la terza visione, anche questa volta un venerdì dopo la festa del Corpus Domini; Gesù si presentò alla santa tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente di quelle fiamme.
Poi Gesù, lamentando l’ingratitudine degli uomini e la noncuranza rispetto ai suoi sforzi per far loro del bene, le chiese di supplire a questo. Gesù la sollecitò a fare la Comunione al primo venerdì di ogni mese e di prosternarsi con la faccia a terra dalle undici a mezzanotte, nella notte tra il giovedì e il venerdì.
Vennero così indicate le due principali devozioni, la Comunione al primo venerdì di ogni mese e l’ora santa di adorazione.
4)      La quarta rivelazione più meravigliosa e decisiva, ebbe luogo il 16 giugno 1675 durante l’ottava del Corpus Domini. Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: “Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati che fanno questo”.
Gesù chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, fosse dedicato ad una festa particolare per onorare il suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da lui ricevute. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il padre spirituale di Margherita, il gesuita Claude de la Colombiere (canonizzato il 31/05/1992), superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial.
Un secolo dopo, nel 1765, la Santa Sede autorizzò l’episcopato polacco e l’arciconfraternita  Roma del Sacro Cuore a celebrare questa Festa. Tuttavia solo nel 1856 il Beato Pp Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878) stabilì il culto universale di questa Festa, estendendola a tutta la Chiesa cattolica.
Cento anni dopo, il 15 maggio 1956, il Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958), nel promuovere il culto al Cuore di Gesù con l’enciclica « Haurietis aquas » [ Voi attingerete con gaudio le acque dalle fonti del Salvatore”(Is 12,3) sono le parole del profeta che aprono l’Enciclica] , esortava i credenti ad aprirsi al mistero di Dio e del suo amore, lasciandosi da esso trasformare.
Certamente la devozione al Cuore di Gesù non è la celebrazione del culto di una parte anatomica del suo corpo; si tratta della devozione e del culto dello stesso Cristo Gesù e alla sua Persona, al suo essere il Figlio di Dio, il Redentore dell’uomo che con“cuore” infinitamente grande ha tanto amato i suoi da dare la vita per loro fino a morire in croce. Sulla croce quel cuore fu trafitto dalla lancia di un soldato e subito ne uscì sangue ed acqua, come ricordano i Santi Evangeli. L’oggetto, dunque, della nostra adorazione è il Figlio Unigenito del Padre, Gesù Salvatore e Redentore. Parlare del Cuore di Gesù è parlare dell’amore di Dio per gli uomini.
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sabato 28 giugno 2014

Messaggio di Medjugorje del 25 giugno 2014

Cari figli! 
L’Altissimo mi dona la grazia di poter essere ancora con voi e di guidarvi nella preghiera verso la via della pace. 
Il vostro cuore e la vostra anima hanno sete di pace e d’amore, di Dio e della sua gioia. 
Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate e nella preghiera scoprirete la sapienza del vivere. 
Io vi benedico e intercedo per ciascuno di voi davanti al mio Figlio Gesù. 
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
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Una proposta per ..."vivere"... la Parola! 28/6/2014

La via della sapienza è la via dell'umiltà e della dolcezza. Ogni altra via è via della stoltezza e della superbia. 
S. Antonio di Padova
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Una proposta per ..."vivere"... la Parola! 27/6/2014

I giusti hanno il dono della clemenza: riconducono gli erranti sulla retta via; con bontà e pazienza insegnano ai semplici la strada per la quale procedere con sicurezza. 
S. Antonio di Padova
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Preghiera del mattino 25/VI/2014

Signore, tu hai stretto un'alleanza con l'umanità intera al tempo di Noè, ma avevi bisogno di scegliere un popolo, di scegliere un uomo per far capire che volevi scegliere ogni uomo, di scegliere un popolo per scegliere ogni popolo. 
Questa scelta, questo scarto sono sempre in realtà un allargamento, e le sofferenze dei tuoi eletti, dei tuoi amici, sono solo per un momento e in vista della felicità dei più. 
Concedici di circondare di grande rispetto le sofferenze del tuo popolo Israele.
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Invocazioni al S.Cuore - 28 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittime dei peccati, abbiate pietà di noi. 

Intenzione. - Riparare: la trascuratezza dei genitori nell'educare i figli.
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Invocazioni al S.Cuore - 27 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Pregare affinchè i Missionari convertano gli infedeli.
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Invocazioni al S.Cuore - 26 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Pregare per i peccatori di nostra conoscenza.
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Invocazioni al S.Cuore - 25 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Pregare per ottenere la buona morte a noi ed ai nostri familiari.
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martedì 24 giugno 2014

Commento al Vangelo 24-06-2014

Dal Vangelo secondo Luca (1,57-66.80)
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All'istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele. 

COMMENTO AL VANGELO - P. LINO PEDRON 
L'attuazione della salvezza comincia con la nascita di Giovanni. Essa riempie gli animi di gioia e li spinge ad elevare un canto di ringraziamento a Dio e a ricolmare di felicitazioni la madre del bambino. Il centro di questo racconto è la questione del nome da dare al bambino. Il nome indica la natura della persona, la sua missione, il suo valore unico e irripetibile. Giovanni significa "Dio fa grazia"; significa dono, grazia, amore di Dio. Il rito della circoncisione è movimentato. Tutto serve per mettere in rilievo la vocazione e la missione di Giovanni. 
Nel suo nome, che significa "Dio fa grazia", c'è tutto il programma che è chiamato a realizzare. Esso indica che Dio sta per dare una prova inaudita della sua misericordia verso gli uomini. L'uso ebraico di imporre al neonato il nome del genitore o di un antenato voleva indicare la continuità con il passato. Qui viene interrotto perché questo bambino ha un cammino proprio da percorrere indipendentemente dalla parentela o discendenza carnale. Ogni vita, ogni nascita è dono di Dio. 
La nascita di un uomo non è mai un caso, è sempre il compimento di un disegno d'amore di Dio. Il Signore mi ha disegnato con amore sul palmo della sua mano (Is 49,16), fin dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome (Is 49,1), è lui che ha creato le mie viscere e mi ha tessuto nel grembo di mia madre (Sal 139,13). L'uomo è il prodigio dell'amore di Dio: "Ti lodo perché mi hai fatto come un prodigio" (Sal 139,14). 
Dio dice ad ogni uomo: "Tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e ti amo" (Is 43,4). La nostra dignità si comprende solo se guardiamo a Colui dal quale abbiamo avuto inizio e al quale ritorniamo: alla fine Dio sarà tutto in tutti (1Cor 15,28). Ogni nascita è una dilatazione dell'amore e della misericordia del Signore, la cui tenerezza si espande su tutte le creature (Sal 145,9). Solo se si capisce così una nascita, si può comprendere il vero valore e il vero spessore di una vita. I vicini e i parenti si rallegrano con Elisabetta perché il Signore ha manifestato in lei la sua grande misericordia. 
Il credente è colui che vede l'azione di Dio dove il non credente vede solo l'azione dell'uomo. 
Il nome di Giovanni viene da Dio (Lc 1,13). Il nome di ogni figlio, il suo essere, la sua vocazione, il suo destino vengono da Dio. La meraviglia di tutti (v.63) sta nella scoperta che Dio è grazia, misericordia e tenerezza. Il v. 66 ci presenta un tema caro a Luca: l'ascolto della parola di Dio deve mettere radice nel cuore, crescere e fruttificare (cfr Lc 8,12ss). Nel bambino Giovanni si manifestano la potenza e la mano di Dio per portare avanti la sua crescita e così prepararlo convenientemente ai suoi compiti futuri.
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Invocazioni al S.Cuore - 24 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Riparare i peccati di odio.
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Invocazioni al S.Cuore - 23 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Pregare per il Papa, per i Vescovi e per i Sacerdoti.
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lunedì 23 giugno 2014

Preghiera della sera/20

Come la Samaritana ci fermiamo sul bordo del pozzo incapaci di rispondere alla sete del nostro Dio ed ecco che la fonte inesauribile dell'amore scaturisce per una nuova ebbrezza. 
Che le nostre radici attingano nel terriccio unico della carne di Dio irrigata dai flutti della misericordia. 
Allora Cristo troverà piacevole rimanere in noie noi rimarremo radicati nell'amore stabiliti nell'amore finalmente capaci di dare da bere a chi ha sete.
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Preghiera della sera/19

10-set-2011 
Maria, aurea dimora, costruita sulla roccia: le onde possono irrompere contro di te, l'Immacolata, i torrenti possono rifluire per inghiottirti, tu sei mantenuta intatta nel tuo Figlio, sei al di là delle forze del Maligno. 
Per te, come per tutti quelli che si rifugiano in te, non c'è nessun pericolo. Non andremo alla deriva. 
L'usura del tempo non potrà erodere la nostra vitalità. Tu sei la dimora verginale in cui il nostro cuore si posa. Le tempeste hanno imperversato nel corso dei secoli, i più esperti in guerra non hanno potuto distruggerti, esercito schierato in ordine di battaglia! 
Benedetta sii tu, riparo sicuro che si offre a noi!
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Commento al Vangelo 23-06-2014

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 7, 1-5)
n quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello”. 

COMMENTO AL VANGELO - P. LINO PEDRON 
L'imperativo "Non giudicate, per non essere giudicati da Dio" suona come un principio assoluto. Solo Dio può decidere del destino di ogni uomo. Anche la doverosa correzione fraterna può essere fatta solo nella consapevolezza del proprio peccato. 
Per natura siamo più portati a giudicare i difetti degli altri che a correggere i nostri. Dio pronuncerà su di noi lo stesso giudizio che noi pronunceremo sul prossimo e ci misurerà con la stessa misura con cui noi misuriamo gli altri. Il rigore e lo zelo sono spesso il contrario della compassione e della misericordia, che sono le virtù tipiche del cristiano, e quindi possono essere manifestazioni di mancanza d'amore ed espressioni di cattiveria. 
La psicologia ci insegna che i difetti altrui che più ci irritano sono normalmente proprio i nostri difetti che detestiamo negli altri invece che in noi stessi. Il fariseo ipocrita che sale al tempio a pregare non solo si vanta di essere pio e osservante, ma si sente in dovere di disprezzare tutti gli altri uomini che egli giudica ladri, ingiusti e adulteri (Lc 18,9-14). 
Nessuno deve giudicare l'altro, perché deve ritenerlo superiore a sé (Fil 2,3). 
Il giudizio appartiene solo al Signore perché a lui appartengono tutti gli uomini. L'apostolo Paolo ha scritto: "Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di farcelo stare" (Rm 14,4).
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Preghiera del mattino 23/VI/2014

Tu solo, Signore, sei giudice, e tu solo giudichi con giustizia, con esattezza, secondo criteri che possiamo intuire ma che non dominiamo. 
E a tuo Figlio, e a lui solo, hai rimesso il giudizio. 
Tu non giudichi per condannare, come fanno i tribunali umani, ma restituisci la giustizia. 
Tu raddrizzi ciò che era storto, e rendi giustizia a chi era stato spogliato dei suoi diritti. 
Preservaci, Signore, dall'usurpare la tua funzione divina, costituendoci giudici dei nostri fratelli, quando il tempo del giudizio non è ancora giunto.
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domenica 22 giugno 2014

Richieste di preghiere 22/6/2014

Carissimi, 
ieri don Andrea Paddeu del Rinnovamento nello Spirito, e don Francesco Pesce, don Karol Boltryk e don Wladystaw Niemyski, neo catecumenali, per l'imposizione delle mani da parte del nostro Vescovo mons. Giampaolo Crepaldi, sono diventati Presbiteri della Chiesa di Trieste. 
Accompagniamo questi neo sacerdoti nel loro cammino implorando su loro i doni dello Spirito Santo. 
Mettiamoli sotto la protezione di Maria, affinché possano trovare conforto nei momenti di debolezza e di difficoltà. 
Grazie, ardea da Trieste 

Carissimi, vi chiedo preghiere per Ezio che sta soffrendo gravi dolori per vari problemi di salute, ed è in attesa di una diagnosi precisa. 
Preghiamo anche per Lucia, la sua sposa anche lei con gravi problemi di salute. 
Affidiamoli entrambi al Signore e alla Mamma del Cielo affinché possano superare questo difficile e doloroso momento, con coraggio e con la fiducia che il Signore è comunque sempre loro vicino. 
Grazie. ardea da Trieste
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Preghiera della sera/18

Gesù, quante volte ti ho accolto, nell'Eucaristia, con cuore poco devoto! Senza averti desiderato a lungo nell'orazione e per tutto il giorno, invocandoti a gran voce, come la folla che invocava la tua misericordia cercando di toccarti con fiducia. 
Da te usciva infatti una forza che sanava tutti. Di' soltanto una parola e io sarò salvato! 
Il mio cuore vuole essere solidale con te e si pente della sua debolezza, veleno dell'anima. 
Tutto il mio essere si lascerà allora colpire e salvare da te.
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Preghiera della sera/17

13-ott-2011 
O mio Dio, depongo la mia anima e il mio corpo nelle tue mani. 
Scendi con la tua clemenza in questa casa e allontana da essa ogni opera del demonio. 
I tuoi angeli la scelgano come loro dimora e la tua benedizione sia sempre su di me. 
Amen.
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Invocazioni al S.Cuore - 22 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Pregare per quelli che sono fuori della Chiesa Cattolica.
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sabato 21 giugno 2014

Richiesta di preghiere 20/6/2014

Carissimi oggi chiedo a voi una preghiera per il mio parroco, don Umberto che, dopo 15 anni di proficuo lavoro viene chiamato a svolgere la sua opera di parroco in un'altra parrocchia. 
Che il Signore gli dia forza e coraggio per ricominciare un nuovo lavoro di apostolato dedicandosi ad un'altra realtà. 
Inoltre chiedo preghiere per chi verrà a sostituirlo, affinché possa trovare collaborazione e venga accolto con gioia. 
In questi spostamenti c'è sempre un po' di dolore per chi lascia e chi viene in un certo senso lasciato, ma sappiamo tutti che ciò serve alla maggior gloria di Dio e per la salvezza di tante anime. 
Lodiamo quindi tutti il Signore, alleluia. Grazie. 
Ardea da Trieste
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Preghiera della sera/16

27-ott-2011 
Signore Gesù, ti rendo grazie, perché, nel tumulto d'oggi, mi sono ricordato di te una volta o due. Grazie per avermi seguito in segreto, senza rumore. 
Le piccole testimonianze della tua presenza mi confortano. 
Mi spingono a domandarmi ancor più insistentemente quale sia il messaggio che mi inviano gli avvenimenti più insignificanti e i fratelli che incontro lungo il mio cammino. 
Ti ringrazio soprattutto perché sei infinitamente paziente e perché mi sei vicino ogni giorno, anche se, spesso, io non ti vedo o non ti considero troppo.
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Preghiera della sera/15

17-set-2011 
Ti ringrazio, mio Signore, per Maria, nostra madre, che, custode amorosa della tua parola, medita nel suo cuore immacolato l'abbondanza delle tue grazie. 
A volte noi rifiutiamo questa o quella esigenza espressa nel tuo Vangelo, limitandoci a conservare soltanto quanto è di nostro gradimento; lei invece, la madre tua e madre nostra, è il modello perfetto della fedeltà che ha conservato nel suo cuore il seme e il Verbo. 
Maria ci aiuti a farci trapassare dalla spada che recide quanto appartiene alla carne destinata alla morte. 
Allora il grano potrà germogliare nella terra buona e fruttare cento volte tanto, il nostro cuore produrrà frutto grazie alla sua perseveranza.
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Invocazioni al S.Cuore - 20 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Riparare gli omicidi, i ferimenti e le risse.
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giovedì 19 giugno 2014

Coroncina al Cuore Immacolato di Maria

1. Cuore Immacolato di Maria, modello di fedeltà nell'adempimento di tutti i doveri, fa’ che anch'io compia con la stessa prontezza e costanza i miei doveri verso Dio, me stesso e il prossimo. 
Ave, o Maria… 

2. Cuore Immacolato di Maria, pieno di grazia, tabernacolo dell’Altissimo, fa’ che anch'io viva la vita della grazia; mi consideri quale tempio vivo dello Spirito Santo; fugga ad ogni costo il peccato e ripari con la contrizione e la penitenza le colpe passate. 
Ave, o Maria… 

3. Cuore Immacolato di Maria, beato fra tutti per la tua fede nella parola di Dio, fa’ che io creda fermamente e con gioia a tutte le verità rivelate e conservi gelosamente il tesoro della mia fede. 
Ave, o Maria… 

4. Cuore Immacolato di Maria, in tutto e sempre conforme al volere di Dio, fa’ che anch’io non dimentichi mai che il mio fine sulla terra è quello di fare la volontà di Dio, qualunque essa sia e a qualunque costo. 
Ave, o Maria… 

5. Cuore Immacolato di Maria, unito continuamente a Dio in una perfetta vita interiore, fa’ che io pure mi elevi a Dio con tutta l’anima nel raccoglimento e nella preghiera. 
Ave, o Maria… 

6. Cuore Immacolato di Maria, profondamente umile, nonostante l’altissima dignità di Madre di Dio, ottienimi la grazia di riconoscere il mio nulla, di accettare le inevitabili umiliazioni della vita e di non cercare mai la lode umana. 
Ave, o Maria… 

7. Cuore Immacolato di Maria, ottienimi la grazia di amare quella purezza di cuore che Gesù proclamò vera beatitudine in terra, indispensabile virtù per vedere Dio nel cielo. 
Ave, o Maria… 

8. Cuore Immacolato di Maria, mite come quello del tuo divin Figlio, ottienimi la grazia di saper vincere ogni impeto d’ira e ogni risentimento di fronte alle difficoltà, contraddizioni e offese. 
Ave, o Maria… 

9. Cuore Immacolato di Maria, sereno sempre fra i più atroci dolori, ottienimi la grazia di ripetere nelle varie prove della vita il mio fiat rassegnato e cristiano. 
Ave, o Maria...

10. Cuore Immacolato di Maria, esemplare di soggezione all’autorità familiare, religiosa e civile, fa’ che io ti imiti riconoscendo sempre nei miei legittimi superiori i rappresentanti di Dio. 
Ave, o Maria… 

11. Cuore Immacolato di Maria, tutto bontà materna verso i tuoi figli nelle loro necessità, fa’ che anch’io ami il mio prossimo come me stesso, non rifiutandogli mai il consiglio, la preghiera e l’aiuto. 
Ave, o Maria… 

12. Cuore Immacolato di Maria, tutto ardente per la salvezza delle anime, fa’ che io pure senta lo spirito di apostolato per i peccatori e per gli infedeli, di compassione per le anime del Purgatorio e lavori con tutte le mie forze per dilatare nel mondo il regno di Gesù Cristo e accrescere nel cielo il numero dei santi. 
Ave, o Maria… 

Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria (Santuario di Fatima) 
Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra, al Tuo Cuore Immacolato noi ci consacriamo, in atto di totale abbandono al Signore. 
Da Te saremo condotti a Cristo. Da Lui e con Lui saremo condotti al Padre. Cammineremo alla luce della fede e tutto faremo perché il mondo creda che Gesù Cristo è l’lnviato del Padre. 
Con Lui noi vogliamo portare l’Amore e la Salvezza fino ai confini del mondo. Sotto la protezione del Tuo Cuore Immacolato, saremo un solo Popolo con Cristo. Saremo testimoni della Sua risurrezione. 
Da Lui saremo condotti al Padre, a gloria della Santissima Trinità, che adoriamo, lodiamo e benediciamo. 
Amen.
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Novena al Sacro Cuore di Gesù

1) Cuore adorabile di Gesù, dolce mia vita, nei miei presenti bisogni ricorro a te e affido alla tua potenza, alla tua sapienza, alla tua bontà, tutte le sofferenze del mio cuore, ripetendo mille volte: "O Cuore Sacratissimo, fonte di amore, per i miei presenti bisogni pensaci tu". 
Gloria al Padre.... 
Cuore di Gesù, mi unisco alla tua intima unione con il Padre Celeste. 

2) Cuore amatissimo di Gesù, oceano di misericordia, ricorro a te per aiuto nelle mie presenti necessità e con pieno abbandono affido alla tua potenza, alla tua sapienza, alla tua bontà, la tribolazione che mi opprime, ripetendo ancor mille volte: "O Cuore tenerissimo, unico mio tesoro, per i miei presenti bisogni pensaci tu". 
Gloria al Padre.... 
Cuore di Gesù, mi unisco alla tua intima unione con il Padre Celeste. 

3) Cuore amorosissimo di Gesù, delizia di chi t'invoca! Nell'impotenza in cui mi trovo ricorro a te, dolce conforto dei tribolati e affido alla tua potenza, alla tua sapienza, alla tua bontà, tutte le mie pene e ripeto ancor mille volte: "O Cuore generosissimo, riposo unico di chi spera in te, per i miei presenti bisogni pensaci tu". 
Gloria al Padre.... 
Cuore di Gesù, mi unisco alla tua intima unione con il Padre Celeste. 

O Maria, mediatrice di tutte le grazie, una tua parola mi salverà dalle mie presenti difficoltà. Dì questa parola, o Madre di misericordia e ottienimi la grazia (esporre la grazia che si desidera) dal cuore di Gesù. 
Ave Maria....
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Commento al Vangelo 19-06-2014

Dal Vangelo secondo Matteo (6, 7-15) 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Pregando non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”. 

COMMENTO AL VANGELO - P. LINO PEDRON 
Gesù ci insegna la preghiera cristiana, che si contrappone alla preghiera dei farisei e dei pagani: il Padre nostro. E' un testo di grande importanza che ci aiuta a comprendere chi è il cristiano. Il Padre nostro è una parola di Dio rivolta a noi, più che una nostra preghiera rivolta a lui. E' il riassunto di tutto il vangelo. Non è Dio che deve convertirsi, sollecitato dalle nostre preghiere: siamo noi che dobbiamo convertirci a lui. Il contenuto di questa preghiera è unico: il regno di Dio. Ciò è in perfetta consonanza con l'insegnamento di Gesù: "Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" (Mt 6,33). Padre nostro. Il discepolo ha diritto di pregare come figlio. E sta in questo nuovo rapporto l'originalità cristiana (cfr Gal 4,6; Rm 8,15). 
La familiarità nel rapporto con Dio, che nasce dalla consapevolezza di essere figli amati dal Padre, è espressa nel Nuovo Testamento con il termine parresìa che può essere tradotto familiarità disinvolta e confidente (cfr Ef 3,11-12). L'aggettivo nostro esprime l'aspetto comunitario della preghiera. Quando uno prega il Padre, tutti pregano in lui e con lui. L'espressione che sei nei cieli richiama la trascendenza e la signoria di Dio: egli è vicino e lontano, come noi e diverso da noi, Padre e Signore. Il sapere che Dio è Padre porta alla fiducia, all'ottimismo, al senso della provvidenza (cfr Mt 6,26-33). Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà. Il verbo della prima invocazione è al passivo: ciò significa che il protagonista è Dio, non l'uomo. La santificazione del nome è opera di Dio. La preghiera è semplicemente un atteggiamento che fa spazio all'azione di Dio, una disponibilità. L'espressione santificare il nome dev'essere intesa alla luce dell'Antico Testamento, in particolare di Ez 36,22-29. Essa indica un permettere a Dio di svelare il suo volto nella storia della salvezza e nella comunità credente. Il discepolo prega perché la comunità diventi un involucro trasparente che lasci intravedere la presenza del Padre. La venuta del Regno comprende la vittoria definitiva sul male, sulla divisione, sul disordine e sulla morte. Il discepolo chiede e attende tutto questo. Ma la sua preghiera implica contemporaneamente un'assunzione di responsabilità: egli attende il Regno come un dono e insieme chiede il coraggio per costruirlo. La volontà di Dio è il disegno di salvezza che deve realizzarsi nella storia. Come in cielo, così in terra. Bisogna anticipare qui in terra la vita del mondo che verrà. La città terrestre deve costruirsi a imitazione della città di Dio. Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Il nostro pane è frutto della terra e del lavoro dell'uomo, ma è anche, e soprattutto, dono del Padre. Nell'espressione c'è il senso della comunitarietà (il nostro pane) e un senso di sobrietà (il pane per oggi). Il Regno è al primo posto: il resto in funzione del Regno. Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Anche queste tre ultime domande riguardano il regno di Dio, ma dentro di noi. Il Regno è innanzitutto l'avvento della misericordia. Questa preghiera si apre con il Padre e termina con il maligno. L'uomo è nel mezzo, conteso e sollecitato da entrambi. Nessun pessimismo, però. Il discepolo sa che niente e nessuno lo può separare dall'amore di Dio e strappare dalle mani del Padre. Matteo commenta il Padre nostro su un solo punto, rimetti a noi i nostri debiti.... Ecco il commento: "Se voi, infatti, perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi...". Nel capitolo precedente Matteo aveva messo in luce l'amore per tutti. Ora mette in luce la sua concreta manifestazione: il perdono.
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Preghiera del mattino 19/VI/2014

Della preghiera ebraica degli orfani tu hai fatto la preghiera dei figli che hanno ricevuto lo spirito di adozione che ci spinge a dire: "Abbà, Padre". 
Padre nostro, tutta la preghiera è in queste parole, se possiamo, per tua grazia, pronunciarle in verità. 
Eccoci figli totalmente fiduciosi nella bontà senza limiti, nell'onnipotenza dell'amore di colui che ci ha dimostrato, dandoci suo Figlio, di essere Padre, nostro Padre, il nostro unico Padre che non può dare se non cose buone ai suoi figli.
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mercoledì 18 giugno 2014

Invocazioni al S.Cuore - 18 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Pregare per quelli che tradiscono e rinnegano Gesù.
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Preghiera del mattino 18/VI/2014

Mio Dio, fa' che la mia vita interiore sia veramente interiore, in modo da nutrire efficacemente la mia vita esteriore, e che sia serbato il segreto dei nostri scambi affinché i rapporti con i miei fratelli guadagnino in profondità. 
Che io non cerchi la preghiera se non per parlarti ed ascoltarti; il digiuno se non per offrirti la mia fame di te, e l'elemosina se non per raggiungere te nei poveri. 
Come un profumo evapora quando il suo flacone è aperto, così la densità della vita interiore scompare quando essa si trova esposta agli sguardi.
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martedì 17 giugno 2014

Preghiera della sera/14

10-set-2012 
Signore, chiamami questa sera come chiamasti l'uomo del Vangelo dalla mano inaridita. 
Tutto il mio essere si spezza nel suo slancio e guarda con paura verso l'avvenire. Ordinami di alzarmi e di stare in piedi davanti a te. 
Tu non vuoi saperne dei miei discorsi. 
Del resto, perché parlare quando tu mi guarisci con l'imposizione del sigillo indelebile della tua mano? 
Io ti seguirò sempre; ormai la paura non può nulla su di me. 
Io esco dal mondo chiuso dei timori sterili e mi trovo proiettato nell'amore che libera.
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Preghiera della sera/13

19-lug-2012 
Vengo a te nella sera di questo giorno. 
Ti porto tutti i miei fardelli, e ti dico che cosa mi opprime. 
Veglia su di me e su tutti quelli che ho incontrato oggi. Guarda le cose buone che siamo riusciti a vivere insieme e anche le nostre sconfitte. 
Libera i nostri cuori dalla collera e dalla tristezza. 
Facci trovare pace e sollievo.
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Invocazioni al S.Cuore - 17 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Riparare l'abuso che tanti fanno della misericordia di Dio.
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lunedì 16 giugno 2014

Preghiera del mattino 16/VI/2014

Signore, tu non sei venuto per abolire ma per portare a compimento. 
Il Dio dei nostri padri ci ha educati per secoli, insegnandoci a non vendicarci rispondendo al male con un male più grande. 
Ma alla fine di questo tempo, tu vuoi insegnarci a sopprimere il male prendendolo su noi stessi, come tu stesso hai fatto, rispondendo al male con il bene, per mezzo di un eccesso di bene che aspira il male e lo trasforma. 
Benedici, Signore, coloro che sono eccessivi nel bene, affinché il loro atteggiamento cambi il cuore di quelli che li circondano e ci ricordi le esigenze del tuo Vangelo.
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Invocazioni al S.Cuore - 16 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Riparare le impurità e gli scandali del mondo.
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domenica 15 giugno 2014

Commento al Vangelo 15-06-2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (3, 16-18) 
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio». 

COMMENTO AL VANGELO - WILMA CHASSEUR 
L'Ascensione ci invitava a guardare in alto per seguire con lo sguardo Gesù che saliva oltre le nubi. La Santissima Trinità ci invita a guardare "dentro", nelle profondità del cuore dove Dio dimora in segreto. Oggi siamo invitati a fare un pellegrinaggio. Dove? Ecco il bello: in nessun posto. O perlomeno, non in giro per il mondo, quindi in nessun posto fuori, ma in un luogo dentro di noi. E lì ci si spalancheranno orizzonti ben più vasti di qualsiasi panorama mozzafiato: lì contempleremo addirittura il Cielo dei cieli, svelato nel profondo, quasi un cielo a rovescio inabissato nel cuore. 

Gli orizzonti dell'anima
Ecco cos'è la Trinità: il cielo "dentro" e non fuori. "Ho trovato il cielo sulla terra perché il cielo è Dio e Dio abita nella mia anima" (S. Elisabetta della Trinità). La vita eterna è essere abitati da Dio: è fare l'esperienza degli orizzonti infiniti dell'anima. L'universo interiore è infinitamente più vasto di quello esteriore (altro che qualche miliardo di anni-luce), perché è lì che abita Dio, oceano infinito che si estende per i secoli eterni. Se domenica scorsa ci era stato promesso lo Spirito in pienezza, oggi siamo invitati a contemplare la pienezza di vita in se stessa, anzi la sovrabbondanza di vita trinitaria, dalla quale tutto procede. Anche la nostra vita col battesimo, è iniziata nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e ogni sacramento è sempre ricevuto nel nome della Trinità: pluralità di persone, una sola sostanza. 

L'unità nelle Trinità
E qual è il mistero dell'unità nella Trinità? C'è un'unica sapienza, un'unica esistenza, un unico amore per tutti e Tre. Cioè, il Padre, il Figlio e Lo Spirito Santo, non hanno ognuno una propria vita, una propria sapienza, un proprio amore e così per tutti gli attributi, ma c'è una vita sola che circola ininterrottamente in tutti e Tre e non finisce mai. Noi invece, abbiamo solo un fazzolettino di esistenza che serve solo a noi: una madre che vede morire il figlio, vorrebbe dargli la propria vita ma non può perché ne ha appena per sé stessa. Come uno scienziato, la sua sapienza, una volta che egli muore, se la porta via con sé, non può lasciarla in eredità a nessuno. Invece in Dio c'è un'unica sapienza infinita che è continuamente comunicata ai Tre come c'è un'unica esistenza infinita che circola ininterrottamente nelle Tre Persone. E la vita eterna sarà che questa esistenza infinita, circolerà non solo nei Tre, ma anche in noi: non vivremo più del nostro fazzolettino di esistenza, ma di quella di Dio che ci verrà comunicata per l'eternità. Lo stesso vale per la sapienza, l'amore e ogni altro attributo che essendo di Dio stesso, sarà infinito e infinitamente comunicato. 

Esplosione di vita
Altro che vita eterna come riposo eterno o eterna noia! Sarà una sovrabbondanza di vita incredibile. Dio è atto puro, cioè attività continua (basti pensare al Big Bang e all'infinita varietà di creature -dalle galassie alle formiche- che non solo ha creato, ma che mantiene continuamente nell'esistenza) di fronte alla quale, le nostre povere energie dispiegate fosse anche per andare sulla Luna, sono niente, rispetto all'energia prodotta dalla visione beatifica: Anzi, tutte le nostre opere, lungi dal non servire più a niente e di essere messe a riposo eterno appena giunti nell'al di là, sarà proprio dalla contemplazione della SS Trinità e quindi dalla visione beatifica, che riceveranno la loro totale realizzazione. Lungi dall'essere messe da parte in un mondo dove si crede che non ci sarà più nulla da fare, riceveranno solo allora -quando vedremo Dio faccia a faccia- il loro pieno compimento. Sarà Dio stesso che darà loro quello splendore che illuminerà i secoli eterni.
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Preghiera del mattino 15/VI/2014

Grazie, o Padre, che hai mandato il tuo Figlio fatto uomo, perché vivesse, morisse e risorgesse per noi e per la nostra salvezza. 
Grazie, Signore Gesù, Verbo incarnato, che ti sei offerto al Padre a nome nostro e a nostro favore, per liberarci dal peccato e farci condividere la tua vita. 
Grazie, Spirito Santo, che abiti in noi, ci rendi uomini nuovi in Cristo, ci doni la fede e la grazia, ci rendi "un cuore solo e un'anima sola". 
Grazie, unico Dio, che ci introduci nel tuo mistero ineffabile. Fa' che viviamo in te.
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Invocazioni al S.Cuore - 15 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Implorare misericordia pei peccatori più ostinati.
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Invocazioni al S.Cuore - 14 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Riparare i peccati della propria città.
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giovedì 12 giugno 2014

Le lacrime sono i battiti del cuore

Nella sofferenza quante lacrime versate!... 
Esse sono il distillato del dolore e rappresentano il fenomeno più tenero di un cuore angosciato; sono la voce dell'anima che ti parla quando il labbro non ha più parole. Le lacrime sono i battiti del cuore, sono parole che parlano con gli occhi, sono un tacito appello di aiuto. 
Quante lacrime ho versato nella mia angoscia, nel mio dolore, nella mia solitudine... 
Si solitudine... perché dove c'è la sofferenza nessuno vuole esserci... Poi ho raccolto tutte le mie lacrime le ho trasformate in energia, e sono diventate amore, dolore, forza, invocazione, e carezze di misericordia. 
Voglia di andare avanti, voglia di giustizia, voglia di amare. 
Amare i miei figli, trasformare il dolore in amore e come lampo che ti abbaglia la vista cerchi un mondo spirituale che ti sfugge, cerchi la comunicazione con Gesù, cerchi di attirarlo a te... lo saldi bene nel tuo cuore e corri verso la vita che ti attende... 
Lui come il Cireneo solleva la tua croce, diventa leggera fino al punto di non sentirla più. La sofferenza diventa dolce con Gesù al tuo fianco. Il Signore è con te, piange con te... un pianto dolce perchè Egli è tutto Amore, le mie lacrime si mescolano a quelle di Gesù e diventano forza mescolate a misericordia. 
Nel mio dolore ti ho attirato a me... ora vivi dentro di me... sei la mia forza... il mio coraggio... sei tutto per me Gesù... tu hai cambiato il mio cuore... mi hai fatto conoscere l'Amore, la pace e la serenità... 
Io Ti amo Gesù. 
Maria M.
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Le 12 promesse di Gesù ai devoti del Suo Sacro Cuore

(Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque) 

1. Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato. 
2. Metterò la pace nelle loro famiglie. 
3. Li consolerò in tutte le loro pene. 
4. Sarò loro rifugio sicuro durante la vita e soprattutto alla loro morte. 
5. Spargerò abbondanti benedizioni su tutte le loro imprese. 
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano infinito della misericordia. 
7. Le anime tiepide diventeranno ferventi. 
8. Le anime ferventi si eleveranno a grande perfezione. 
9. Benedirò le case dove l'immagine del mio Sacro Cuore sarà esposta e onorata. 
10. Darò ai sacerdoti il dono di toccare i cuori più induriti. 
11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore, dove non sarà mai cancellato. 
12. Io prometto nell'eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell'ora estrema.
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Invocazioni al S.Cuore - 12 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Riparare l'indifferenza dei cattivi Cristiani verso Gesù Sacramentato.
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Preghiera del mattino 11/VI/2014

Tu mi hai riconfortato in tutte le mie prove, Signore, e il "tuo sangue, carità inestinguibile", mi ha sempre fortificato. 
Quando le sofferenze abbondavano, la tua forza non mi è mai mancata. Se la tua assenza mi ha fatto versare lacrime nel silenzio di questa terribile solitudine interiore, so comunque che nella paura di quella notte mi stringevi più forte, nell'oscurità. 
Fa' che, a mia volta, forte di quest'abbraccio di fuoco, io consoli quelli che sono stretti dalla morsa delle prove umane e spirituali.
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mercoledì 11 giugno 2014

Invocazioni al S.Cuore - 11 giugno

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi! 

Intenzione. - Riparare le irriverenze che si fanno nelle Chiese.
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Commento al Vangelo 10-06-2014

Dal Vangelo secondo Matteo (5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”. 

COMMENTO AL VANGELO - P. LINO PEDRON 
Gesù paragona i discepoli al sale della terra e alla luce del mondo. Essi portano al mondo la felicità, trasfigurano la vita e danno sapore ad ogni realtà umana; se vengono meno non possono essere sostituiti da nessuno. Essi devono essere testimoni trasparenti della luce di Cristo che hanno in sé, perché tutti, dentro e fuori della Chiesa, vedano le loro opere buone e glorifichino il Padre loro che è nei cieli. 
Il discorso in seconda persona (voi) collega il testo alla nona beatitudine (vv.11-12) ma anche a tutto il discorso successivo, che solo da 7,21ss ritorna allo stile impersonale e didattico. Con ciò in certo modo si dice che la comunità perseguitata e oltraggiata è particolarmente adatta ad essere il sale della terra e la luce del mondo. Il v.16 però riferisce il sale e la luce alle opere buone di ogni genere. Il potere del sale è molteplice. Esso condisce, depura, protegge dalla putrefazione. Nell'Antico Testamento lo si usava per il sacrificio. Secondo Lv 2,13 è prescritto che in ogni sacrificio di oblazione si offra il sale. Nel mondo greco il sale simboleggia l'ospitalità. Il significato dei discepoli per il mondo corrisponde a quello del sale per il cibo: sono insostituibili. Ma l'accento non è posto su questo punto, ma sulla possibilità di fallire. Il sale può diventare senza gusto, e allora non c'è più nulla con cui si possa salare. 
Se i discepoli falliscono, se mancano al proprio compito, non resta loro che attendere il giudizio che gli uomini pronunciano su di loro. Specialmente in Isaia il giudizio viene presentato come l'essere calpestati (Is 10,6). I cristiani sono il sale della terra se compiono le opere di misericordia sulle quali saranno giudicati (Mt 25,34ss). Ai discepoli inoltre viene assegnata, senza limiti, la funzione di luce del mondo e di città sul monte. La città sopra il monte simboleggia la forza di attrazione della comunità cristiana. 
Ai discepoli è affidata la luce perché la facciano risplendere. Occultando la luce, si rendono colpevoli come il servo infingardo che ha nascosto il talento sotto terra (Mt 25,18ss). Far risplendere la luce è la manifestazione della propria fede davanti agli uomini (Mt 10,32-33) e ciò richiede sacrificio. Le direttive del discorso della montagna mirano a far sì che il comportamento degli uomini sia conforme al comportamento di Dio (Mt 5,48). 
I cristiani sono sale della terra e luce del mondo quando realizzano una vita buona diversa, delle opere buone diverse da quelle del mondo, che mettano criticamente in questione la vita contraria a Dio nella società e nei singoli.
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