martedì 30 giugno 2009

Guidami

Guidami, Luce gentile, in mezzo alle tenebre
guidami Tu.
Buia è la notte e la mia casa è lontana:
guidami Tu.
Dirigi tu il mio cammino;
di vedere lontano non te lo chiedo
- un solo passo sicuro mi basta.
In passato non pensavo così, né ti pregavo:
guidami Tu.
Amavo scegliere da solo la via; ma ora
guidami Tu.
Amavo la luce del giorno e senza timore cedevo all'orgoglio
- non ricordare, ti prego, il passato.
A lungo tu mi sei stato vicino;
posso dunque ripetere:
guidami Tu.
Fra acquitrini e paludi, fra crepacci e torrenti
finché la notte è trascorsa.
All'alba, quei volti di angeli torneranno a sorridere,
da me amati un tempo e poi purtroppo perduti.
(John Henry Newman)
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Allontanate ogni preoccupazione!

Di che dovete affannarvi se Gesù vuol farvi pervenire alla patria celeste per i deserti o per i campi, quando e per gli uni e per gli altri si perverrà lo stesso alla beata eternità?
Allontanate da voi ogni soverchia preoccupazione che nasce dalle prove con le quali il buon Dio vuole visitarvi; e se ciò non è possibile, allontanatene il pensiero ed in tutto vivete rassegnati ai divini voleri.
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Preghiera di speranza

Padre nostro che sei nei cieli
e che continui a camminare con noi,
con la nostra storia e i nostri problemi,
facci sentire sempre la tua presenza che ci hai rivelato in Cristo.
Non permettere mai che venga meno la nostra confidenza in Te
soprattutto quando la tristezza ci opprime e ci sgomenta.
Facci dono di scegliere sempre la via della vita.
fa' che amiamo questo nostro tempo
e vi leggiamo sempre i segni del tuo amore.
Dacci la forza per vivere la vita
come un dono ricevuto dalla tua bontà
e da spendere a servizio degli esseri umani
tuoi figli e nostri fratelli e sorelle.
(Giuseppe Taliercio)
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Tu non sei mai solo

Tu non sei mai solo, hai un Angelo accanto a te, anche se può sembrarti lontano, là da qualche parte nel cielo che vola tra le nuvole, ma quello è il posto da cui gli Angeli provengono, non dove risiedono.
Tu devi solo chiamarli perché siano subito al tuo fianco.
Perché tu non si mai solo, tu hai un Angelo accanto a te, almeno uno se non di più.
Chiedi loro qualcosa, aspetta la risposta attraverso la TV, la posta o attraverso i sogni, ci sarà un loro messaggio dall'alto per aiutarti, guidarti, per farti sentire amato. Perché tu non sei mai solo, c'è un Angelo accanto a te.
Quindi, se ti senti solo, o se ti senti triste, ricorda tu non si mai solo, c'è un Angelo accanto a te.

Anonimo
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Parola del Papa

«Rimanete in me e io in voi» (Gv 15,4). Questo rapporto di intima e reciproca «permanenza» ci consente di anticipare, in qualche modo, il cielo sulla terra. Non è forse questo l'anelito più grande dell'uomo? Non è questo ciò che Dio si è proposto, realizzando nella storia il suo disegno di salvezza? Egli ha messo nel cuore dell'uomo la «fame» della sua Parola (cfr Am 8,11), una fame che si appagherà solo nell'unione piena con Lui. La comunione eucaristica ci è data per «saziarci» di Dio su questa terra, in attesa dell'appagamento pieno del cielo.
Giovanni Paolo II - Lettera Apostolica - Mane Nobiscum Domine- 7 ottobre 2004
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Non abbiate paura nemmeno della vostra debolezza e della vostra inadeguatezza!
Il divino Maestro ha detto: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Comunicate il messaggio di speranza, di grazia e di amore di Cristo, mantenendo sempre viva, in questo mondo che passa, l'eterna prospettiva del Cielo, prospettiva che nessun mezzo di comunicazione potrà mai direttamente raggiungere: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo: queste ha preparato Dio per coloro che lo amano» (1Cor 2,9).
Giovanni Paolo II - Lettera Apostolica Il Rapido Sviluppo - 24 gennaio 2005
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Tu ci sei necessario, o Redentore nostro

O Cristo, nostro unico mediatore, tu ci sei necessario:
per venire in comunione con Dio Padre;per diventare con te, che sei Figlio unico e Signore nostro, suoi figli adottivi;per essere rigenerati nello Spirito Santo.
Tu ci sei necessario, o solo vero maestro delle verità recondite e indispensabili della vita, per conoscere il nostro essere e il nostro destino, la via per conseguirlo.
Tu ci sei necessario, o Redentore nostro, per scoprire la nostra miseria e per guarirla; per avere il concetto del bene e del male e la speranza della santità;per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono.
Tu ci sei necessario, o fratello primogenito del genere umano,
per ritrovare le ragioni vere della fraternità fra gli uomini,
i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il bene sommo della pace.
Tu ci sei necessario, o grande paziente dei nostri dolori,per conoscere il senso della sofferenza e per dare a essa un valore di espiazione e di redenzione.
Tu ci sei necessario, o vincitore della morte, per liberarci dalla disperazione e dalla negazione e per avere certezze che non tradiscono in eterno.
Tu ci sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio-con-noi, per imparare l’amore vero per camminare nella gioia e nella forza della tua carità, lungo il cammino della nostra via faticosa, fino all’incontro finale con te amato, con te atteso, con te benedetto nei secoli.
Paolo VI
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domenica 28 giugno 2009

Gesù dice...

Se siete infelici non rimproveratelo a me.
Io sono la luce,e voi non mi vedete.
Io sono la via,e voi non mi seguite.
Io sono la verità,e voi non mi credete.
Io sono la vita,e voi non mi cercate.
Io sono il maestro,e voi non mi ascoltate.
Io sono il capo,e voi non mi obbedite.
Io sono il vostro Dio, e voi non mi pregate.
Io sono il vostro grande amico,e voi non mi Amate.
Se siete infelici non rimproveratelo a me.
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Per chedere il dono della gioia

O Dio,
che con l'umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l'umanità dalla sua caduta,
concedi a noi tuoi fedeli una rinnovata gioia pasquale,
perché, liberati dall'oppressione della colpa, possiamo partecipare alla felicità eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

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venerdì 26 giugno 2009

Preghiere agli Angeli

Possano gli angeli custodirmi fino dal mattino,
Possano loro guidarmi attraverso la notte,
Possano loro consolarmi dalle afflizioni,
Possano loro aiutarmi a vincere la fatica.
Possano custodirmi ora nella loro anima
Possano loro mantenermi migliore
Possano loro vegliare il mio sonno,
Possano loro guardarmi attraverso il giorno.
Possano loro manifestarsi dandomi nuova fiducia,
Possano loro togliermi ogni dubbio,
Possano loro darmi la pace togliermi ogni paura,
Possano loro sentire ogni mia richiesta.
Possano gli angeli custodirmi sempre,
Se le mie preghiere non saranno sentitee
se l'angelo non si accorgesse di me
Che possa Dio essere sempre lì presente
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Gesù all'anima

prega... senza mai fermarti... Ave Maria!

La preghiera è la tua forza formidabile. Prega., non ti stancare.La preghiera è un lavoro non un divertimento; può costare anchepena, ma quando è diventata familiare all'anima è una dolcezzaineffabile. Prega, non trascurare nessuna pratica di pietà; pregaper vincere le battaglie di Dio.Ti sia dolce suggello e dolce ricordo Maria Santissima, chiamalaMamma Maria, ricorri a Lei, amala, confida in Lei. Se ottieni daGesù il dono di Maria, cioè il dono di una devozione che ti facciavivere in Lei, sei santa. A Maria ti affido, in Maria ti chiudo, Maria ti dò come Mamma. Essa ti conduca all'Eterna Gloria.

(P.Dolindo Ruotolo a Suor Assuntina Massa, in Ep.,vol.19, pag.108)
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Accontentatevi di non essere santi

Accontentatevi di non essere santi, anche se vi rendete conto che la sola cosa per cui vale la pena di vivere è la santità. Allora sarete soddisfatti di lasciare che Dio vi conduca alla santità per vie che non potete comprendere.

Thomas Merton - Nuovi semi di contemplazione
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Magnificat anima mea Dominum

Come sarà stato lo sguardo gioioso di Gesù!: lo stesso che avrà brillato negli occhi di sua Madre, che non può contenere la propria allegrezza e la sua anima glorifica il Signore «Magnificat anima mea Dominum!» , da quando lo porta dentro di sé e al suo fianco. Oh!, Madre!: sia la nostra, come la tua, la gioia di stare con Lui e di avere Lui. (Solco, 95)

La nostra fede non è un peso, non è una limitazione. Che povera idea della verità cristiana dimostrerebbe chi non ne fosse convinto! Scegliendo Dio non perdiamo nulla, guadagniamo tutto: chi, a scapito della propria anima, avrà trovato la sua vita, la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà [Mt 10, 39].

Abbiamo in mano la carta vincente, il primo premio. Se qualcosa ci impedisce di vedere chiaramente questa verità, esaminiamo il fondo della nostra anima: forse c'è poca fede, poco rapporto personale con Dio, poca vita di preghiera. Dobbiamo chiedere al Signore — per mezzo di sua Madre, che è anche Madre nostra — di farci crescere nel suo amore, di concederci di gustare la dolcezza della sua presenza; perché soltanto quando si ama si giunge alla libertà più piena: la libertà di non voler mai abbandonare, per tutta l'eternità, l'oggetto del nostro amore. (Amici di Dio, 38)
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Preghiera per i sacerdoti

Signore, dacci sacerdoti santi, e Tu stesso conservali nella serenità.
Fà che la potenza della Tua Misericordia li accompagni dovunque e li costudisca contro le insidie che il demonio non cessa di tendereall'anima di ogni sacerdote.
La potenza della Tua Misericordia, o Signore,distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità del sacerdote, perchè Tu sei Onnipotente.
Ti chiedo Gesù, di benedire con una luce speciale tutti i sacerdoti.
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La benedizione

Nella comunità dell'Arca dove aveva deciso di vivere, dopo una vita passata nel mondo universitario, un giorno il celebre padre Henri Nouwen fu avvicinato da una handicappata della comunità che gli disse: "Henri, mi puoi benedire?".
Padre Nouwen rispose alla richiesta in maniera automatica, tracciando con il pollice il segno della croce sulla fronte della ragazza.
Invece di essere grata, lei protestò con veemenza: "No, questa non funziona. Voglio una vera benedizione! ".
Padre Nouwen si accorse di aver risposto in modo abitudinario e formalistico e disse: "Oh, scusami... ti darò una vera benedizione quando saremo tutti insieme per la funzione".
Dopo la funzione, quando circa una trentina di persone erano sedute in cerchio sul pavimento, padre Nouwen disse: "Janet mi ha chiesto di darle una benedizione speciale. Lei sente di averne bisogno adesso".
La ragazza si alzò e andò verso il sacerdote, che indossava un lungo abito bianco con ampie maniche che coprivano sia le mani che le braccia. Spontaneamente Janet lo abbracciò e pose la testa contro il suo petto. Senza pensarci, padre Nouwen la avvolse con le sue maniche al punto di farla quasi sparire tra le pieghe del suo abito.
Mentre si tenevano l'un l'altra padre Nouwen disse: "Janet, voglio che tu sappia che sei l'Amata Figlia di Dio. Sei preziosa agli occhi di Dio. Il tuo bel sorriso, la tua gentilezza verso gli altri della comunità e tutte le cose buone che fai, ci mostrano che bella creatura tu sei. So che in questi giorni ti senti un po' giù e che c'è della tristezza nel tuo cuore, ma voglio ricordarti chi sei: sei una persona speciale, sei profondamente amata da Dio e da tutte le persone che sono qui con te".
Janet alzò la testa e lo guardò; il suo largo sorriso dimostrò che aveva veramente sentito e ricevuto la benedizione.
Quando Janet tornò al suo posto, tutti gli altri handicappati vollero ricevere la benedizione. Anche uno degli assistenti, un giovane di ventiquattro anni, alzò la mano e disse: "E io?".
"Certo", rispose padre Nouwen. "Vieni".
Lo abbracciò e disse: "John, è cosi bello che tu sia qui. Tu sei l'Amato Figlio di Dio. La tua presenza è una gioia per tutti noi. Quando le cose sono difficili e la vita è pesante, ricordati sempre che tu sei Amato di un amore infinito".
Il giovane lo guardò con le lacrime agli occhi e disse: "Grazie, grazie molte".
La sensazione di essere maledetti spesso colpisce più facilmente che la sensazione di essere benedetti.Dobbiamo riscoprire il senso e la bellezza della benedizione.E quando le cose sono difficili e la vita è pesante ricordati chi sei: sei una persona speciale, sei profondamente amato da Dio e da tutte le persone che sono con te.
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Bruno Ferrero, Solo il vento lo sa
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Preghiera del soldato russo

Ascolta, o Dio!
Non una volta nella mia vita ho parlato con te, ma oggi mi vien voglia di farti festa.
Sai, fin da piccolo mi hanno sempre detto che non esisti... io stupido ci ho creduto.
Non ho mai contemplato le tue opere,ma questa notte ho guardato dal cratere di una granata al cielo di stelle sopra di mee affascinato dal loro scintillare,ad un tratto ho capito come possa esser terribile l'inganno...
Non so, o Dio, se mi darai la tua mano,ma io ti dico e tu mi capisci...
Non è strano che in mezzo a uno spaventoso inferno mi sia apparsa la luce e io abbia scorto te?Oltre a questo non ho nulla da dirti. Sono felice solo perché ti ho conosciuto.
A mezzanotte dobbiamo attaccare,ma non ho paura, tu guardi a noi.
E il segnale! Me ne devo andare. Si stava bene con te.
Voglio ancora dirti, e tu lo sai, che la battaglia sarà dura: può darsi che questa notte stessa venga a bussare da te.
E anche se finora non sono stato Tuo amico, quando verrò, mi permetterai di entrare?
Ma che succede, piango? Dio mio, tu vedi quello che mi è capitato, soltanto ora ho incominciato a veder chiaro... Salve, mio Dio, vado... difficilmente tornerò. Che strano, ora la morte non mi fa paura.

(preghiera del soldato russo Edito in di V. Cattana Aleksander Zacepa, composta pochi istanti prima della battaglia in cui perse la vita nella seconda guerra mondiale; Le più belle preghiere del mondo, Mondadori 2006, p. 188)
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lunedì 22 giugno 2009

Partecipiamo alla sua maternità spirituale

Ricorri costantemente alla Santissima Vergine, Madre di Dio e Madre dell'umanità: ed Ella porterà, con soavità di Madre, l'amore di Dio alle anime che frequenti, perché si decidano a essere — nel loro lavoro ordinario, nella loro professione — testimoni di Cristo. (Forgia, 911)

Quanto a noi, continuiamo a considerare il mistero della Maternità divina di Maria, in un'orazione silenziosa, esclamando dal fondo dell'anima: Vergine Madre di Dio, Colui che il mondo non può contenere, facendosi uomo si chiuse dentro il tuo grembo [Alleluia della Messa della Maternità della Madonna].

Guardate che cosa ci fa recitare oggi la liturgia: Beato il grembo della Vergine Maria, che ha accolto il Figlio dell'eterno Padre [Antifona alla Comunione nella Messa comune della Madonna].

È un'esclamazione vecchia e nuova, umana e divina. È come dire al Signore, come si usa in certi paesi per lodare una persona: beata la madre che ti ha messo al mondo.(Amici di Dio, 283)

Pensieri 116

Io credo di poter dire: Dio è umile. Quando io prego, mi rivolgo a uno più umile di me. Quando io confesso il mio peccato, è a uno più umile di me che chiedo perdono. Se Dio non fosse umile, io esiterei a dirlo infinitamente amante. Questo aspetto del mistero è quello che mi persuade della verità della rivelazione (F. Varillon, L’umiltà di Dio, Ed. Qiqajon, Comunità di Bose).

Alla miseria degli uomini, che è uno scandaloso spettacolo per ogni uomo di cuore, non penso che si abbia il diritto di opporre un altro spettacolo: quello di una collera non purificata dalla preghiera (F. Varillon, L’umiltà di Dio).

Sapientia e sapor hanno uguale radice. L’essere non è senza sapore. Se i mistici hanno avuto il gusto di Dio, è perché Dio ha sapore (F. Varillon).


È nel focolare domestico che s'impara a vivere veramente, a valorizzare la vita e la salute, la libertà e la pace, la giustizia e la verità, il lavoro, la concordia e il rispetto (Benedetto XVI – Messaggio alle famiglie, 18 gennaio 2009).

L’uomo è chiamato all’invenzione, alla creatività. Come si dice in tedesco: “Jede Gabe ist eine Aufgabe”, ogni dono è un compito. L’uomo non è semplicemente creato (come il ciottolo o la lucertola), egli è creato creatore. L’idea di creazione raggiunge tutto il suo significato nell’uomo. Ivi la libertà diviene creatrice. Egli non ha davanti a sé un destino tutto determinato, fosse anche da Dio, e del quale egli sarebbe lo scrivano che copia sotto dettato un testo divino. Parlare dell’uomo creato creatore, è dire che a lui è stata donata la libertà d’inventare del nuovo, dello sconosciuto, perfino dell’inaudito (A. Gesché).

È Dio che governa il mondo, non noi. Noi gli prestiamo il nostro servizio solo per quello che possiamo e finché Egli ce ne dà la forza. Fare, però,
quanto ci è possibile con la forza di cui disponiamo; questo è il compito che mantiene il buon servo di Gesù Cristo sempre in movimento: « L'amore
del Cristo ci spinge » (2Cor 5,14) (Benedetto XVI - Enciclica Deus Caritas est).

L’amore cristiano è quanto mai esigente poiché sgorga dall’amore totale di Cristo per noi: quell’amore che ci reclama, ci accoglie, ci abbraccia, ci sostiene, sino a tormentarci, poiché costringe ciascuno a non vivere più per se stesso, chiuso nel proprio egoismo, ma per “Colui che è morto e risorto per noi” (cfr 2Cor 5,15). L’amore di Cristo ci fa essere in Lui quella creatura nuova (cfr 2Cor 5,17) che entra a far parte del suo Corpo mistico che è la Chiesa (Benedetto XVI - Udienza Generale 26 novembre 2008).

L'amore è «divino» perché viene da Dio e ci unisce a Dio e, mediante questo processo unificante, ci trasforma in un Noi che supera le nostre divisioni e ci fa diventare una cosa sola, fino a che, alla fine, Dio sia «tutto in tutti» [1Cor 15,28] (Benedetto XVI, Lettera Enciclica "Deus caritas est").

Il principale contrassegno dell'umiltà è l'obbedienza senza indugio. Essa è propria di coloro che ritengono di non aver nulla più caro di Cristo; i quali, sia per il servizio santo a cui si sono consacrati, sia per il timore della geenna e la gloria della vita eterna, non appena dal superiore viene comandato qualcosa, come se l'ordine venisse da Dio, non sopportano alcun ritardo nell'eseguirla. Di questi il Signore dice: «Appena ha udito, subito mi ha obbedito» [Sal 17,45]; e ai maestri dice: «Chi ascolta voi, ascolta me» [Lc 10,16]. (S. Benedetto, Regola, Cap. 5,1-6).

Gesù disse con forza a chi gli chiedeva se era re: «Il mio Regno non è di questo mondo» (Gv 18,36). Questa verità è difficile da ricordare. Il visibile ci rende continuamente smemorati dell'invisibile. «Questo mondo» ci condiziona talmente che abbiamo difficoltà a pensare che ne esista un altro. E ci stupiamo continuamente, peggio ci scandalizziamo. Se muore un bambino interroghiamo l'invisibile con un doloroso «Perché?». Se dopo esserci costruita la casa, creata una famiglia, aver vissuto con figli e figlie restiamo soli nella vecchiaia, assistendo allo sfacelo del nostro passato ci stupiamo ancora e aggrappandoci ai resti disperatamente tiriamo calci per prolungare ancora un po' il nostro soggiorno quaggiù senza assolutamente tenere conto che le realtà invisibili debbono assorbirci per trasformarci e portarci via dalle realtà terrene. La terra non è fine a se stessa. Ciò che vedo ora è solo un inizio: lo sviluppo lo vedrò dopo. La morte è l'istante che precede la luce. E’ lo stato di attesa. E’ la fede in Dio creatore. E’ la speranza posta nel Dio dell'impossibile. E’ l'amore richiestoci per possedere definitivamente l'Amore (Carlo Carretto).

Novena al Sacro Cuore

1° O mio Gesù, che avete detto "in verità vi dico, chiedete ed otterrete, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto!" ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria.
S. Cuore di Gesù, confido e spero in Voi.

2° O mio Gesù, che avete detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio, nel mio nome, Egli ve la concederà!" ecco che al Padre Vostro, nel Vostro nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria.
S. Cuore di Gesù, confido e spero in Voi.
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3° O mio Gesù, che avete detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all'infallibilità delle Vostre sante parole io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria
S. Cuore di Gesù, confido e spero in Voi
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Chi è forte soffre, talvolta, ma resiste

La facciata è di energia e di fortezza. Ma quanta fiacchezza e quanta mancanza di volontà al di dentro! Rafforza la decisione che le tue virtù non siano un travestimento, ma abiti che definiscano il tuo carattere. (Solco, 777)

Il cammino del cristiano, il cammino di ogni uomo, non è facile. A volte, per un certo tempo, sembra che tutto avvenga secondo le nostre attese; ma sono brevi momenti. Vivere significa affrontare le difficoltà, sentire nel cuore gioie e afflizioni, lasciarsi modellare dalle vicissitudini e così poter acquistare fortezza, pazienza, magnanimità, serenità.
E forte chi persevera fino al compimento di ciò che giudica di dover fare, secondo coscienza; chi non stima il valore di un compito solo per i benefici che ne ottiene, ma per il servizio che presta agli altri. Chi è forte soffre, talvolta, ma resiste; piange, forse, ma inghiottisce le lacrime. Quando infieriscono le difficoltà non si piega. (Amici di Dio, 77)
§

domenica 21 giugno 2009

Il prete e i mille "se"

Il prete e la sua gente: una storia piena di "se...se.... se..
"Se sta da solo in Chiesa, "si chiude nel suo intimismo".
Se esce, "va sempre in giro, e non si trova mai".
Se va a benedire le case (o meglio, le famiglie), "non è mai in Chiesa".
Se non va, "non fa nulla per conoscere i suoi parrocchiani" .
Se qualche volta accetta di andare al bar "è uomo di mondo".
Se non accetta, "vive isolato".
Se si ferma in strada a parlare con la gente, è "pettegolo".
Se non si ferma "è scostante".
Se parla con le vecchiette, "perde il tempo".
Se dialoga con le giovani è "un donnaiolo".
Se sta insieme e gioca con i ragazzi "forse è di tendenze equivoche".
Se non li frequenta, "trascura di compiere il suo principale dovere".
Se accoglie in casa certe persone, "è imprudente".
Se non le accoglie, "non si comporta da cristiano sensibile".
Se in chiesa afferma verità scottanti, "fa politica".
Se tace è "menefreghista" .
Se predica un minuto in più diventa "interminabile" .
Se parla o predica poco "non ha autorità" o "è impreparato" .
Se si occupa dei malati "dimentica i sani".
Se accetta inviti a pranzo o a cena "è un mangione e un beone".
Se rifiuta, "non sa vivere in società".
Se organizza incontri e riunioni "sta sempre a scocciare".
Se tace e ascolta, "si lascia sopraffare da quelli che comandano".
Se cerca di fare qualche aggiornamento, "butta via tutto quello che c'è da conservare".
Se ritiene valide alcune tradizioni, "non capisce i tempi attuali".
Se è d'accordo con il vescovo, "si lascia strumentalizzare e non ha personalità".
Se non condivide tutto quello che il vescovo propone, "è fuori della Chiesa".
Se chiede la collaborazione dei fedeli, "è lui che non vuol far niente".
Se agisce da solo, "non lascia spazio agli altri".
Se si occupa degli immigrati (o extracomunitari) "è imprudente".
Se non si interessa, "è un grande egoista che non vuole rogne".
Se organizza gite, pellegrinaggi, "pensa solo a far soldi".
Se non organizza, "è indolente e non ha iniziative".
Se fa il bollettino parrocchiale, "spreca tempo e soldi".
Se non lo fa, "non informa i fedeli sulle attività della parrocchia".
Se si ferma a casa, "non è mai reperibile in ufficio".
Se inizia la santa Messa in orario, "il suo orologio è sempre avanti".
Se comincia un attimo dopo, "fa quello che vuole e non rispetta gli altri".
Se a tutti ricorda e sottolinea il dovere della partecipazione e della solidarietà, "è sempre arrabbiato e nervoso; e, in ogni occasione, bussa a quattrini".
Se indossa la veste talare "è un sorpassato".
Se veste da borghese, "nasconde la sua identità".
Se... se... se...Signore, dimmi tu: ma come dovrebbe essere il prete?
Risposta del Capo (alias Gesù Cristo):
"Un innamorato di Dio".
E non dovrebbe dimenticare che: "il discepolo non è da più del maestro
né un apostolo è più grande di chi l'ha mandato...".
Se hanno perseguitato Me perseguiteranno anche voi;se hanno osservato la Mia Parola, osserveranno anche la vostra" (Gv 15).
"Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo" (Mt 28)
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Non scoraggiarti

Non scoraggiarsi mai. E' più difficile liberarsi dallo scoraggiamento che dal peccato.
Non inquietarsi se non si constatano progressi nello stato della propria anima.
Spesso Dio permette questo per evitare un sentimento di orgoglio.
Egli sa vedere i nostri progressi e contare ogni nostro sforzo.

(Elisabetta della Trinità, pensieri, Il passero solitario)
*

Ti affidiamo la causa della vita

O Maria, aurora del mondo nuovo,
Madre dei viventi, affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fa che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
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Giovanni Paolo II,
Evangelium Vitae 105. 25/3/1995

Il cuore di Gesù, pace dei cristiani

1. Dio Padre si è degnato di concederci, nel cuore di suo Figlio, infinitos dilectionis thesauros, tesori inesauribili di amore, di misericordia, di tenerezza. Per convincerci dell'evidenza dell'amor di Dio — che non solo ascolta le nostre preghiere, ma le previene — basta seguire il ragionamento di san Paolo: “Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con Lui?”(Rm 8, 32)
La grazia rinnova l'uomo dall'interno e lo converte, da peccatore e ribelle, in servo buono e fedele. E fonte di ogni grazia è l'amore che Dio nutre per noi e che Egli stesso ci ha rivelato, non soltanto con le parole, ma con i fatti. L'amore divino fa sì che la seconda persona della Santissima Trinità, il Verbo Figlio di Dio Padre, prenda la nostra carne, e cioè la nostra condizione umana, eccetto il peccato. E il Verbo, Parola di Dio, è Verbum spirans amorem, la parola dalla quale procede l'Amore.L'amore ci si rivela nell'Incarnazione, nel cammino redentore di Gesù Cristo sulla nostra terra, fino al sacrificio supremo della Croce. E, sulla Croce, si manifesta con un nuovo segno: “Uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua” (Gv 19, 34). Acqua e sangue di Gesù che ci parlano di una donazione realizzata sino in fondo, sino al consummatum est: tutto è compiuto (Gv 19, 30), per amore.
Nella festa di oggi, considerando ancora una volta i misteri centrali della nostra fede, ci meravigliamo del modo in cui le realtà più profonde — l'amore di Dio Padre che dona il Figlio, e l'amore del Figlio che cammina sereno verso il Calvario — si traducano in gesti così alla portata degli uomini. Dio non si rivolge a noi in atteggiamento di potenza e di dominio; viene a noi “assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini” (Fil 2, 7).Gesù non si mostra mai lontano o altezzoso anche se nei suoi anni di predicazione lo vediamo a volte indignato e addolorato per la malvagità degli uomini. Ma, se facciamo attenzione, vediamo subito che il suo sdegno e la sua ira nascono dall'amore: sono un ulteriore invito a uscire dall'infedeltà e dal peccato. “Forse che io ho piacere della morte del malvagio — dice il Signore Dio — o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?”(Ez 18, 23).
Queste parole ci spiegano tutta la vita di Cristo e ci fanno comprendere perché si è presentato a noi con un cuore di carne, con un cuore come il nostro, sicura prova di amore e testimonianza costante del mistero inenarrabile della carità divina.

Omelia pronunciata il 17 giugno 1966, festa del Sacro Cuore da San Josemaria
ù

Cuore puro

«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5,8).Con la perenne visione beatifica, Gesù vedeva costantemente Dio. Nella sua anima immacolata, la presenza di Dio splendeva radiosa e ardente in unione d'amore infinito: «Io e il Padre siamo uno» (Gv 10,30), diceva Gesù stesso.
Il Cuore di Gesù, formato dalla carne verginale e dal sangue purissimo dell'Immacolata, è la sorgente di ogni verginità, è la radice di ogni candore. Ogni cuore che voglia essere puro deve immergersi in quel Cuore da cui scaturì sul Calvario, per tutti i cuori, il sangue dell'amore e l'acqua della purezza.San Gregorio Magno ha detto con ragione: «Il cuore umano non può stare senza godimenti; se non ne trova nella virtù, li cercherà nei piaceri sensuali». Grande verità! Se il cuore dell'uomo non si innamora di Gesù, si innamora delle creature che portano con loro «la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita» (1 Gv 2,16).
Il Cuore di Gesù si circondò di innocenza verginale fin dal seno materno e per tutti i trent'anni vissuti a Nazaret con la Madonna e con san Giuseppe, lo sposo verginale di Maria Sempre Vergine.Ma anche durante la sua vita pubblica, Gesù non nascose mai le preferenza del suo Cuore verso i vergini e i puri di cuore. In una predica, san Giovanni Bosco, parlando una volta delle predilezioni del Cuore di Gesù, faceva appunto queste belle riflessioni: «Quale motivo credete voi che avesse Gesù Cristo di stare tanto e di conversare coi fanciulli, di accarezzarli, se non perché essi non avevano ancora perduto la virtù della purità?
Il Divin Salvatore risuscitò un fanciullo e una fanciulla: ma perché? I Santi Padri dicono che così fece perché i due non avevano perduto la purità.Perché Gesù Cristo dimostrò tanta predilezione per san Giovanni?… Perché san Giovanni aveva un titolo speciale all'affetto di Gesù per la sua verginale purità».
Se vogliamo essere prediletti dal Cuore di Gesù, dunque, dobbiamo fare del nostro cuore un campo di gigli, perché Egli «pascola fra i gigli» (Ct 2,16).
Supplichiamo spesso, quindi, ripetendo anche noi con il Profeta: «Crea in me, o Dio, un cuore puro» (Sal 50,11)
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Preghiera al Cuore di Gesù

Amorosissimo mio Gesù, nel riflettere al Vostro buon Cuore e vederlo tutto pietà e dolcezza pei peccatori, mi sento rallegrare il mio e colmar di fiducia d'essere da Voi ben accolto. Ahimè quanti peccati ho commesso! Ma ora qual Pietro e qual Maddalena dolente, li piango e detesto, perchè sono offesa di Voi, sommo bene. Sì, sì, concedetemene il perdono; ed oh! muoia io, ve lo chiedo pei Vostro buon Cuore, muoia prima che offenderVi, e viva solo per riamarVi.
Pater, 5 Gloria
Dolce Cuor del mio Gesù, Fa ch'io t'ami sempre più.

Benedico, Gesù mio, l'umilissimo Vo­stro Cuore e Vi ringrazio che nel darme­lo per esemplare, non solo con forti pre­mure mi eccitate ad imitarlo, ma a co­sto di tante vostre umiliazioni me n'ad­ditate e appianate la via. Folle che fui ed ingrato, quanto Vi offesi! Perdonatemi. Non più superbia; ma con cuore umile voglio seguire Voi e conseguire pace e salute. Avvaloratemi Voi e benedirà in eterno il Vostro Cuore.
Pater, 5 Gloria
Dolce Cuor del mio Gesù, Fa ch'io t'ami sempre più.

Ammiro Gesù mio il pazientissimo Vo­stro Cuore e Vi ringrazio di tanti mera­vigliosi esempi di invitta sofferenza a noi lasciati. Essi mi rimproverano la strana mia delicatezza, insofferente d'ogni più piccola pena. Ah! Gesù mio caro, infondetemi nel cuore fervido e costante amore alle tribolazioni, alle croci, alla penitenza, acciocchè seguendo Voi al Calvario, giun­ga con Voi alla gloria del Paradiso.
Pater, 5 Gloria
Dolce Cuor del mio Gesù, Fa ch'io t'ami sempre più.
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Innanzi al mansuetissimo vostro Cuore, caro Gesù, io m'inorridisco del mio sì diverso dal Vostro. Purtroppo io ad una ombra, ad un gesto, ad una parola in contrario mi inquieto e lamento. Deh! perdonatemi i miei trasporti e datemi grazia di imitare nell'avvenire in qualun­que contrarietà la inalterabile Vostra mansuetudine e così godere perpetua e santa pace.
Pater, 5 Gloria
Dolce Cuor del mio Gesù, Fa ch'io t'ami sempre più.
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Si cantino pur lodi, o Gesù, al gene­rosissimo vostro Cuore vincitore della morte e dell'inferno, che ben se le meri­ta tutte. Io resto più che mai confuso al vedere il mio sì pusillanime, che teme di qualunque diceria ed umano rispetto; ma non sarà più così. Da Voi imploro il co­raggio e la forza per combattere e vin­cere in terra, per trionfare lieto con Voi in cielo.
Pater, 5 Gloria
Dolce Cuor del mio Gesù, Fa ch'io t'ami sempre più
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L 'Eucarestia è il centro della nostra vita

Beati saranno tutti coloro che accoglieranno la Santa Eucarestia con devozione, senza distrazioni, con il cuore colmo dell'amore per Gesù.
Accostati piano, con le mani giunte e vivi questo incontro con Gesù vivente, penetra profondamente in questo mistero...
Con gli occhi della tua anima, nutriti di questo Pane della vita, fallo entrare nel tuo corpo fino a quando non avrà raggiunto la tua essenza.
Pane che sana, Pane che guarisce, Pane che ti libera dal male, Pane che ti proietta verso il Regno e l'Amore per l'eternità.

Cuore zelante

Un cuore zelante è un cuore proteso all’onore di Dio e alla salvezza delle anime.
Lo zelo del Cuore di Gesù per la gloria del Padre balza evidente da parecchie pagine del Vangelo. «Io onoro il Padre mio» (Gv 8,49). Tutto lo spirito di Gesù è racchiuso in queste parole.
Lo zelo del Cuore di Gesù per il rispetto e il decoro del Tempio di Dio, è ben manifesto in quell’episodio della cacciata dei rivenditori dall’atrio del Tempio. In quell’occasione Gesù non esitò a far uso anche dei flagelli e della forza fisica nel rovesciare i tavoli della merce: «La mia casa è casa di preghiera, e voi ne avete fatto una spelonca di ladri…» (Lc 19,46). Giusto. Esigere il rispetto della Casa di Dio, da coloro che si presentano in Chiesa vestiti indecentemente, che si comportano come se stessero in piazza o al bar, è dovere grave di ogni cristiano. Con il Salmista, ogni cristiano dovrebbe poter ripetere: «Mi divora lo zelo della tua Casa» (Sal 68,10). Lo zelo del Cuore di Gesù per la salvezza degli uomini splende da ogni Tabernacolo Eucaristico; splende nella Chiesa e nei Sacramenti. Inoltre, si è manifestato in modo nuovo e mirabile nelle apparizioni a santa Margherita M. Alacoque, con il dono delle straordinarie promesse di salvezza eterna e di benedizioni speciali a chi fa la pratica dei nove primi venerdì del mese e a chi zela il culto del Sacro Cuore. Infine, lo zelo del Cuore di Gesù per alleviare anche le sofferenze fisiche degli uomini appare commovente da tutte le guarigioni di lebbrosi, storpi, ciechi, muti e sordi, dalle moltiplicazioni dei pani, dalle resurrezioni di Lazzaro e del figlio della vedova di Naim. E non dimentichiamoci che le opere sante compiute da Gesù con il suo zelo instancabile sono da noi conosciute solo in piccola parte. L’Evangelista Giovanni, infatti, alla fine del suo Vangelo ha scritto che «vi sono molte altre cose fatte da Gesù, le quali, se a una a una fossero scritte, ritengo che neppure il mondo intero potrebbe contenere i libri che si dovrebbero scrivere» (Gv 21,25).
Pensando allo zelo di Gesù per noi poveri miserabili, non dovremmo stancarci mai di lodarlo e benedirlo per tutta la vita, con il solo rammarico di non poterlo mai ripagare come merita. E invece, quanto squallore in tanti cuori degli uomini, rispetto al cuore di san Francesco d’Assisi, che sul letto di morte si accusava di aver fatto troppo poco per il Signore!
P. Stefano M. Manelli, FI

lunedì 8 giugno 2009

Preghiera

O DIO, FONTE DI OGNI BENE,
CHE ESAUDISCI LE PREGHIERE DEL TUO POPOLO
AL DI LA’ DI OGNI DESIDERIO E DI OGNI MERITO,
EFFONDI SU DI NOI LA TUA MISERICORDIA;
PERDONA CIO’ CHE LA COSCIENZA TEME
E AGGIUNGI CIO’ CHE LA PREGHIERA NON OSA SPERARE.
ccc

Maria accogli le nostre preghiere


Guarda con benevolenza i poveretti che implorano la tua potente protezione!


Vergine santissima, che sei piaciuta al Signore e sei diventata sua Madre, Vergine immacolata nel tuo corpo, nella tua anima, nella tua fede e nel tuo amore, di grazia, guarda con benevolenza i poveretti che implorano la tua potente protezione.
Il serpente infernale, contro il quale fu profferita la prima maledizione, continua, purtroppo, a combattere e a tentare i poveri figli di Eva.
Ah! tu, o nostra Madre benedetta, nostra Regina e nostro Avvocato, tu che hai schiacciato la testa del nemico sin dal primo momento della tua Concezione, accogli le nostre preghiere e - noi ti supplichiamo uniti a te in un solo cuore - presentale davanti al trono di Dio, affinché noi non ci lasciamo prendere mai dalle insidie che ci sono tese, ma che possiamo arrivare al porto della salvezza e che, in mezzo a così tanti pericoli, la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l'inno della liberazione, della vittoria e della pace.

Ave Maria!

Rosario, arma potentissima

il Santo Rosario è un'arma potentissima contro le forze del male

· Maria in persona ci dice: "Premunitevi della corona come di un'arma e fate che nelle vostre case echeggi come un canto armonioso, canto d'amore, questa formidabile preghiera, formidabile per potenza, per forza e per grazia. Nessun devoto del mio Rosario perirà". (Dagli scritti di un Missionario della Consolata).
· S. Vincenzo Dè Paoli: "Dopo la S. Messa, la devozione al Rosario ha fatto scendere nelle anime più grazie che tutte le altre devozioni, e con le sue "Ave Maria" compie più miracoli di ogni altra preghiera".
· Il Santo Curato d'Ars: "Una sola "Ave Maria" ben detta fa tremare l'inferno".
· San Luigi Maria De Montfort: "L'Ave Maria ben detta (con attenzione, devozione e modestia), secondo i Santi è il nemico che mette in fuga il diavolo, è il martello che lo schiaccia, la santificazione e fecondità dell'anima, la gioia degli Angeli, la melodia dei predestinati, il cantico del Nuovo Testamento, la gloria della SS. Trinità, il piacere di Maria, un bacio casto e amoroso che le si dà...".
· San Giovanni Bosco: "Il Rosario è una continuazione di Ave Maria, con le quali si possono battere, vincere, distruggere tutti i demoni dell'inferno".
· Lucia di Fatima: "Per il potere che il Padre ha dato, in questi ultimi tempi, al Rosario non c'è' problema personale, nè familiare, nè nazionale, nè internazionale, che non si possa risolvere con il Rosario".
· Satana, costretto nel nome di Dio dall'esorcista, ha dovuto parlare del Rosario. · Ecco perchè, in un celebre esorcismo, Lucifero, cioè satana in persona, fu costretto ad affermare: "Dio ha dato a Lei (la Madonna) il potere di scacciarci, e Lei lo fa con il Rosario, che ha reso potente. Per questo il Rosario è la preghiera (dopo la Santa Messa) più forte, la più esorcizzante. Esso è il nostro flagello (sic!), la nostra rovina, la nostra sconfitta...
· Il Rosario ci vince sempre, ed è la sorgente di grazie incredibili per quanti lo recitano intero (15 misteri). Per questo noi lo avversiamo e lo combattiamo con tutte le nostre forze, ovunque, ma specialmente nelle Comunità (principalmente la famiglia, chiesa domestica - Concilio Vaticano II), la cui forza spezzerebbe ogni nostra resistenza.
· Molte di esse lo sanno: non vi è male che possa resistere ad un Rosario intero comunitario (principalmente familiare - Veggente Viska di Medjugorje).
· Lucifero (durante un altro esorcismo): "È più potente il Rosario (intero e recitato col cuore) dell'Esorcismo solenne. Il Rosario è più potente del bastone di Mosè!"
· "Voglio che veniate qui il tredici del mese prossimo e che continuate a recitare il Rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, perché soltanto lei vi potrà aiutare" · A questo punto fece alcune richieste che non ricordo bene. Quel che mi ricordo è che la Madonna disse che bisognava recitare il rosario per ottenere le grazie durante l'anno". (La Madonna ai bambini di Fatima)
· "Cari figli! Oggi, come non mai, vi invito alla preghiera. Che la vostra preghiera sia preghiera per la pace. Satana è forte e vuole distruggere non solo la vita umana, ma anche la natura e il pianeta su cui vivete, perciò cari figli, pregate per poter essere protetti, mediante la preghiera, con la benedizione della pace di Dio. Dio mi ha mandata tra voi per aiutarvi. Se volete, aggrappatevi al Rosario, giacché solamente il Rosario può ottenere il miracolo nel mondo e nella vostra vita..." (Giovedì 25 gennaio 1991 - Messaggio dato dalla Madonna a Medjugorje).
· "...Cari figli, rivestitevi dell'armatura contro Satana e vincetelo con il Rosario in mano...." (Giovedì 8.8.1985 - Messaggio dato dalla Madonna a Medjugorje).
· Il Santo Rosario è compendio di tutto il vangelo (Pio XII) · Il Santo Rosario è pratica perfetta (Paolo VI)

PROMESSE DELLA VERGINE MARIA A COLORO CHE PORTANO SEMPRE CON SE' LA CORONA DEL SANTO ROSARIO
1) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno da me condotti a mio Figlio.
2) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno da me aiutati nelle loro imprese.
3) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, impareranno ad amare la Parola e la Parola li farà liberi. Non saranno più schiavi.
4) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, ameranno sempre di più mio Figlio.
5) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una conoscenza più profonda di mio Figlio nella loro vita quotidiana.
6) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno un desiderio profondo di vestire con decenza per non perdere la virtù della modestia.
7) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, cresceranno nella virtù della castità.
8) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una coscienza più profonda dei loro peccati e cercheranno sinceramente di correggere la propria vita.
9) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno un profondo desiderio di diffondere il messaggio di Fatima.
10) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, sperimenteranno la grazia della mia intercessione.
11) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno pace nella loro vita giornaliera.
12) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno ripieni di un profondo desiderio di recitare il S. Rosario e meditare i Misteri.
13) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno confortati nei momenti di tristezza.
14) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, riceveranno il potere di prendere decisioni sagge illuminati dallo Spirito Santo.
15) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno invasi da un profondo desiderio di portare oggetti benedetti.
16) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, venereranno il mio Cuore immacolato e il Sacro Cuore di mio Figlio.
17) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, non useranno il nome di Dio invano.
18) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno una profonda compassione per Cristo crocifisso e aumenterà il loro amore per Lui.
19) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, saranno guariti da malattie fisiche, mentali ed emozionali.
20) Tutti coloro che portano fedelmente la corona del Santo Rosario, avranno pace nelle proprie famiglie.
(Promesse fatte dalla Vergine durante varie apparizioni) da "Tutti mi chiameranno Beata" di Padre Dario Betancourt - Ed. S. Michele, pag. 153 seg.
AVE MARIA! Fratelli e sorelle spianiamo la corona del Santo Rosario e scendiamo in campo, andiamo, Maria ci aspetta!
AVE MARIA!

Miracolo Eucaristico di Lanciano

Il miracolo eucaristico di Lanciano è il più antico di tutti quelli in cui le sacre Specie furono cambiate in carne e in sangue: risale, infatti, all'VIII secolo. Ma attraverso le analisi che furono fatte delle sue reliquie nel 1970-71 e nel 1973-74, questo prodigio è divenuto meravigliosamente attuale e non si è mai vista una semplice tradizione, che risale a 12 secoli confermata dalla scienza con una tale chiarezza.
Lanciano, piccola città degli Abruzzi, è situata a circa 4 km dall'autostrada Pescara-Bari, lungo l'Adriatico, un po' a sud di Chieti. In una piccola chiesa, dedicata a San Legonziano -(che s'è voluto identificare con San Longino, il soldato che trapassò il costato e il cuore di Cristo morto sulla croce)- un monaco basiliano, che celebrava la messa in rito latino, dopo la consacrazione, cominciò a dubitare della presenza reale di Cristo sotto le sacre Specie. Fu allora che, sotto gli occhi di questo sacerdote, l'ostia si mutò in un pezzo di carne e il vino consacrato in sangue reale che si coagulò in cinque sassolini irregolari di forma e di grandezza differenti.
Il miracolo fu raccontato su una antichissima pergamena che nella prima metà del secolo XV, fu rubata ai francescani da due monaci basiliani. Oggi, si possiede sul miracolo dei testi che risalgono al secolo XVI e XVII, cioè almeno 800 anni dopo l'avvenimento. Ma una tradizione costante conserva il ricordo del prodigio, e furono conservate soprattutto le reliquie.

venerdì 5 giugno 2009

Signore, ho il tempo

Sono uscito, Signore, fuori la gente usciva.
Camminavano e correvano tutti.
Correvano per non perdere tempo,
correvano dietro al tempo,
per riprendere il tempo, per guadagnare tempo!...
"Arrivederci, signore, scusi, non ho il tempo.
Ripasserò, non posso attendere,non ho il tempo.
Termino questa lettera perché non ho il tempo.
Avrei voluto aiutarla, ma non ho il tempo.
Non posso accettare, per mancanza di tempo.
Non posso riflettere, leggere, sono sovraccarico, non ho il tempo".
Vorrei pregare, ma non ho il tempo.
Tu comprendi, Signore,non ho il tempo.
Lo studente, ha il suo studio e tanto lavoro, non ha tempo... più tardi...
Il giovane fa dello sport,non ha tempo... più tardi...
Lo sposo novello deve arredare la casa, non ha tempo... più tardi...
I genitori hanno i bambini, non hanno tempo... più tardi...
I nonni hanno i nipotini, non hanno tempo... più tardi...
Sono malati! Hanno le loro cure, non hanno tempo... più tardi...
Sono moribondi, non hanno...troppo tardi!
...non hanno più tempo!...
Così gli uomini corrono tutti dietro al tempo, o Signore,
passano sulla terra correndo, frettolosi, precipitosi,
sovraccarichi, impetuosi, avventati...
e non arrivano mai a tutto, manca loro il tempo,
nonostante ogni sforzo, manca loro il tempo,
anzi manca loro molto tempo.
Signore, Tu hai dovuto fareun errore di calcolo.
V'è un errore generale:
le ore sono troppo brevi, i giorni sono troppo brevi, le vite sono troppo brevi!
Tu, che sei fuori del tempo, sorridi, o Signore,
nel vederci lottare con esso, e Tu sai quello che fai!
Tu non Ti sbagli quando distribuisci il tempo agli uomini:
doni a ciascuno il tempo di fare quello che Tu vuoi che egli faccia.
Ma non bisogna perdere tempo, sprecare tempo, ammazzare il tempo.
Perché il tempo è un regalo che Tu ci fai, ma un regalo deteriorabile,
un regalo che non si conserva.
Signore, ho tempo, ho tutto il tempo mio, tutto il tempo che Tu mi dai:
gli anni della mia vita, le giornate dei miei anni, le ore delle mie giornate, sono tutti miei.
A me spetta riempirli, serenamente, con calma, ma riempirli tutti, fino all'orlo,
per offrirTeli, in modo che della loro acqua insipida
Tu faccia un vino generoso,come facesti un tempo a Cana per le nozze umane.
Non Ti chiedo, oggi, o Signore,il tempo di fare questo
e poi ancora quello; Ti chiedo la grazia di fare coscienziosamente nel tempo che Tu mi dai,
quello che Tu vuoi che io faccia.
(Michel Quoist)

Sai vivere quando...

Se sei disposto a dimenticare ciò che hai fatto per gli altri
e a ricordare ciò che gli altri hanno fatto per te.
Se sei pronto a non tener conto di ciò che la vita ti deve,
ma a prendere nota di ciò che tu devi alla vita.
Ma soprattutto, se riesci a capire che tu sei negli altri
e gli altri sono in te e che la cosa più importante della vita
non è ciò che riuscirai a prendere da essa,ma ciò che riuscirai a darle....
Allora avrai imparato a vivere.
Il valore della vita non sta in ciò che fai,
ma in ciò che riesci ad amare di ciò che fai;
puoi fare tante cose, ma se non riesci ad amarle,
il tuo fare non serve a nulla,
e la tua vita non vale nulla.
Il valore della tua vita non sta in ciò che hai,
ma in ciò che sei;
perché in realtà nessuno non ha niente.
L'unica cosa che si può avere è se stessi,se hai te stesso, hai tutto il mondo
e la tua vita vale più del mondo.
Il valore della tua vita non sta in ciò che pensi:
puoi pensare tutto il bene del mondo,ma se non ti adoperi per farne almeno un po'
è come se pensassi il male,
e la tua vita non vale nulla.
Il valore della tua vita si misurerà
quando starai per perderla;
se lascerai il mondo un pochino migliore di come l'hai trovato...
allora sarà grande....
Sai vivere quando... pur vivendo in questo mondo complicato resti semplice,
pur vivendo in questo mondo ingiusto resti giusto,p
ur vivendo in questo mondo disonesto resti onesto,
pur vivendo in questo mondo falso resti autentico,
pur vivendo in questo mondo sporco resti pulito.
Ma soprattutto, sai vivere quando
pur vivendo in questo mondo con poco amore riesci ad amare
ma ancor di più sai vivere
se, nonostante tutto, amerai lo stesso questo mondo.
(Omar Falworth)

Citazioni

1) Il volto di Dio incomincia dal volto dell'altro (E. Lèvinas)
2) La vita di ogni uomo è una favola scritta dalla mano di Dio (H. C. Andersen)
3) Beato colui che è assetato di amicizia, perchè anche se lui non lo sa, la sua anima sta cercando Dio (H. Sahabib)
4) Il desiderio di pregare è da solo una preghiera (G. Bernanos)
5) La mitezza…distrugge il demonio (Ignazio D’Antiochia)
6) Mettiti dinnanzi a Gesù come un povero: senza idee, con una fede nuda, ma viva (C. de Foucauld)
7) La coscienza è la presenza di Dio nell'uomo (E. Swedenborg)

giovedì 4 giugno 2009

Le massime di Don Bosco

1) A tutti si raccomanda caldamente dal guardarsi attentamente dal contrarre abitudini di qualsiasi genere, anche di cose indifferenti. X,666.
2) Bisogna che stiamo fermi a non tollerare quelle abitudini che siano contrarie alle nostre Regole e tradizioni. XII,392.
3) Intendo di raccomandarvi queste sere che vi tenute lontani da ogni abitudine, intendo parlare di ogni abitudine cattiva o indifferente, ma in qualche modo dannosa. XII,447.
4) Quanto è difficile sradicare un vizio, che abbia messo radici in gioventù. XII,585.
5) Quando un mal abito è inveterato, solo per miracolo uno si converte. XIII,273.
6) Sull’andar a riposo nel letto dopo pranzo disse Don Bosco): Per me la ritengo una delle cose più pericolose per la moralità, e sono del parere che il tenere quest’abitudine, e conservare bene la moralità sia cosa difficilissima. XIII,279
7) A proposito di abitudini buone (segno della croce in cortile) raccomanda di non introdurre di quelle che agli occhi dei cattivi potessero aver l’aria di pratiche superstizione. XIII,284.
8) (Strenne) tener lontane le abitudini anche indifferenti, in cose non necessarie. XIV,383.
9) Quando l’abitudine è buona e ci porta al bene, dobbiamo seguirla e praticarla. XV,605.
10) Non creiamoci necessità. XII,447.
11) Certe omissioni con l’andare del tempo diventano un diritto, che può produrre spiacevoli conseguenze. XII,399.
12) Si tolga l’abitudine delle merende e colazioni particolari... Quando è stabilita qualche cosa sia uguale per tutti, senza eccezione XV,460.

Rosario di guarigione 3/3

MISTERI GLORIOSI

In questi misteri Ti prego, Gesù di far luce nel mio cuore perché possa capire quanto è grande il tuo amore per me, per potervi corrispondere.

Nel primo mistero glorioso si contempla la Risurrezio­ne di Gesù
O Gesù, Tu sei la Verità, in Te non ci può essere falsità perché tutto è conosciuto ai tuoi occhi. Guidami ad agire con lealtà rifuggendo ogni si­tuazione e ogni parola non sincera.
Ti prego, Gesù, perdonami tutte le mancanze di sincerità ed aiutami a comprendere che la vera pace scaturisce dalla retta coscienza che agisce per la gioia di compiere il bene.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel secondo mistero glorioso si contempla l'Ascensione di Gesù al cielo
O Gesù, Tu hai detto di essere nel mondo, ma non del mondo.
Aiutami a staccarmi dalle cose e dalle persone che mi impediscono di essere libero costringendomi a com­portamenti falsi.
Ti prego, Gesù, perdonami per gli atteggiamenti di invidia e di gelosia che a volte provo nei confronti degli altri, e aiutami ad essere contento di quello che ho per imparare ad amare ciò che Tu ami!
Staccami, Gesù, da tutto quello che è di impedi­mento al tuo amore!
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel terzo mistero glorioso si contempla la discesa dello Spirito Santo su Maria Vergine e gli Apostoli
O Santo Spirito, Tu che sei l'Amore, entra nel mio cuore di pietra, che tante volte è ancora chiuso, ferito e malato perché vede solo ciò che non ha dagli altri.
Aprilo all'accoglienza dello Spirito Santo perché mi insegni ad amare tutti ed in particolare le persone a me vicine.
Ti prego di spazzare via le tenebre della mia umanità che impediscono alla tua divinità di entrare perché, ripieno del tuo Amore, possa amare gli altri così come sono.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel quarto mistero glorioso si contempla Maria San­tissima assunta in cielo
O Maria, il tuo amore materno mi guarisca da tutte le ferite che sono rimaste nel mio cuore quando non mi sono sentito amato come volevo dai miei genitori e dai miei familiari:
Ti prego, o Maria, di accogliermi sul tuo Cuore materno perché sentendomi amato da Te possa scio­gliere tutte le chiusure che mi impediscono di amare i miei familiari, creando divisioni fra noi.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel quinto mistero glorioso si contempla Maria San­tissima incoronata Regina degli angeli e dei santi
O Maria, intercedi perché possa accettare la mor­te delle persone care e avere la certezza dell'eternità d'amore che aspetta tutti per vivere con Gesù e con Te.
Intercedi perché, libero dalla paura della morte, possa abbandonarmi fiducioso fra le tue braccia ma­terne vivendo il presente con serenità e pace.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…
Salve Regina.

Rosario di guarigione 2/3

MISTERI DOLOROSI

In questi misteri, Gesù, Ti chiedo di guarirmi da tutte le ferite della vita che mi impediscono di acco­gliere gli altri così come sono. Aiutami ad essere mi­sericordioso per ottenere da Te misericordia.

Nel primo mistero doloroso si contempla Gesù che prega nell'orto degli ulivi
O Gesù, nel momento più triste della tua vita hai provato lo smarrimento della solitudine; neanche i tuoi amici Ti hanno fatto compagnia! Guariscimi da tutte le delusioni che provo quando non trovo amicizia e com­prensione intorno a me.
Liberami dalla paura di essere rifiutato, perché chi ripone la sua fiducia negli uomini è sempre deluso, ma chi si affida a Te, Ti trova negli altri.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel secondo mistero doloroso si contempla Gesù flagel­lato alla colonna
O Gesù, molti mali fisici hanno origine da cause spirituali. Tu hai perdonato i nostri peccati e vuoi guarirci, ora come allora!
Ti prego, Gesù, perdonami per tutte le volte che mi sono sentito superiore agli altri o che mi sono chiuso in me stesso giudicandoli, rifiutando loro il perdono.
Aiutami a comprendere che chi giudica condanna se stesso perché tutti siamo peccatori di fronte a Te.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel terzo mistero doloroso si contempla Gesù coronato di spine
O Gesù, Ti prego di guarirmi da tutti i pensieri inutili e da tutte le distrazioni che mi allontanano da Te.
Liberami da quegli stati d'animo negativi che mi portano alla sfiducia, all'ansia e alla paura.
Tante volte il maligno si insinua nella mia mente portandovi confusione e tensione.
Ti prego, Gesù, illuminala con il tuo Santo Spirito perché possa coltivare solo pensieri positivi!
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel quarto mistero doloroso si contempla Gesù che sale il calvario carico della croce
O Gesù, Tu hai detto che chi vuol venire dietro a Te deve prendere la sua croce e seguirti, ma io tante volte rifiuto le sofferenze e le difficoltà che trovo nella mia vita e così non riesco a comprendere ciò che mi vuoi dire. Guidami a cercare la tua volontà anche quando mi è difficile e mi lamento.
Ti prego, Gesù, perdonami tutti i rifiuti nell'ade­rire al tuo amore ed aiutami ad accettare la sofferenza per imparare ad offrirtela.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel quinto mistero doloroso si contempla Gesù che muore sulla croce
O Gesù, Tu hai dato tutto Te stesso per me fino a morire sulla croce.
Ti prego, guariscimi dalla mediocrità che mi im­pedisce di assumere le mie responsabilità per cercare scusanti a me stesso e rimandare a domani ciò che posso fare oggi per Te.
Insegnami il valore della rinuncia e del sacrificio per contribuire, per la mia parte, al tuo progetto di salvezza.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…
Salve Regina

Rosario di guarigione 1/3

MISTERI GAUDIOSI

Signore in questi misteri Ti affido tutto ciò che mi è di impedimento a vivere nella gioia.

Nel primo mistero gaudioso si contempla l'annuncio dell'angelo a Maria
O Maria, Tu che hai saputo dire sì all'adempimen­to della volontà di Dio su di Te, guidami a non chiu­dermi di fronte agli ostacoli per la realizzazione di ciò che vorrei.
Aiutami a dire con Te: "Eccomi sono la serva del Signore" (Lc 1,38).
O Gesù, guarisci il mio cuore dall'orgoglio di credere di poter fare qualcosa senza il tuo aiuto e donami grande abbandono in Te.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel secondo mistero gaudioso si contempla la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta
O Maria, Tu che hai lasciato prontamente la tua casa e i tuoi affetti per andare a servire Elisabetta, in­segnami ad essere disponibile agli altri.
O Gesù, guariscimi da tutte le ferite che ricevo nel mio cuore quando pretendo aiuto senza riceverlo, perché possa comprendere che amare vuol dire dona­re.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel terzo mistero gaudioso si contempla la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme
O Maria, Tu hai accettato serenamente le priva­zioni di ogni comodità nel delicato momento della na­scita di Gesù, in cui avresti avuto bisogno di attenzio­ni... guidami ad una vita semplice che non cerca l'este­riorità, ma i veri valori.
O Padre, guariscimi da tutte le preoccupazioni per le cose che non mi sono necessarie ed infondi in me la fiducia nella tua provvidenza.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel quarto mistero gaudioso si contempla la presenta­zione di Gesù al tempio
O Maria, nel momento gioioso della presentazio­ne di Gesù al tempio hai subito compreso che la tua vita sarebbe stata di grande sofferenza.
Aiutami a capire il valore della sofferenza accet­tata, per poterla offrire a Gesù.
O Gesù, guarisci le mie ferite causate dalle soffe­renze rifiutate e perdonami per tutte quelle volte che ne ho incolpato Te e gli altri.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…

Nel quinto mistero gaudioso si contempla il ritrova­mento di Gesù nel Tempio
O Maria, quale sofferenza devi aver provato nello smarrire Gesù!
Intercedi perché nelle prove della vita io non perda la speranza e non smetta di pregare con fede. O Gesù, guariscimi dal dubbio e dall'incertezza che mi impediscono di credere che Ti servi di ogni avvenimento e difficoltà per il mio vero bene spiritua­le.
Pater, 10 Ave, Gloria,
Gesù mio…
Salve Regina.

Preghiera di guarigione

O Signore Gesù, io vengo a Te perché sono biso­gnoso del tuo aiuto, sono malato nel corpo e nello spirito, ma ho fede di essere guarito.
Tu sei Colui che era, che è e che viene; in Te, Luce da Luce, tutto è presente.
Quando ancora non esistevo Tu già mi conoscevi. A Te è nota non solo la mia vita, ma tutta la mia ereditarietà spirituale, psichica e fisica.
Nella Comunione dei Santi tutte le persone che hanno avuto origine prima di me e che sono collegate a me da vincoli di parentela sono nella mia memoria ancestrale ed io porto dentro di me la loro ereditarie­tà, sia nel bene che nel male.
Tu hai detto, Signore, che le colpe dei padri rica­dono sui figli fino alla terza e alla quarta generazione, ma la tua misericordia dura mille anni!
Io voglio affidarmi totalmente a Te, invocando la tua misericordia, con la certezza che mi guarisci. Recitando questo Rosario voglio chiedere la po­tente intercessione di Maria, la tua Mamma, Colei che Ti ha tenuto per mano da bambino ed ha guidato amorevolmente i tuoi passi nella vita.
Anch'io sono tuo figlio, Mamma, Gesù mi ha af­fidato alle tue cure amorevoli e alla tua materna pro­tezione. Tienimi per mano sempre, per tutta la vita, ma particolarmente in questo momento di sofferenza.
Tu, Madre di Dio, che alle nozze di Cana hai interceduto per quegli sposi sollecitando l'intervento di Gesù, supplicalo anche oggi per me, affinché il suo amore onnipotente mi ottenga la grazia che tanto mi sta a cuore.
§

Preghiera di S. Geltrude

La Santa soleva recitarla ogni giorno in onore del S. Cuore

Io ti saluto, o S. Cuore di Gesù, sorgente viva e vivificante di vita eterna, tesoro infinito della divinità, fornace ardente dell'amore divino.
Tu sei il luogo del mio riposo e il mio asilo, o amabile mio Salvatore.
Accendi il mio cuore di quell'amore ardente di cui è acceso il Tuo: diffondi nel mio cuore le grazie grandi di cui il tuo è la sorgente, e fa che il mio cuore sia così unito al tuo, che la tua volontà sia la mia e la mia sia eternamente conforme alla tua, poiché io desidero che ormai la tua santa volontà sia la norma, di tutti i miei desideri e di tutte le mie azioni. Amen
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L'amore

L'amore non è un sogno ne un'illusione,
ne un'ipotesi, ne una fantasia.
L'amore è terra, terra da arare, terra da coltivare, da sarchiare,
da concimare, da rivoltare, da carezzare, da bagnare a volte di lacrime.
E' una realtà.
Dino Semplici

Riempirai il mondo di carità

Pensa quanto è gradito a Dio nostro Signore l'incenso che è bruciato in suo onore; pensa anche a quanto poco valgono le cose della terra, che appena cominciate sono già finite... Invece, un grande Amore ti aspetta in Cielo: senza tradimenti, senza inganni: tutto l'Amore, tutta la bellezza, tutta la grandezza, tutta la scienza...! E senza stancare: ti sazierà senza saziarti. (Forgia, 955)

Lontano fisicamente e, tuttavia, molto vicino a tutti: molto vicino!..., ripetevi felice. Eri contento, grazie alla comunione di carità, di cui ti avevo parlato, che devi ravvivare senza stancarti. (Forgia, 956)

Mi domandi che cosa potresti fare per quel tuo amico, perché non si senta solo.— Ti ripeterò quello che ti ho sempre detto, perché abbiamo a disposizione un'arma meravigliosa, che risolve tutto: pregare. Prima di tutto, pregare. E, poi, fare per lui quello che vorresti facessero per te, in circostanze analoghe.Senza umiliarlo, bisogna aiutarlo in modo che gli diventi facile ciò che gli risulta difficile. (Forgia, 957)

Mettiti sempre nei panni del tuo prossimo: così guarderai serenamente i problemi o le questioni, non ti inquieterai, sarai comprensivo, scuserai, correggerai quando e come sia necessario, e riempirai il mondo di carità. (Forgia, 958)
*

martedì 2 giugno 2009

Tutti sono chiamati alla santità

L'orazione non è una prerogativa dei frati: è compito dei cristiani, di uomini e donne del mondo, che sanno di essere figli di Dio. (Solco, 451)

Ci sentiamo scossi, e il cuore batte più forte, quando ascoltiamo con attenzione il grido di san Paolo Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione [1 Ts 4, 3]. Oggi, ancora una volta, lo ripropongo a me stesso, lo ricordo a voi e a tutti gli uomini: questa è la volontà di Dio, che siamo santi.
Per dare la pace alle anime, ma una pace vera, per trasformare la terra, per cercare il Signore Dio nostro nel mondo e attraverso le cose del mondo, è indispensabile la santità personale. Nelle mie conversazioni con persone di tanti paesi e dei più diversi ambienti sociali, spesso mi sento domandare: «Che cosa può dire a noi che siamo sposati? E a noi che lavoriamo nei campi? E alle vedove? E ai giovani?».
Rispondo sistematicamente che ho "un'unica zuppiera" da offrire, e ribadisco che Gesù ha predicato a tutti la buona novella, senza distinzione alcuna. Una sola zuppiera e un solo alimento: Il mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato, e portare a compimento la sua opera [Gv 4, 34]. Tutti sono chiamati alla santità, il Signore chiede amore a ciascuno: giovani e anziani, celibi e sposati, sani e malati, dotti e ignoranti, dovunque lavorino, dovunque si trovino. C'è un solo modo per crescere in intimità e In confidenza con Dio: frequentarlo nell'orazione, parlare con Lui, esprimergli — cuore a cuore — il nostro affetto.
Voi mi invocherete e io vi esaudirò [Ger 29, 12]. Lo invochiamo conversando, rivolgendoci a Lui. Per questo dobbiamo mettere in pratica l'esortazione dell'apostolo: Sine intermissione orate [1 Ts 5, 17]; pregate sempre, succeda quel che succeda. Non solo "di cuore", ma con tutto il cuore. (Amici di Dio, nn. 294-295)

Le anime sante devono essere felici

Ti raccontavo che persino alcuni che non hanno ricevuto il battesimo mi hanno detto commossi: “È vero, capisco che le anime sante devono essere felici, perché guardano gli avvenimenti con una visione che è al di sopra delle cose della terra, perché vedono le cose con sguardo d'eternità”. Magari non ti mancasse questa visione! — aggiunsi poi —, perché tu sappia corrispondere al trattamento di predilezione che hai ricevuto dalla Trinità. (Forgia, 1017)

Ti assicuro che, se noi figli di Dio lo vogliamo, contribuiremo poderosamente a illuminare il lavoro e la vita degli uomini, con lo splendore divino — eterno! — che il Signore ha voluto porre nelle nostre anime.— Però “chi dice di dimorare in Gesù, deve seguire il cammino che Egli ha seguìto”, come insegna San Giovanni: cammino che porta sempre alla gloria, passando — pure sempre — attraverso il sacrificio. (Forgia, 1018)

Signore mio Gesù: fa' che io senta, che assecondi a tal punto la tua grazia da svuotare il mio cuore..., perché lo possa riempire Tu, il mio Amico, il mio Fratello, il mio Re, il mio Dio, il mio Amore! (Forgia, 913)

Vivete una vostra particolare Comunione dei Santi

La Comunione dei Santi. —Come potrei spiegartela? — Sai che cosa sono le trasfusioni di sangue per il corpo? Ebbene, così viene a essere la Comunione dei Santi per l'anima. (Cammino, 544)

Vivete una vostra particolare Comunione dei Santi: e ognuno sentirà, al momento della lotta interiore, come pure al momento dell'impegno professionale, la gioia e la forza di non essere solo. (Cammino, 545)

Siamo qui riuniti, consummati in unum! [Gv 17, 23], in unità di preghiera e di intenzioni, pronti a cominciare questo tempo di conversazione con il Signore, con il rinnovato desiderio di essere efficaci strumenti nelle sue mani. Davanti a Gesù Sacramentato — come mi piace fare un atto di fede esplicita nella presenza reale del Signore nell'Eucaristia! —, alimentate nei vostri cuori il desiderio di trasmettere, con la vostra orazione, un impulso pieno di fortezza che giunga in ogni luogo della terra, fino all'ultimo angolino del pianeta dove ci sia una persona che spende generosamente la sua vita al servizio di Dio e delle anime.
Perché, grazie all'ineffabile realtà della comunione dei santi, siamo solidali — "cooperatori", dice san Giovanni [3 Gv 8] nel compito di diffondere la verità e la pace del Signore. (Amici di Dio, 154)

Sacro Cuore di Gesù

Sacro Cuore di Gesù io credo all'amore Tuo per noi...
Sacro Cuore di Gesù, io confido in Te.
Sacro Cuore di Gesù, tu ci hai insegnato che chi prega ascolta Dio e parla con Lui
Ti preghiamo Padre di infinita tenerezza, benedici la nostra famiglia e tutte lefamiglie,
prime cellule della società e della Chiesa.
Fa che le nostre famiglie siano sempre aperte al dono della vita, all'accoglienza dei fratelli,
alla cura degli ammalati e degli emarginati.
Te lo chiediamo per il SS. Cuore di Gesù che ci ama di un amore unico da donare la propria vita per noi.

Il ruolo della preghiera

L'uomo percepisce l’opera della grazia in lui per mezzo della sua preghiera divenuta costante.
Apprendiamo dunque anche noi a sentire in ogni azione "insieme" la nostra debolezza ed il soccorso di Dio ed a proclamare ogni giorno: "Sono stato spinto per farmi cadere, ma il Signore mi ha sostenuto, mia forza e mio canto è il Signore: egli è stato per me la salvezza" (Sal 117, 13-14).
La nostra debolezza ed il soccorso di Dio insieme: una strana coalizione tra il peccato e la grazia, dove la parte dell’uomo si riduce a seguire ogni giorno umilmente l’orma della grazia di Dio che ci attira. La parte umana è quella di riconoscere il peccato; la parte di Dio sarà invece il perdono.
Questa pedagogia divina è tuttavia tanto dura solo in apparenza. San Cassiano vi vede perfino l’espressione dell’incomparabile delicatezza di Dio ed osa compararla al tenero gioco che si instaura tra una madre ed il suo bambino, gioco che ha come fine quello di promuovere il suo sviluppo fino all’età adulta.
E’ così dunque che il Padre celeste agisce con ognuno di noi. Egli sa meglio di noi che cosa ci serve davvero.
Udii un vecchio confratello ragionevole e buono, perfetto e santo, dire:"Se sentirai la chiamata dello Spirito, ascoltala e cerca di essere santo con tutta la tua anima, con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze.Se però, per umana debolezza non riuscirai ad essere santo, cerca allora di essere perfetto con tutta la tua anima, con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze.Se tuttavia non riuscirai ad essere perfetto a causa della vanità della tua vita, cerca allora di essere buono con tutta la tua anima, con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze.Se ancora non riuscirai ad essere buono a causa delle insidie del maligno, cerca allora di essere ragionevole con tutta la tua anima, con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze.
Se infine non riuscirai ad essere santo, nè perfetto, nè buono, nè ragionevole a causa del peso dei tuoi peccati, allora cerca di portare questo peso di fronte a Dio e affida la tua vita alla divina misericordia.
Se farai questo senza amarezza, con tutta umiltà e con giovialità di spirito a causa delle tenerezza di Dio che ama gli ingrati e i cattivi, allora comincerai a capire cosa sia ragionevole, imparerai ciò che è buono, lentamente aspirerai ad essere perfetto, e infine anelerai ad essere santo.Se farai tutto questo ogni giorno, con tutta la tua anima, con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze, allora io ti garantisco, fratello, non sarai lontano dal Regno di Dio.
Buon cammino !
Padre Claudio Traverso

Penitenza è prendersi cura di coloro che sono sofferenti

Questa è la ricetta per il tuo cammino di cristiano: orazione, penitenza, lavoro senza riposo, uniti al compimento amoroso del dovere. (Forgia, 65)

E se per caso in questo momento non ti riesce di vedere come rispondere concretamente alle divine richieste che bussano al tuo cuore, ascoltami bene. Penitenza è osservare esattamente l'orario che ti sei prefisso, anche se il corpo oppone resistenza o la mente chiede di evadere in sogni chimerici. Penitenza è alzarsi all'ora giusta. E anche non rimandare, senza giustificato motivo, quella certa cosa che ti riesce più difficile o più pesante delle altre. La penitenza è saper compaginare i tuoi doveri verso Dio, verso gli altri e verso te stesso, essendo esigente con te stesso per riuscire a trovare il tempo che occorre per ogni cosa. Sei penitente quando segui amorosamente il tuo piano di orazione, anche se sei stanco, svogliato o freddo. (Amici di Dio, 138)

Che sappiamo aprire l'anima

«Tota pulchra es Maria, et macula originalis non est in te!» Sei tutta bella, o Maria, e la macchia originale non è in te!, canta giubilante la liturgia. Non c'è in Lei la minima ombra di doppiezza: ogni giorno chiedo a nostra Madre che sappiamo aprire l'anima nella direzione spirituale, affinché la luce della grazia illumini tutta la nostra condotta! Se la supplichiamo così, Maria ci otterrà il coraggio della sincerità, per essere più uniti alla Trinità Beatissima. (Solco, 339)

Non mi abbandonare, Signore mio: non vedi in che abisso senza fondo andrebbe a finire questo tuo povero figlio?— Madre mia: sono anche figlio tuo. (Forgia, 314)

Affàcciati molte volte in oratorio, per dire a Gesù:... mi abbandono nelle tue braccia.— Lascia ai suoi piedi ciò che hai: le tue miserie!— In questo modo, nonostante il turbinìo di cose che ti porti dietro, non mi perderai mai la pace. (Forgia, 306)

«Nunc coepi!» adesso comincio!: è il grido dell'anima innamorata che, in ogni momento, tanto se è stata fedele quanto se le è mancata generosità, rinnova il suo desiderio di servire di amare! con tutta lealtà il nostro Dio. (Solco, 161)