mercoledì 16 dicembre 2009

Convertirsi agli appelli di Giovanni Battista, che prepara la via del Signore

Beato Guerrico d'Igny (c. 1080-1157), abate cistercense
5° sermone per l'Avvento

È una gioia per me, fratelli, evocare con voi questa via del Signore... di cui Isaia fa un così bell'elogio: «Ci sarà ... nella terra arida e deserta, un sentiero e una strada... Questa strada sarà chiamata via santa (Is 35,7-8), perché è la santificazione dei peccatori e la salvezza di coloro che sono perduti...

«Nessun impuro la percorrerà». Caro Isaia, coloro che sono impuri passeranno quindi per un'altra via? Oh no! Che tutti vengano piuttosto a questa strada, che vi avanzino! È soprattutto per gli impuri che Cristo l'ha tracciata, lui che «è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto» (Lc 19,10)...
Allora l'impuro passerà per la via santa? Dio non voglia! Per quanto sia sporco nell'intraprenderla, non lo sarà più quando vi passerà; perché, non appena vi avrà messo piede, la sua sporcizia scomparirà. La via santa, in effetti, è aperta all'uomo impuro, ma non appena lo accoglie, essa lo purifica cancellando tutto il male che ha commesso... Non lo lascia passare con la sua sporcizia, perché è la «via stretta» e per così dire, la «cruna dell'ago» (Mt 7,14;19,24)...

Se quindi tu sei già sulla strada, non te ne allontanare; altrimenti il Signore ti lascerebbe vagare «per le strade del tuo cuore» (Isaia 57,17)...
Se trovi la strada troppo stretta, considera la meta a cui essa ti conduce... Ma se il tuo sguardo non arriva così lontano, fidati di Isaia, il veggente. Lui che distingueva sia la strettezza che il punto di arrivo della strada, aggiungeva: «Su questa via cammineranno i redenti, i riscattati dal Signore; arriveranno a Sion con grida di giubilo. Una felicità perenne trasfigurerà il loro volto. Otterranno esultanza e gioia. Tristezza e pianto fuggiranno» (Is 35,9 10).
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