giovedì 22 luglio 2010

Toccare Cristo spiritualmente

Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Trattato sul Vangelo di Giovanni, 121 ; PL 35, 1955-1959

Le dice Gesù : « Non mi toccare, perché non sono ancora asceso al Padre. » C'è in queste parole qualcosa che dobbiamo considerare, sia pur brevemente, con molta attenzione. Sì perché, con questa risposta, Gesù voleva insegnare la fede a quella donna che lo aveva riconosciuto e chiamato Maestro : voleva, da buon giardiniere, seminare nel cuore di lei, come in un campo, il granello di senape... Ma perché le dice : « Non mi toccare perché non sono ancora asceso al Padre » ?...

Perché il Signore voleva che si credesse in lui, cioè che lo si toccasse spiritualmente, convinti che egli e il Padre sono una cosa sola (Gv 10, 30). Di uno che ha progredito nella fede si può dire che nell'intimo del suo spirito egli è asceso al Padre, in quanto è giunto a riconoscere che il Figlio è uguale al Padre. Chi invece non è ancora arrivato a questo, non lo tocca in modo autentico, in quanto non crede in lui come dovrebbe.

Maria forse credeva in lui, ritenendo tuttavia che egli non fosse uguale al Padre, e per questo egli la richiama dicendole : « Non mi toccare », cioè « non credere in me secondo l'idea che ancora hai di me ; non limitarti a fermare la tua attenzione su ciò che io sono diventato per te, trascurando la mia natura divina per mezzo di cui tu sei stata fatta ». Come si può dire che ella non era più attaccata a lui sensibilmente se ancora lo piangeva come fosse stato soltanto un uomo ? « Non sono ancora asceso al Padre mio » : « allora veramente mi toccherai quando avrai creduto che, come Dio, io non sono inferiore al Padre. »
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