martedì 13 luglio 2010

Sant' Enrico II

Imperatore

Enrico, figlio del duca di Baviera, nacque in un castello sulle rive del Danubio nel 973. L'ambiente in cui maturò la santità di questo sovrano tedesco, a prima vista, potrebbe sembrare il meno adatto all'esercizio della perfezione cristiana. Crebbe invece in compagnia di sante persone. Suo padre, dapprima denominato "il rissoso", fece tali progressi nell'addolcire il carattere alla scuola di una mite consorte che finì per essere chiamato "il pacifico".

Enrico ebbe un fratello, Bruno, che rinunciò agli agi della vita di corte per diventare pastore d'anime, come vescovo di Augusta. Delle due sorelle, Brigida si fece monaca e Gisella andò sposa ad un santo, re Stefano di Ungheria.
Il principe Enrico venne affìdato dalla madre ai canonici di Hildesheim, e più tardi al vescovo di Ratisbona, Wolfgang (canonizzato nel 1052), alla cui scuola si formò culturalmente e spiritualmente.

Nel 1002, in seguito alla morte del cugino Ottone III, venne eletto re di Germania a Magonza dove fu coronato dal vescovo Willigis.
Enrico si dedicò fondamentalmente a risolvere i problemi della Germania, poiché, fin dalla sua elezione, gli equilibri di potere tra i vassalli si erano di nuovo spezzati, soprattutto a seguito dell'orientamento prevalentemente italiano nella politica dei suoi predecessori. Negli anni del suo regno dovette così combattere a lungo contro vari signori ribelli, come Baldovino di Fiandra, Federico conte di Lussemburgo, Enrico duca di Baviera o l'arcivescovo di Metz.
L'attenzione per la situazione in Italia fu, dunque, minore dei suoi predecessori e sempre episodica. Vi scese nel 1004 per sconfiggere Arduino d’Ivrea, che i grandi signori italici avevano eletto re d'Italia alla morte di Ottone III.
Tornò nel 1013 per dirimere le controversie tra i candidati al papato della famiglia Crescenzi e dei Conti di Tuscolo, assicurando ai secondi il proprio appoggio.

Il 14 febbraio fu incoronato imperatore a Roma per mano del neo Pp Benedetto VIII (Teofilatto dei Conti di Tuscolo). Ridiscese ancora nel 1021-1022 per condurre una breve campagna militare in Puglia e Campania contro i Bizantini.
Nel 1022, presiedette, insieme al pontefice, il concilio di Pavia, a conclusione del quale vennero emanati sette canoni contro il concubinato dei sacerdoti e per la difesa dell'integrità dei patrimoni ecclesiastici: questo concilio è considerato un momento importante nel processo di riforma della Chiesa dell'XI secolo.

Molto religioso e convinto assertore delle responsabilità dell'Imperatore, nei confronti della fede e della prosperità dei suoi sudditi, esercitò sulla Chiesa e sui monasteri tedeschi un forte controllo, inteso, in primo luogo, a promuovere una riforma morale dei costumi nello spirito dell'ordine cluniacense di cui aveva conosciuto Odilone (canonizzato anche lui), abate appunto di Cluny.

Enrico morì a Bamberga il 13 luglio 1024. Sua moglie Cunegonda si ritirò in un monastero benedettino, da lei fondato, ed alla sua morte, avvenuta il 3 marzo 1039, fu sepolta accanto al marito nella cattedrale di Bamberga.

L’imperatore Enrico II fu canonizzato dal Beato Eugenio III (Bernardo dei Paganelli) nel 1152 o, secondo altre fonti autorevoli, nel 1146.

Significato del nome Enrico : “possente in patria” (tedesco)

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