venerdì 26 giugno 2009

Preghiera del soldato russo

Ascolta, o Dio!
Non una volta nella mia vita ho parlato con te, ma oggi mi vien voglia di farti festa.
Sai, fin da piccolo mi hanno sempre detto che non esisti... io stupido ci ho creduto.
Non ho mai contemplato le tue opere,ma questa notte ho guardato dal cratere di una granata al cielo di stelle sopra di mee affascinato dal loro scintillare,ad un tratto ho capito come possa esser terribile l'inganno...
Non so, o Dio, se mi darai la tua mano,ma io ti dico e tu mi capisci...
Non è strano che in mezzo a uno spaventoso inferno mi sia apparsa la luce e io abbia scorto te?Oltre a questo non ho nulla da dirti. Sono felice solo perché ti ho conosciuto.
A mezzanotte dobbiamo attaccare,ma non ho paura, tu guardi a noi.
E il segnale! Me ne devo andare. Si stava bene con te.
Voglio ancora dirti, e tu lo sai, che la battaglia sarà dura: può darsi che questa notte stessa venga a bussare da te.
E anche se finora non sono stato Tuo amico, quando verrò, mi permetterai di entrare?
Ma che succede, piango? Dio mio, tu vedi quello che mi è capitato, soltanto ora ho incominciato a veder chiaro... Salve, mio Dio, vado... difficilmente tornerò. Che strano, ora la morte non mi fa paura.

(preghiera del soldato russo Edito in di V. Cattana Aleksander Zacepa, composta pochi istanti prima della battaglia in cui perse la vita nella seconda guerra mondiale; Le più belle preghiere del mondo, Mondadori 2006, p. 188)
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