domenica 21 giugno 2009

Cuore zelante

Un cuore zelante è un cuore proteso all’onore di Dio e alla salvezza delle anime.
Lo zelo del Cuore di Gesù per la gloria del Padre balza evidente da parecchie pagine del Vangelo. «Io onoro il Padre mio» (Gv 8,49). Tutto lo spirito di Gesù è racchiuso in queste parole.
Lo zelo del Cuore di Gesù per il rispetto e il decoro del Tempio di Dio, è ben manifesto in quell’episodio della cacciata dei rivenditori dall’atrio del Tempio. In quell’occasione Gesù non esitò a far uso anche dei flagelli e della forza fisica nel rovesciare i tavoli della merce: «La mia casa è casa di preghiera, e voi ne avete fatto una spelonca di ladri…» (Lc 19,46). Giusto. Esigere il rispetto della Casa di Dio, da coloro che si presentano in Chiesa vestiti indecentemente, che si comportano come se stessero in piazza o al bar, è dovere grave di ogni cristiano. Con il Salmista, ogni cristiano dovrebbe poter ripetere: «Mi divora lo zelo della tua Casa» (Sal 68,10). Lo zelo del Cuore di Gesù per la salvezza degli uomini splende da ogni Tabernacolo Eucaristico; splende nella Chiesa e nei Sacramenti. Inoltre, si è manifestato in modo nuovo e mirabile nelle apparizioni a santa Margherita M. Alacoque, con il dono delle straordinarie promesse di salvezza eterna e di benedizioni speciali a chi fa la pratica dei nove primi venerdì del mese e a chi zela il culto del Sacro Cuore. Infine, lo zelo del Cuore di Gesù per alleviare anche le sofferenze fisiche degli uomini appare commovente da tutte le guarigioni di lebbrosi, storpi, ciechi, muti e sordi, dalle moltiplicazioni dei pani, dalle resurrezioni di Lazzaro e del figlio della vedova di Naim. E non dimentichiamoci che le opere sante compiute da Gesù con il suo zelo instancabile sono da noi conosciute solo in piccola parte. L’Evangelista Giovanni, infatti, alla fine del suo Vangelo ha scritto che «vi sono molte altre cose fatte da Gesù, le quali, se a una a una fossero scritte, ritengo che neppure il mondo intero potrebbe contenere i libri che si dovrebbero scrivere» (Gv 21,25).
Pensando allo zelo di Gesù per noi poveri miserabili, non dovremmo stancarci mai di lodarlo e benedirlo per tutta la vita, con il solo rammarico di non poterlo mai ripagare come merita. E invece, quanto squallore in tanti cuori degli uomini, rispetto al cuore di san Francesco d’Assisi, che sul letto di morte si accusava di aver fatto troppo poco per il Signore!
P. Stefano M. Manelli, FI

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