venerdì 31 luglio 2009

L'arca della Chiesa

Io penso, per quel che la piccolezza del mio intendimento può afferrarne, che quel diluvio, per mezzo del quale allora fu quasi posta fine al mondo, sia figura di quella fine del mondo che veramente ci sarà. L'ha dichiarato anche il Signore stesso, dicendo: «Come infatti nei giorni di Noè compravano, vendevano, costruivano, prendevano marito e moglie, e venne il diluvio, e mandò tutti in perdizione; così sarà anche la venuta del figlio dell'uomo» : con il che, evidentemente, indica nell'identica figura del diluvio, che ha preceduto, anche la fine del mondo, che dice che avverrà.

Come dunque allora fu detto a quel Noè di costruire l'arca e di introdurvi con sé non solo i figli e i parenti, ma anche gli animali di vario genere, così anche al nostro Noè, il quale veramente è il solo giusto e il solo perfetto (Gen 6,9), il Signore Gesù Cristo, è stato detto dal Padre, alla fine dei tempi, di costruirsi un arca di tavole quadrate, e di darle le misure perfette per i sacramenti celesti (Gen 6,16). Lo indica il salmo, quando dice: «Chiedimi, e ti darò le genti come tua eredità, e in tuo possesso i confini della terra» (Sal 2, 8). Costruisce dunque l'arca, e in essa fa dei nidi, cioè come delle stanze, in cui accogliere gli animali di vario genere; riguardo a queste anche il profeta dice: «Va', popolo mio, entra nelle tue stanze, nasconditi per un poco, fino a che passi il furore della mia ira» (Is 26, 20). Dunque si paragona questo popolo, che è salvato nella Chiesa, a tutti quelli, uomini e animali, che furono salvati nell'arca.

Beato chi cammina nella legge del Signore

Origene (circa 185-253), sacerdote e teologoOmelie sulla Genesi, II, 3 ; SC 7bis, 89
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