sabato 4 luglio 2009

Guarire dall'ingratitudine

† Dal vangelo secondo Luca (17,11-19)
Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato!».


Dieci lebbrosi sentono parlare di Gesù; pensano che Lui li possa guarire. Infrangono tutte le prescrizioni legali che li obbligano a tenersi discosti dagli uomini, si mettono sulla strada dove passa Gesù e lo supplicano, alzando la voce.
Quando ogni umana speranza è svanita, questi uomini senza speranza, credono in Cristo. Gesù però non li guarisce subito; li manda, ancora lebbrosi, al sacerdote, perché gli si mostrino. È una prescrizione d'obbligo per i risanati, ma essi non lo sono ancora. Questi uomini credono alla sola Parola di Gesù e in base a quella si muovono. La guarigione avviene per via, improvvisa.
Una fede così provata sarebbe capace di grandi cose, se essi sapessero riconoscere che Dio mette alla prova per offrire un dono più grande. Ma questi uomini non vedono altro che la loro malattia e la loro guarigione. Solo una fede umile merita di vedere Dio.
Uno dei dieci, vedendosi guarito, ritorna da Gesù. Apparente disobbedienza al comando del Maestro? Questa "obbedienza di fede" così paradossale suggerisce che l'uomo guarito vede in Gesù il vero Tempio del Padre dove incontrare Dio e adorarlo. I tre gesti che egli compie: glorificare Dio a piena voce, prostrarsi ai piedi di Gesù e ringraziarlo, sono atti che si rivolgono unicamente a Dio.
La nuova Terra santa, il vero Sacerdote e Tempio del Padre è Gesù: a lui occorre rivolgersi non solo per chiedere e ottenere perdono, ma anche per ricevere il Regno di Dio come un dono, cioè con cuore di bimbi.
Ecco le tre tappe della fede: accettare che Dio sia libero nel prendere le sue iniziative quando e come vuole; obbedire alla Parola; ringraziare. A chi ha (cioè a chi riceve il Regno di Dio come puro dono e ringrazia) sarà data sempre più in abbondanza la manifestazione di questo stesso Regno; ma a chi non ha (cioè esige tutto come dovuto e recrimina) sarà tolto anche quello che crede di avere: diventerà cieco sulle realtà più vere che sono svelate ai piccoli, agli umili.

ù

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