lunedì 14 giugno 2010

Prima condizione: lavorare, e lavorare bene!”

Se vogliamo davvero santificare il lavoro, dobbiamo inevitabilmente soddisfare la prima condizione: lavorare, e lavorare bene!, con serietà umana e soprannaturale. (Forgia, 698)

Nella vostra attività professionale ordinaria e quotidiana, troverete il materiale — reale, solido, di buona qualità — per realizzare tutta la vita cristiana, per rendere attuale la grazia che ci viene da Cristo.
In questo vostro lavoro professionale, consapevolmente svolto di fronte a Dio, verranno esercitate la fede, la speranza e la carità.
Le diverse situazioni, rapporti e problemi che il vostro lavoro comporta, alimenteranno la vostra preghiera. L'impegno di portare a compimento il vostro dovere ordinario sarà l'occasione per sentire la Croce, che è essenziale nella vita di un cristiano.
L'esperienza della vostra debolezza e gli insuccessi — immancabili in ogni sforzo umano — vi daranno più realismo, più umiltà, più comprensione per gli altri.
I successi e le gioie saranno un invito alla gratitudine e vi faranno pensare che non vivete per voi stessi, ma al servizio degli altri e di Dio.Per raggiungere questo stile di vita e santificare la professione, è necessario anzitutto lavorare bene, con serietà umana e soprannaturale. (…)
Il miracolo che il Signore vi chiede è la perseveranza nella vostra vocazione cristiana e divina e la santificazione del lavoro d'ogni giorno: il miracolo di trasformare la prosa quotidiana in versi epici, in virtù dell'amore con cui svolgete la vostra occupazione abituale.
È là che Dio vi attende, chiamandovi a essere anime dotate di senso di responsabilità, ricche di zelo apostolico e professionalmente competenti.(E' Gesù che passa, nn. 49-50)
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