sabato 27 marzo 2010

Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi

San Cirillo d'Alessandria (380-444), vescovo e dottore della Chiesa Commento sulla lettera ai Romani , Cap. 15, 17 (trad. dal breviario)

In molti formiamo un solo corpo e siamo membra gli uni degli altri (Rm 12, 5), stringendoci Cristo nell'unità con il legame della carità, come sta scritto: « Egli è colui che ha fatto di due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, annulando la legge fatta di prescrizioni e di decreti « (Ef 2, 14). Bisogna dunque che tutti abbiamo gli stessi sentimenti. Se un membro soffre, tutte le membra ne soffrano e se un membro viene onorato, tutte la membra gioiscano (1 Cor 12, 26). « Perciò accoglietevi «, dice, « gli uni gli altri, come Cristo accolse voi per la gloria di Dio « (Rm 15, 7).

Ci accoglieremo vicendevolmente se cercheremo di aver gli stessi sentimenti, sopportando l'uno il peso dell'altro e conservando « l'unità dello spirito nel vincolo della pace « (Ef 4, 2-3). Allo stesso modo Dio ha accolto anche noi in Cristo. Infatti è veritiero colui che disse: Dio ha tanto amato il mondo da dare per noi il Figlio suo (cfr. Gv 3, 16). Cristo fu sacrificato per la vita di tutti e tutti siamo stati trasferiti dalla morte alla vita e redenti dalla morte e dal peccato.

Cristo si è fatto ministro dei circoncisi per dimostrare la fedeltà di Dio. Infatti Dio aveva promesso ai progenitori degli Ebrei che avrebbe benedetto lq loro discendenza e l'avrebbe moltiplicata come le stelle del cielo. Per questo Dio, il Verbo che crea e conserva ogni cosa creata e dà a tutti la sua salvezza divina, si fece uomo e apparve visibilmente come tale. Venne in questo mondo, nella carne non per farsi servire, ma piuttosto, come dice egli stesso, per servire e dare la sua vita a redenzione di tutti (Mc 10, 45)
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