martedì 16 marzo 2010

Novena a San Giuseppe - giorno 8 - (17 mar)

San Giuseppe, buon lavoratore.

All’inizio del mondo, nei piani del Creatore, il lavoro era bello e buono. L’uomo si è allontanato da Dio ed ora il lavoro è fronte di difficoltà, di fatiche e di pene. San Giuseppe, tu ti sei sottomesso a questa dura legge del lavoro, perché sapevi che esso può diventare nuovamente nobile e bello secondo i piani del Creatore.

Questo è stato il segreto della tua vita di lavoratore.

Quando Dio volle un padre adottivo per il Figlio Suo, scelse un operaio, dimostrando così la sua stima verso il lavoro. Tu non l’hai deluso. Hai lavorato col cuore e il tuo mestiere diveniva un’espressione di amore, come la preghiera o la fedeltà al Signore.

Noi immaginiamo facilmente oggi la tua fronte bagnata di sudore, il tuo viso illuminato dal sorriso, mentre camminavi sulla strada di Nazareth, col sacco degli attrezzi sulla spalla. Eri un uomo: un carpentiere. Ti chinavi sui pezzi di legno per tagliare, piallare, segare, inchiodare. Facevi tutti i gesti familiari e quelli del mestiere. E il tuo lavoro, in tutto simile a quello degli altri uomini, si distingueva, tuttavia, perché era stato fatto da uno che viveva alla presenza di Dio.

Tu, San Giuseppe, non eri soltanto un essere umano in stato di punizione: tu vivevi un vero amore. Col tuo lavoro hai saputo raggiungere Dio stesso.

San Giuseppe, insegnaci l’amore del nostro mestiere, fa che diventi per noi una fonte di vitalità e di felicità; che possiamo compierlo con giustizia ed onestà; che sappiamo penetrare di viva carità il nostro lavoro ben fatto. E che, sul tuo esempio, sappiamo accogliere il Figlio tuo nelle nostre officine, nei nostri cantieri, nei nostri uffici e in tutti i luoghi di lavoro.

Amen

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