giovedì 16 aprile 2009

Se non vi convertirete, perirete

Guglielmo di Saint-Thierry (circa 1085-1148), monaco benedettino poi cistercense
Orazioni meditative, n° 5 ; SC 324, 99

Povero me, la mia coscienza mi accusa senza sosta, senza che la verità possa scusarmi dicendo: non sapeva quello che faceva. Perdona dunque, Signore, al prezzo del tuo prezioso sangue, tutti i miei peccati nei quali sono caduto, coscientemente o incoscientemente... Sì, Signore, ho veramente peccato, volontariamente e molto.
Dopo aver ricevuto la conoscenza della tua verità, ho offeso lo Spirito di grazia; eppure, durante il mio battesimo, egli mi aveva concesso gratuitamente la remissione dei peccati. Ma io, dopo aver ricevuto la conoscenza della tua verità sono tornato ai miei peccati, «come il cane al suo vomito» (2 Pt 2,2; Pr 26,11).
O Figlio di Dio, ti ho forse calpestato rinnegandoti? Eppure non posso dire che Pietro, rinnegandoti ti abbia calpestato, lui che ti amava così ardentemente, anche se ti ha rinnegato una volta, due volte, tre volte... Anche la mia fede Satana l'ha cercata, per vagliarla come il grano; ma la tua preghiera è scesa fino a me, sicché la mia fede non è venuta mai meno (Lc 22,31-32), non ti ho abbandonato... Sai quanto io abbia sempre voluto aderire alla fede in te; tu dunque, custodiscimi in questa volontà fino alla fine.
Sempre ho creduto in te..., sempre ti ho amato anche quando ho peccato contro di te. Mi rammarico dei miei peccati, fino a morirne. Ma del mio amore non ho nessun rammarico, se non quello di non averti amato quanto avrei dovuto.

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