sabato 18 aprile 2009

La banca dell'amore

Santa Teresa del Bambin Gesù (1873-1897), carmelitana, dottore della Chiesa
Lettera 142

« I miei pensieri non sono i vostri pensieri », dice il Signore (Is 55, 8). Il merito non consiste nel fare né nel dare molto, ma piuttosto nel ricevere, nell'amare molto. È detto che vi è più dolcezza nel dare che nel ricevere (At 20, 35), ed è vero. Ma allora, quando Gesù vuole prendere per sè la dolcezza di dare, non sarebbe grazioso rifiutare. Lasciamolo prendere e dare quanto vorrà. Infatti la perfezione consiste nel fare la sua volontà, e l'anima che si consegna interamente a lui viene chiamata da Gesù stesso « sua madre, sua sorella » e tutta la sua famiglia (Mt 12, 50).
E altrove : « Se uno mi ama, osserverà la mia parola, cioè farà la mia volontà, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui » (Gv 14, 23). Oh ! Com'è facile piacere a Gesù, rapire il suo cuore, basta amarlo senza guardare sè stessi, senza esaminare troppo i propri defetti. In questo momento, la tua Teresa non si trova sulle alture, ma Gesù le insegna a trarre profitto da tutto, dal bene come pure dal male che lei trova in sé. Le insegna a giocare alla banca dell'amore, o piuttosto, no, gioca lui, per lei, senza dirle come ci sa fare, perché questo è affar suo e non quello di Teresa ; ciò che spetta a lei, è abbandonarsi, consegnarsi senza trattenere nulla, nemmeno la soddisfazione di sapere quanto la banca le rende…
Infatti i direttori per far progredire nella perfezione, fanno fare molti atti di virtù, e hanno ragione.
Ma il mio direttore che è Gesù, non mi insegna a contare i miei atti ; mi insegna a fare tutto per amore, a non rifiutargli niente, ad essere contenta quando mi dà un'occasione di dargli prova che lo amo.
Ma questo si fa nella pace, nell'abbandono. Gesù fa tutto lui, ed io non faccio niente.

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