lunedì 30 maggio 2011

266 - Lo Spirito della verità darà testimonianza di me

Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l'ho detto. Non ve l'ho detto dal principio, perché ero con voi.

Gli amici di Gesù non saranno lasciati soli nelle persecuzioni e nelle circostanze dolorose: lo Spirito Santo li renderà abili alla testimonianza, confonderà i nemici del Cristo e lo glorificherà.
La missione specifica dello Spirito consisterà nel rendere testimonianza al Cristo, nel glorificarlo e nel prendere le sue difese davanti al mondo (Gv 16,8ss).
Nel mandare il Paraclito, Cristo non opera in modo autonomo o indipendente, perché egli lo invia "da presso il Padre" e questa persona divina "procede da presso il Padre". Egli, venendo sui discepoli, svolgerà la sua missione a favore di Gesù, rendendogli testimonianza. Il Paraclito è chiamato "Spirito della verità" perché è lo Spirito di Cristo che è la verità (Gv 14,6) e perché svolge la sua missione a favore di Cristo che è la verità.
I discepoli potranno testimoniare la loro fede in Cristo perché riceveranno nel cuore la testimonianza interiore dello Spirito. Questa persona divina suscita l’adesione vitale al Figlio di Dio (Gv 3,5ss) e conferma la fede profonda mediante la quale si riporta vittoria sul mondo incredulo (1Gv 5,5-6).
Gli apostoli potranno rendere testimonianza alla divinità del Cristo perché sono stati con lui fin dall’inizio.
Fortificati nella fede dallo Spirito Santo, saranno testimoni del Cristo dinanzi al mondo (Lc 24,48; At 1,8.22). Con la sua rivelazione sul Paraclito, Gesù vuole prevenire lo scandalo dei discepoli in tempo di prove e di persecuzioni. L’emarginazione dalla società civile e religiosa sarà il primo passo contro i cristiani. L’odio dei nemici di Gesù si manifesterà anche in atti di violenza che giungeranno fino all’assassinio; anzi, chi ucciderà i discepoli del Cristo penserà di rendere culto a Dio, perché non hanno conosciuto né il Padre né il Figlio. Gesù ha rivelato in anticipo ai suoi amici le persecuzioni degli uomini e la testimonianza dello Spirito perché non si meraviglino e non si spaventino di tanto odio del mondo. Gesù sta per tornare al Padre e sente il bisogno di premunire i discepoli dalle tentazioni dello sconforto e dell’apostasia. In tali circostanze dolorose i discepoli sperimenteranno angoscia e sofferenza, simili alle doglie del parto, ma la loro tristezza si trasformerà in gioia quando Gesù tornerà a prenderli con sé (Gv 16,21-22). Questa felicità sarà pregustata parzialmente in occasione dell’apparizione del Risorto ai Dodici (Gv 20,20).

Padre Lino Pedron

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