mercoledì 1 settembre 2010

Uscì e si recò in un luogo deserto

Guglielmo di Saint-Thierry (circa 1085-1148), monaco benedettino poi cistercense
Orazioni meditative

O tu che sei il mio rifugio e la mia fortezza, guidami, come un tempo il tuo servo Mosè, nel cuore del deserto, dove arde nel fuoco il roveto senza consumarsi (cf. Es 3), dove l'anima, pervasa dal fuoco dello Spirito Santo, diviene ardente, senza consumarsi, ma purificandosi. Dove non si può dimorare, e dove si può andare avanti soltanto dopo aver sciolto i legami degli intralci carnali, dove Colui che è, senza dubbio non si lascia vedere così come è, dove tuttavia lo si sente dire : « Io sono colui che sono ! ». Là, occorre ancora coprirsi il volto per non guardare il Signore faccia a faccia (1 R 19, 13), ma ci si deve esercitare a prestare ascolto, nell'umiltà dell'ubbidienza, per distinguere ciò che Dio dice nel profondo del cuore.

Intanto, Signore, nascondimi nel segreto della tua tenda (Sal 27, 5) nel giorno della sventura ; nascondimi nel segreto del tuo volto, lontano dalla rissa delle lingue (Sal 31, 21) ; perché il tuo giogo così dolce e il tuo carico così leggero (Mt 11, 30), me li hai imposti tu. E quando mi fai sentire quanto il tuo servizio sia lontano da quello del secolo, con la tua voce tenera e dolce mi chiedi se è più gradevole servire te, il Dio vivente, o gli dei stranieri. Allora, adoro quella mano che pesa su di me e ti dico : « Mi hanno dominato così a lungo, i padroni diversi da te ! Voglio appartenere solo a te, perché il tuo braccio mi solleva ! »
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