martedì 21 settembre 2010

Uno dei primi documenti storici degli evangelisti

Sant'Ireneo di Lione (circa130-circa 208), vescovo, teologo e martire
Contro le eresie, III, 11,8 ; 9,1

Gli apostoli andarono fino ai confini della terra, proclamando la buona novella dei benefici di Dio e annunciando agli uomini la pace del cielo (Lc 2,14), loro che possedevano ciascuno in particolare e tutti in egual misura, la Buona Novella di Dio. Matteo precisamente, ha pubblicato dagli Ebrei, una forma scritta del vangelo nella loro lingua, mentre Pietro e Paolo evangelizzavano Roma e vi fondavano la Chiesa. Dopo la loro morte, Marco, il discepolo e l'interprete di Pietro (1 Pt 5, 13), ci ha trasmesso, pure per iscritto, la predicazione di Pietro. Anche Luca, il compagno di Paolo, ha messo per iscritto il vangelo predicato da lui. Poi, anche Giovanni, il discepolo del Signore che aveva riposato sul petto di Gesù (Gv 13, 25), ha pubblicato il vangelo durante il suo soggiorno a Efeso.

Matteo, nel suo vangelo, racconta la generazione di Cristo come uomo : « Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo... Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo » (Mt 1, 1-18). Questo vangelo presenta quindi Cristo in veste umana ; per questo Cristo è sempre animato da sentimenti di umiltà e rimane un uomo di mansuetudine... L'apostolo Matteo conosce un solo e unico Dio che ha promesso ad Abramo di moltiplicare la sua discendenza quanto le stelle del cielo (Gen 15, 5) e, per mezzo di suo Figlio Cristo Gesù ci ha chiamati dal culto di pietre alla conoscenza di lui (Mt 3, 9), cosicché « diventi suo popolo quello che non era suo popolo e sua diletta quella che non era sua diletta » (Os 2, 25 ; Rm 9, 25).
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