giovedì 1 dicembre 2011

Chi fa la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli

Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Gesù ci insegna che la preghiera deve essere in perfetta sintonia con la pratica della vita cristiana. Se non si compie la volontà del Padre, la preghiera non serve a nulla.
Gesù rimprovera l’autosufficienza di chi si ritiene a posto e dice: "Signore, Signore!" quando, in realtà, Gesù non è affatto il Signore della sua vita. La fiducia nel Signore non deve fare da paravento alla malvagità né la misericordia da pretesto alla dissolutezza (cfr Gd 4; Rm 2,4).
La volontà del Padre è il suo disegno di salvezza. La preghiera richiesta da Gesù deve portare il cristiano a impegnarsi con entusiasmo e fino alla morte nell’opera della salvezza. Dio non sa cosa farsene delle belle parole di
preghiera se non sono seguite dalle opere dell’amore.
Nella parabola dell’uomo saggio e dell’uomo stolto viene riassunto il significato di tutto il discorso della montagna.
Non basta ascoltare le parole di Gesù, bisogna anche metterle in pratica. L’ascolto è il presupposto per il fare. Uno infatti agisce secondo le parole che ha dentro. La differenza tra sapienza e stoltezza sta nel fare le parole del Signore o le proprie, nello scegliere come fondamento del proprio agire la roccia che è Dio o la sabbia del proprio io.
La roccia che dà stabilità al cristiano è Cristo. La parabola ci indica le due condizioni necessarie perché la vita cristiana risulti solida: deve fondarsi si Cristo e passare dalle parole ai fatti. Non c’è vera adesione a Cristo senza l’impegno morale. Il fondamento sicuro della vita cristiana è la pratica degli insegnamenti di Gesù. L’ascolto è necessario, ma quel che più conta è l’esecuzione di ciò che è stato ascoltato.
Alla dogana della morte non passa nulla di quello che abbiamo, ma solo quello che abbiamo dato e quella che siamo. Chi non costruisce sull’amore, viene sepolto dalle macerie di ciò che ha costruito sul proprio egoismo.


Padre Lino Pedron
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