giovedì 15 novembre 2012

Questa è la virtù della castità

Contro la vita limpida, contro la santa purezza, si erge una grande difficoltà, a cui tutti siamo esposti: il pericolo dell'imborghesimento, nella vita spirituale o nella vita professionale: il pericolo — anche per coloro che sono chiamati da Dio al matrimonio — di sentirsi scapoloni, egoisti, persone senza amore. — Lotta alla radice contro questo rischio, senza concessioni di alcun genere. (Forgia, 89) 

Quando si ha lo spirito di Dio, la castità non è un peso molesto e umiliante. E un'affermazione lieta: l'amore, il dominio, la vittoria su di se non vengono dalla carne, né dall'istinto; procedono dalla volontà, soprattutto se è unita alla Volontà del Signore. Per essere casti — e non semplicemente continenti od onesti —, dobbiamo sottomettere le passioni alla ragione, per un motivo elevato, per un impulso dell'Amore. 
Paragono questa virtù alle ali: essa ci permette di trasmettere i comandamenti, la dottrina divina, in tutti gli ambienti della terra, senza timore di venire infangati. Le ali, anche quelle dei maestosi volatili che giungono fin sopra le nubi, sono pesanti, e molto. Ma senza ali non si potrebbe volare. Fissatevelo bene in mente, decisi a non cedere se avvertite il pungolo della tentazione che s'insinua presentando la purezza come un peso insopportabile: coraggio, più su! Verso il sole, fino a raggiungere l'Amore. 
Vi ho appena detto che mi aiuta in ciò il ricorso all'Umanità santissima del Signore, all'ineffabile meraviglia di Dio che si umilia fino a farsi uomo, e che non considera una menomazione l'aver preso un corpo come il nostro, con tutti i suoi limiti e le sue debolezze, eccetto il peccato, e tutto ciò perché ci ama fino alla follia. Il suo annichilimento non lo abbassa; invece eleva noi e ci deifica nel corpo e nell'anima. Rispondere di sì all'Amore, con affetto schietto, ardente e ordinato: questa è la virtù della castità. (Amici di Dio, nn. 177-178)
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