giovedì 9 maggio 2013

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia

Gv 16,16-20 
Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: «Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete», e: «Io me ne vado al Padre»?». Dicevano perciò: «Che cos'è questo «un poco», di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: «Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete»? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. 

Gesù parla degli ultimi eventi della sua vita terrena con espressioni alquanto enigmatiche che provocano sconcerto nei suoi amici, i quali non riescono a capire soprattutto il senso delle parole "un poco". 
Gesù aveva già usato queste parole nel primo discorso dell’ultima cena (Gv 13,33; 14,19): mentre i suoi nemici fra poco non l’avrebbero visto più, i suoi amici l’avrebbero rivisto, perché avrebbero partecipato alla sua vita. 
Gesù sta per ritornare al Padre che l’ha mandato (Gv 16,5): per tale ragione i discepoli non potranno vedere il Maestro, perché egli sta lasciando definitivamente questo mondo; però con la risurrezione dalla morte, Gesù si farà vedere nuovamente ai suoi amici. 
La passione e morte del Cristo provocherà pianto e afflizione nel cuore dei discepoli, mentre i suoi avversari si rallegreranno per la vittoria riportata. 
La tristezza dei discepoli però durerà poco: essa si trasformerà in gioia quando il Signore risorto apparirà loro il giorno di Pasqua (Gv 20,20). 
Padre Lino Pedron
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