sabato 1 dicembre 2012

Vegliate, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere

Lc 21,34-36 
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della v ita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.  Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo». 

La nostra vita non deve essere dominata dal terrore del futuro né stordita dalle sollecitudini esagerate per i beni della terra, diversamente non sappiamo più vedere ciò che ci attende. 
Chi si interessa solo della vita terrena e dei suoi piaceri, non ha tempo né volontà per pensare al giorno finale. Alla sobrietà e all'attenzione bisogna aggiungere la vigilanza e la preghiera. 
San Paolo ci esorta: "E' ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. 
Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri" (Rm 13,11-14). La vigilanza dev'essere nutrita da una preghiera costante per non cadere nella tentazione finale di perdere la fede nella fedeltà del Signore. 
San Paolo scrive: "Voi fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro: voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobri… Dio non ci ha destinati alla sua collera, ma all'acquisto della salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, il quale è morto per noi" (1Ts 5,4-10). 
La vigilanza cristiana è l'esatto contrario dell'oppio dei popoli, è il contrario del cuore appesantito dalle crapule. La vigilanza e la preghiera sono il nostro alzare il capo davanti al Signore che viene, non come giudice, ma come fratello. 
È certo che il Signore verrà. Occorrono serietà e severità di vita, vigilanza e pietà per vivere coerentemente la vocazione cristiana e trovarsi pronti all'incontro con lui. Il tempio e il monte degli Olivi sono ormai i due poli della vita di Gesù. 
Dalla notte di Gesù scaturisce l'aurora della Chiesa (cf. Lc 6,12-13). Il popolo si alza presto per andare ad ascoltare Gesù nel tempio. Gesù è presentato come la Sapienza: "La Sapienza è radiosa e indefettibile, facilmente è contemplata da chi l'ama e trovata da chiunque la cerca. Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano. Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà (Sap 6,12-14). 
Padre Lino Pedron
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