giovedì 15 settembre 2011

578 - Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.

[Anche] la scena dei vv. 25-27 è carica di simbolismo. L’elemento storico è interpretato a un livello molto profondo, perché l’evangelista vede in esso un significato ecclesiologico di grande importanza: la proclamazione di Maria, madre della Chiesa. Solo Giovanni ricorda la madre di Gesù e il discepolo amato e ci informa che erano "presso la croce", mentre i sinottici ci dicono che le pie donne stavano lontano. Ma l’elemento caratteristico di questa scena è rappresentato dalle parole di Gesù alla madre e al discepolo amato. Con le parole rivolte a sua madre: "Donna, ecco tuo figlio" (v. 26), Gesù costituisce Maria madre del discepolo che personifica tutti i discepoli del Cristo. Quindi Maria è proclamata madre della Chiesa dal Figlio di Dio. Con le parole rivolte al discepolo, Gesù chiarisce e ribadisce il suo pensiero: "Ecco tua madre" (v. 27). Maria è veramente la madre dei discepoli del Cristo, ossia è madre della Chiesa. La scena si conclude con la frase: "E da quell’ora il discepolo l’accolse nei propri (beni)". Il discepolo amato, rappresentante di tutti i credenti, accoglie la madre del Cristo come sua, quale tesoro preziosissimo.


Padre Lino Pedron
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