venerdì 22 aprile 2011

189 - Tutto è compiuto

Ammira la fortezza della Madonna: ai piedi della Croce, con il più grande dei dolori umani —non c'è dolore come il suo dolore— piena di fortezza. —Chiedile questo vigore, per saper stare anche tu presso la Croce (Cammino, 508).

In alto, sulla Croce, e' scritta la causa della condanna: Gesù Nazareno Re del giudei (Gv19, 19). E tutti i passanti lo ingiuriano e si burlano di Lui.
— Se è il re di Israele, scenda ora dalla Croce (Mt 27, 42).

Uno dei due malfattori interviene in difesa:
— Costui non ha fatto alcun male... (Lc 23, 41).

Quindi rivolge a Gesù un'umile richiesta, piena di fede:
— Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno (Lc 23, 42).
— In verità ti dico, Oggi sarai con me nel paradiso (Lc 23, 42).

Accanto alla Croce vi è sua Madre, Maria, con altre sante donne. Gesù la guarda, poi guarda il discepolo amato, e dice alla Madre:
— Donna, ecco tuo figlio.

Poi dice al discepolo:
— Ecco tua madre (Gv 19, 26-27).

Si spengono gli astri del cielo, e la terra resta sommersa nelle tenebre. Sono quasi le tre, quando Gesù esclama:
— Elí, Elí, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?(Mt 27, 46).

Poi, sapendo che ogni cosa era sul punto di concludersi, per dare compimento alla Scrittura dice:
— Ho sete (Gv 19, 28).

I soldati imbevono di aceto una spugna e, dopo averla messa su una canna di issòpo, gliela avvicinano alla bocca. Gesù assapora l'aceto, ed esclama:

Tutto è compiuto (Gv 19, 30). il velo del tempio si squarcia nel mezzo e la terra trema quando il Signore grida a gran voce:
— Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46).

E spira.
Ama il sacrificio, che è fonte di vita interiore. Ama la Croce, che è altare del sacrificio. Ama il dolore, fino a bere, come Cristo, la feccia del calice. (Via Crucis, XII stazione)
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