lunedì 18 maggio 2009

Paradiso e Purgatorio

Sono innumerevoli gli esempi di grazie anche miracolose, ottenute per intercessione delle anime del Purgatorio, e possiamo dire che la loro sollecitudine per l'anima e per la nostra vita corporale è tanto più grande, in quanto che esse sperimentano al vivo che cosa è un danno per l'anima e, soffrendo, compatiscono con immensa carità le nostre pene.
Anche esse sono state pellegrine sulla terra, anche esse hanno conosciuto i pericoli che vi s'incontrano per l'anima, e le pene che vi si soffrono per il corpo,ora chi si trova nello stato di perfetta carità ed è beneficiato da uno della terra, sente il bisogno di soccorrerlo tanto più efficacemente, quanto più è in grado di compatirlo. Per questo le anime del Purgatorio non solo pregano efficacemente per quelli che le suffragano, ma, col permesso di Dio, intercendono personalmente nei nostri pericoli e nei nostri dolori.
Nel 1649 un celebre libraio di Colonia Guglielmo Freyssen, per aver fatto il voto di distribuire gratuitamente cento copie di un libro sulle anime del Purgatorio, al fine di spingere i fedeli a suffragarle, ebbe salvo un bambino colpito da gravissima malattia, e, poco dopo, la moglie, che si era ridotta in fin di vita. (Confr. Puteus Defunct lib. V, art.9).
A Parigi nell'anno 1817, una povera domestica, educata cristianamente nel suo villaggio,aveva la pia abitudine, a far celebrare ogni mese con i suoi poveri risparmi, una Messa di requie per le anime del Purgatorio, assistendo al Santo Sacrificio, e unendo le sue preghiere a quelle del Sacerdote, per meglio ottenere la liberazione dell'anima che più ne avesse bisogno. Colpita da una lunga malattia, e licenziata dai suoi padroni, non ebbe più danari per soddisfare il suo pio desiderio. Il giorno nel quale uscì dall'Ospedale non aveva più di venti soldi. Si raccomandò fiduciosamente al Signore, e postasi in giro per trovare servizio, avendo sentito parlare di un agenzia di collocamento, vi si diresse, nella speranza di trovare un posto. Nel passare però dvanti ad una Chiesa, si ricordò che quel mese non aveva fatto celebrare la Messa consueta. Ma non avendo altro che venti soldi, rimase in forse se dovesse privarsene o no. Però vinse in lei la pietà, ed entrata in Chiesa, donò i venti soldi, che allora era l'elemosina per una Messa, e la fece celebrare, assistendovi con fervore, e pregando la Divina Provvidenza che non l'abbandonasse. Uscita di Chiesa, preoccupata ed afflitta per il suo miseo stato, proseguiva il cammino, quand'ecco che un giovane alto gli andò incontro, era pallido e di nobile aspetto, il quale avvicinandosi a lei le disse: "Voi cercate servizio, non è vero?" "Si, mio signore" rispose la donna. "Ebbene, andate in via..., numero..., presso la signora..., e troverete da collocarvi". E sparì dileguandosi tra la folla, senza darle tempo di ringraziarlo. La buona donna si diresse subito all'indirizzo che quel giovane le aveva dato, e nel salire le scale, ne vide discendere brontolando, una domestica, con un involto sotto il braccio. Le domandò se la signora fosse in casa, ma quella le rispose bruscamente, dicendole che la signora avrebbe pensato ad aprirle, giacchè essa in quel momento aveva lasciato il suo servizio. La buona donna allora si fece coraggio, e bussò alla porta indicatale dal giovane. Le venne ad aprire una signora di aspetto nobile, alla quale la giovane raccontò ciò che le era accaduto: La signora si meravigliò, non sapendo chi avesse potuto dare alla ragazza l'indirizzo, dal momento che soltanto allora aveva cacciato la cameriera, in seguito ad insolenza e cattiva condotta. E mentre si stupiva di sentire che un giovane sconosciuto l'avesse a lei diretta, la ragazza, sollevando gli occhi verso un mobile, e scorgendovi un ritratto, s'alzò in piedi e disse: "Ecco, signora, il giovane che mi ha parlato, e da parte del quale io vengo". A tale affermazione la signora gettando un grido, cadde svenuta. Appena riavutasi, si lanciò al collo della giovane, ed abbracciandola con effusione le disse: "Fin da questo momento io ti considero come mia figlia carissima, e non come serva, poichè è stato mio figlio, che io perdetti due anni or sono, che deve alla Messa che hai fatto celebrare la sua liberazione dal Purgatorio. Sii dunque la benvenuta, e rimani nella mia casa, dove pregheremo insieme per coloro che soffrono, prima di entrare nella Patria beata del Paradiso".
Di questi fatti assolutamente accertati ce ne sono moltissimi, che testimoniano della protezione delle anime purganti per quelli che le beneficiano. E se la loro protezione è evidente nelle necessità temporali, quante più grande non è per le necessità spirituali! Gli effetti di questa protezione spirituale non sono visibili come quelli della protezione corporale,ma molte buone ispirazioni, molti santi pensieri, che ci danno la vittoria nelle tentazioni, e molte conversioni prodigiose nel punto di morte, si debbono alle preghiere ardenti delle anime purganti per coloro che in un modo qualunque le beneficiano.
Oh quanto è mai ammirabile il mistero della Comunione dei Santi! Quale stupendo spettacolo, dice il Conte De Maistre, è quello di vedere una immensa città di anime coi suoi tre ordini continuamente in rapporto fra loro, e dove il mondo che combatte porge l amano a quello che soffre, ed afferra l'altra del mondo che trionfa!

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