martedì 24 settembre 2013

Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica

Lc 8,19-21 
E andarono da lui la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». 

Noi ora non possiamo vedere Dio, ma possiamo in ogni momento ascoltare la sua parola. Per mezzo di Gesù la parola di Dio è venuta nel mondo, ha compiuto la sua corsa vittoriosa lungo i secoli ed è giunta fino a noi. Nella parola di Dio è racchiusa tutta l’opera di salvezza compiuta da Gesù: è presente egli stesso come Salvatore. 
La Parola ci genera (Gc 1,18), ci santifica (1Tm 4,5), ci salva (At 13,26), ci dà la vita eterna (Gv 6,68). Chi ascolta la parola di Dio e la mette in pratica, diventa madre e fratello di Gesù. L’onore di essere madre e fratello di Gesù è possibile a tutti: basta ascoltare e mettere in pratica la parola di Dio. La vera parentela con Gesù nasce solo dall'ascolto della sua parola e dall'attuazione di essa nella pratica. 
Questa è una buona notizia per tutti gli estranei, i peccatori e i lontani, i quali sono chiamati ad essere familiari di Dio nella sua misericordia. Ma questa buona notizia è sempre stata uno scandalo per i giusti che accampano privilegi e pretendono di avere l’esclusiva di Dio. Questa parola è stata paragonata al seme, forza che genera la vita di sua natura. I credenti sono stati generati «non da seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di Dio viva ed eterna» (1Pt 1,23). Gesù è la parola-seme che produce in noi la vita di Dio. Il credente, nei confronti del mondo, è investito della duplice responsabilità di Maria: accogliere e generare il Cristo. 
In Maria troviamo le varie tappe da percorrere: 
1. «Ecco la serva del Signore: avvenga a me secondo la tua parola» (Lc 1,38). È l’apertura ad accogliere Dio e la sua parola: è la semina, l’accoglienza della fede. 
2. «Beata colei che ha creduto» (Lc 1,45). È la beatitudine e la gioia che nasce come primo frutto della fede che accoglie la parola di Dio. 
3. «Maria conservava queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). La parola di Dio deve essere conservata, perché è chiamata a crescere ed è destinata a realizzarsi (Ap 1,3; 22, 7,20). 
Essa è come un seme. «Il seme caduto in terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con il cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza» (Lc 8,15). L’accoglienza fruttuosa della parola di Dio fa diventare il credente come Maria. 
La sua beatitudine di madre nella fede (cf. Lc 1,45) è estesa a chiunque ascolta la parola di Dio e la mette in pratica. 
Padre Lino Pedron
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