domenica 16 settembre 2012

Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!

Questo il commento al Vangelo del 15/9 che per un problema tecnico 
ieri non era stato pubblicato. 
Per maggior precisione il comando "pubblica post" ieri era rimasto ineseguito 
e che ho provveduto a fare eseguire oggi.

Gv 19,25-27 
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. 

La scena dei vv. 25-27 è carica di simbolismo. L’elemento storico è interpretato a un livello molto profondo, perché l’evangelista vede in esso un significato ecclesiologico di grande importanza: la proclamazione di Maria, madre della Chiesa. 
Solo Giovanni ricorda la madre di Gesù e il discepolo amato e ci informa che erano “presso la croce”, mentre i sinottici ci dicono che le pie donne stavano lontano. 
Ma l’elemento caratteristico di questa scena è rappresentato dalle parole di Gesù alla madre e al discepolo amato. Con le parole rivolte a sua madre: “Donna, ecco tuo figlio” (v.26), Gesù costituisce Maria madre del discepolo che personifica tutti i discepoli del Cristo. 
Quindi Maria è proclamata madre della Chiesa dal Figlio di Dio. Con le parole rivolte al discepolo, Gesù chiarisce e ribadisce il suo pensiero: “Ecco tua madre” (v.27). Maria è veramente la madre dei discepoli del Cristo, ossia è madre della Chiesa. La scena si conclude con la frase: “E da quell’ora il discepolo l’accolse nei propri (beni)”. Il discepolo amato, rappresentante di tutti i credenti, accoglie la madre del Cristo come sua, quale tesoro preziosissimo. 
Oppure: Lc 2,33-35 Anche a te una spada trafiggerà l’anima 
33 Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34 Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35 - e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». 
Simeone, mosso dallo Spirito, ha riconosciuto Gesù; ora predice a Maria il destino del figlio. Anche Maria e Giuseppe, che sono i più prossimi a Gesù, hanno bisogno della parola rivelatrice per poter comprendere ciò che, in Gesù, Dio ha fatto per gli uomini. Per quanto si possa comprendere la pienezza delle imperscrutabili ricchezze di Cristo, rimane sempre in misura ancora maggiore ciò che supera la nostra capacità di comprensione. 
Anche i genitori di Gesù si meravigliano e si stupiscono. La loro fede scopre e riconosce le profondità della sapienza e dell'amore di Dio. Gesù è segno di contraddizione. In lui si realizza la parola del profeta Isaia: “ Egli sarà laccio e pietra d'inciampo e scoglio che fa cadere per le due case d'Israele, laccio e trabocchetto per chi abita in Gerusalemme. Tra loro molti inciamperanno, cadranno e si sfracelleranno, saranno presi e catturati” (8,14-15). 
Dio ha dato a Gesù questa missione, perché Israele prendesse una decisione nei suoi confronti. Chi sta con lui sarà salvato; chi gli si oppone, cadrà. Israele sarà salvato non perché è il popolo eletto da Dio, ma perché prenderà la sua decisione a favore di Gesù. Solo chi sceglie Gesù appartiene veramente al popolo di Dio. 
Gesù sarà insieme causa di caduta e di risurrezione per il popolo d'Israele, perché porta una salvezza “scandalosa” che nessuno è in grado di accettare. Gesù contraddice ogni pensiero dell'uomo. È scandalo e follia! Per questo tutti lo contraddicono, si scandalizzano di lui e cadono. Viene qui adombrato il mistero della morte e risurrezione del Signore che come spada attraverserà il cuore di ogni discepolo e di tutta la Chiesa, di cui Maria è figura. 
Il cantico di Simeone provoca inevitabilmente una reazione di meraviglia nei genitori. Essi fanno una progressiva scoperta del figlio, che li riempie di gioia, ma anche di sorpresa. Questo cantico è seguito da una profezia rivolta alla madre. Per Luca essa ha un compito particolare da assolvere accanto al figlio nel piano della salvezza. Per la prima volta viene segnalato il duro cammino che il Salvatore dovrà percorrere. Egli sarà un segno di contraddizione; la madre sarà trapassata da una spada. 
In mezzo alla sua gente Gesù sarà una pietra di scandalo per alcuni e una pietra di fondamento per risorgere a nuova vita per altri. La spada che trafigge l'anima di Maria indica i contrasti cui andrà soggetto il figlio, ma soprattutto la sua morte in croce. La spada che si abbatterà sul Cristo ferirà mortalmente anche la madre. Si tratta di una stessa passione, sopportata simultaneamente, ciascuno per la sua parte, dal figlio e dalla madre. La missione di Maria, cominciata nelle gioia e nell'esultanza (cfr 1,28), si va coprendo di ombre, che si infittiranno sempre di più fino al Calvario. 
Padre Lino Pedron 
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