martedì 22 febbraio 2011

96 - Breve storia della preghiera continua

La preghiera continua è una disciplina spirituale particolare che impegna le facoltà interiori dell'anima e tocca centri precisi del cervello con lo scopo d'acquisire la calma interiore necessaria a pervenire a uno stato di veglia spirituale costante e di percezione permanente della presenza divina, accompagnata da un completo dominio dei pensieri e delle passioni.
Costituisce l'opera spirituale più importante e più elevata che, condotta con successo, può farci raggiungere le vette della vita spirituale.
Questa forma di preghiera è già menzionata negli insegna menti dei primi padri del deserto d'Egitto: Macario il Grande parla della recitazione costante del "dolce Nome di Gesù" e abba Isacco, discepolo di Antonio, fa un lungo elogio della ripetizione continua del versetto di un salmo. Entrambi hanno vissuto verso la fine del IV secolo e gli insegnamenti del secondo sono stati raccolti da Cassiano durante i suoi viaggi in Egitto.
Attraverso le parole di abba Isacco apprendiamo che questo metodo di preghiera, costitutivo di una delle tradizioni asce tiche più importanti tra quelle che i padri avevano ricevuto dai loro predecessori, “è un segreto che ci è stato rivelato da quei pochi padri appartenenti al buon tempo antico, ma che vivono tutt'ora; noi lo riveliamo a nostra volta a quel piccolo numero di anime che dimostrano una vera sete di conoscerlo”.
---

Nessun commento:

Posta un commento