sabato 14 dicembre 2013

Elìa è già venuto, e non l’hanno riconosciuto

Mt 17,10-13 
Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro».  Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

La venuta di Elia a preparare e ad aprire con la sua predicazione l’era messianica era predetta da Ml 3,23. Non si tratta di un ritorno fisico di Elia, ma dell’apparizione di un profeta che avrebbe ricalcato le orme del grande predicatore dell’ottocento a.C. 
In questo senso non era difficile dire che era già venuto nella persona di Giovanni Battista. 
Nel vangelo di Matteo infatti Giovanni viene identificato con Elia (11,14) e descritto con caratteristiche che appartengono al profeta come la cintura di pelle (3,4; cfr 2Re 1,8). 
Non solo la sua missione ha lo scopo di preparare la venuta del Signore (11,10), ma anche la sua morte violenta e ingiusta prefigura il destino del Cristo, che deve patire ed essere crocifisso. 
I discepoli capiscono che Elia è lo stesso Giovanni Battista, che lancia l’appello definitivo alla conversione prima della venuta del Signore. 
Padre Lino Pedron
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