martedì 25 giugno 2013

Riflessione sul bene e sul male

Mi capita spesso, quando sono in macchina, di accendere la radio: muovendomi per il mio ministero, dopo avere recitato il rosario, ascolto alla radio le varie trasmissioni. E non nascondo che mi accade quasi sempre di essere provocato ad un giudizio.
Come oggi, (8-11-2012 ndr) per esempio: hanno trasmesso una notizia - a dire il vero non proprio delle ultime - in cui un intervistato (che pare anche abbia scritto un libro sull'argomento) affermava con convinzione che alcuni scienziati hanno scoperto il gene dell'altruismo, smentendo così la tesi secondo cui l'uomo, per costituzione, per nascita, tende ad essere cattivo, violento, egoista.
Certo, la notizia è interessante, però fa sorgere immediatamente una domanda dal profondo del cuore. Ma perché allora c'è la cattiveria nel mondo? Perché siamo circondati dalla violenza, dal disinteresse, da fatti che, per la loro ferocia, sembrano metterci al pari degli animali più crudeli? Perché nella nostra società possiamo assistere a spettacoli (demenziali) carichi di odio come i proclami di Beppe Grillo? Perché nel luogo che in qualche modo dovrebbe essere esemplare per la società, come il nostro Parlamento, si sentono i discorsi dell'onorevole Barbato, dell'Italia dei Valori, che si augura il ripristino dei campi di concentramento per gli avversari politici? Sì, è vero: se l'uomo è per natura buono e portato all'altruismo, ci deve essere stato qualcosa, un incidente di percorso, che ha rovinato il piano.
Forse si tratta del peccato originale, deriso da tanta saccente cultura, ed escluso dalla nostra filosofia illuminista, che si sta prendendo la rivincita. E ci ricorda che la libertà dell'uomo è il motore della storia, e che non c'è determinismo né nel bene né nel male. Siamo responsabili, e saremo anche giudicati delle azioni commesse. Ricordiamo: “alla sera della vita saremo giudicati sull'amore”.
I Papi, citando una frase famosa del bellissimo testo di De Lubac “Il dramma dell'umanesimo ateo”, ci hanno ricordato che «Un umanesimo chiuso, insensibile ai valori dello spirito e a Dio che ne è la fonte, potrebbe apparentemente avere maggiori possibilità di trionfare. Senza dubbio l'uomo può organizzare la terra senza Dio, ma "senza Dio egli non può alla fine che organizzarla contro l'uomo. L'umanesimo esclusivo è un umanesimo inumano"».
Se l'uomo ha dimenticato Dio, pare che dilaghi solamente una mentalità e una cultura di odio. Alla faccia degli atei e dei razionalisti d'ogni specie!
Il Signore vi dia pace ! 
Padre Carmine
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