sabato 29 giugno 2013

Padre Livio scrive 27-giu-2013

Cari amici, 
nel giorno del 32° anniversario la Regina della Pace, in un luminoso messaggio, ci ha aiutato a comprendere che cosa significa l’affidamento al suo Cuore Immacolato, che è stato uno dei temi fondamentali del Pontificato di Giovanni Paolo II.
La Madonna ha ripetuto ancora una volta di essere nostra Madre e per questo motivo non può lasciarci soli “allo sbando e nel peccato”. La Santa Vergine ha preso sul serio le parole di Gesù in croce: “Donna ecco tuo figlio” e ha accettato di essere nostra Madre. Questo è il compito che Maria svolge in Cielo con immenso amore e con commovente sollecitudine. Lei versa lacrime di sangue per ogni Suo figlio che si perde sulla via della rovina. Il Suo compito è quello di prenderci per mano e di avvicinarci al Suo Cuore perché, attraverso di Lei, possiamo conoscere Gesù, seguirLo, amarLo e servirLo. Ci ha preso in consegna uno ad uno e accompagna ogni nostro passo, perché sia nella direzione che porta a Dio e alla vita eterna.
Se Lei è la Madre, più madre di qualsiasi altra, noi, a nostra volta, dobbiamo accettare di essere Suoi figli. “Apritevi, figlioli, alla preghiera, apritevi al mio amore...Figlioli, siete invitati ad essere miei figli, i miei amati figli, perché possa presentarvi tutti al mio Figlio”.
L’affidamento a Maria consiste nell'accettare Maria come propria Madre, mettere nelle Sue mani la nostra vita, tutto ciò che siamo e tutto ciò che abbiamo, perché Lei ci guidi nel perfetto compimento del disegno di Dio su di noi. Non sono necessarie formule o preghiere particolari, ma all'inizio di ogni giorno chiedere alla Madre di illuminarci, di guidarci, di proteggerci, di rafforzarci, perché tutto sia fatto per la gloria di Dio e l’opera mirabile della creazione e della redenzione.
Diciamo nel silenzio del cuore: “Sì Madre, sono tuo figlio, come lo è stato Gesù. Ti accolgo nella mia vita e la metto nelle tue mani”. 
Vostro Padre Livio
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