Dialogo della Divina Provvidenza, cap. 4
[Santa Caterina ha ascoltato Dio che le diceva:] Tu chiedi di conoscere e di amare me, che sono la Verità suprema. Ecco la via per chi vuole giungere a conoscere perfettamente e a gustare la Verità eterna: non uscire mai dalla conoscenza di te stessa e, abbassata come sarai nella valle nell'umiltà, dentro di te, mi conoscerai. Da questa conoscenza, attingerai quanto ti manca, quanto ti è necessario. Nessuna virtù ha la vita in se stessa se non la trae dalla carità; ora l'umiltà è la bàlia e la governante della carità. Nella conoscenza di te stessa diverrai umile, poiché vedrai che non sei nulla in te stessa e che il tuo essere viene da me, poiché io vi ho amati prima foste esistiti. A motivo di questo amore ineffabile che ho nutrito per voi, e volendo ricrearvi nuovamente con la grazia, vi ho lavati e ricreati nel sangue sparso dal Figlio mio unico con un grandissimo fuoco di amore.
Solo quel sangue fa conoscere la verità a colui che ha dissipato la nube dell'amore proprio con la conoscenza di se stesso. Allora, in questa conoscenza di me, l'anima si infiamma di un amore ineffabile e, a motivo di questo amore, prova un dolore continuo. Non un dolore che lo affligge o lo inaridisce (al contrario, lo rende fecondo) ma, avendo conosciuto la mia verità, le proprie colpe, l'ingratitudine, e la cecità del prossimo, prova un dolore intollerabile. Si affligge soltanto perché mi ama, poiché se non mi amasse, non si affliggerebbe.
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