domenica 7 marzo 2010

Imitare la pazienza di Dio

San Cipriano (circa 200-258), vescovo di Cartagine e martire
Del beneficio della pazienza, 3-5: PL 4, 624-625
Che grande pazienza quella di Dio ! Fa nascere il giorno e sorgere la luce del sole sia sopra i buoni che sopra i malvagi. Annaffia la terra delle sue piogge, e nessuno è escluso dai suoi beni, sicché l’acqua è concessa indistintamente ai giusti e agli ingiusti. Lo vediamo agire con uguale pazienza verso i colpevoli e gli innocenti, i fedeli e gli empi, coloro che rendono grazie e gli ingrati. Per tutti loro, le stagioni obbediscono agli ordini di Dio, gli elementi si mettono a loro servizio, i venti soffiono, le sorgenti sgorgano, le messi crescono in abbondanza, l’uva matura, gli alberi traboccano di frutti, le foreste inverdiscono, e i prati si coprono di fiori…Benché Dio abbia il potere della vendetta, preferisce pazientare a lungo, e aspetta e tarda con bontà affinché, se fosse possibile, la malizia si attenui col tempo, e l’uomo…si rivolga finalmente verso Dio, secondo quello che ci dice lui stesso in questi termini : « Non godo della morte di chi muore, mà piuttosto che si converta e viva » (Ez 18, 33). E ancora : « Ritornate a me, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso, benigno, tardo all’ira e ricco di benevolenza » (Gl 2, 13)….
Ora Gesù ci dice « siate perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste » (Mt 5, 48). Con queste parole ci mostra che, essendo figli di Dio e rigenerati da una nascita celeste, raggiungiamo il vertice della perfezione quando la pazienza di Dio Padre dimora in noi e la somiglianza divina, persa a causa del peccato d’Adamo, si manifesta e brilla nei nostri atti. Che gloria assomigliare a Dio, che grande felicità avere questa virtù degna delle lodi divine.
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