Contro le eresie, IV 36, 2-3 ; SC 100, 883
Plasmando Adamo e eleggendo i pariarchi, Dio ha piantato la vigna del genere umano. Poi l’ha affidata a dei vignaioli mediante il dono della Legge trasmessa da Mosè. L’ha circondata con una siepe, cioè ha delimitato la terra che avrebbero dovuto coltivare. Ha costruito una torre, ha cioè scelto Gerusalemme. E ha mandato loro dei profeti prima dell’esilio in Babilonia, poi, dopo l’esilio, altri ancora, più numerosi dei primi, per ritirare il raccolto e dire loro : « Migliorate la vostra condotta e le vostre azioni » (Ger 7,3) ; « Praticate la giustizia e la fedeltà ; esercitate la pietà e la misericordia ciascuno verso il suo prossimo. Non frodate la vedova, l’orfano, il pellegrino, il misero e nessuno nel cuore trami il male contro il proprio fratello » (Zc 7,9)… ; « Togliete il male dai vostri cuori… imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l’oppresso » (Is 1,16)…
Vedete con quali predicazioni i profeti esigevano il frutto di giustizia. Poiché però questa gente restava incredula, da ultimo mandò loro il proprio Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, che è stato ucciso e cacciato fuori dalla vigna. Perciò Dio l’ha affidata – non più delimitata bensì estesa al mondo intero – ad altri vignaioli affinché gli consegnassero i frutti a suo tempo… La torre dell’elezione si erge ovunque nel suo splendore, poiché ovunque risplende la Chiesa ; ovunque pure è scavato il frantoio poiché ovunque sono coloro che ricevono l’unzione dello Spirito di Dio…
Per questo il Signore, per fare di noi buoni operai, diceva ai suoi discepoli : « Siate ben attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita » (Lc 21,34). « Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese ; siate simili a coloro che aspettano il loro padrone » (Lc 12,35)
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