martedì 12 gennaio 2010

Non amerai mai abbastanza

Per quanto tu ami, non amerai mai abbastanza. Il cuore umano ha un enorme coefficiente di dilatazione. Quando ama si allarga in un crescendo di affetto che supera tutti gli ostacoli. Se tu ami il Signore, non ci sarà creatura che non trovi spazio nel tuo cuore. (Via Crucis, 8ª Stazione, n. 5)

Osservate adesso un'altra scena: il Maestro è riunito con i suoi discepoli, nell'intimità del Cenacolo. Mentre si avvicina il momento della Passione, il Cuore di Cristo, circondato da coloro che ama, manda ineffabili bagliori di fiamma: Vi do un comandamento nuovo, confida ai suoi: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri [Gv 13, 34-35].

Signore, perché dici "nuovo" questo comandamento? Abbiamo appena ascoltato che l'amore verso il prossimo era prescritto già nell'Antico Testamento, e certamente ricorderete che Gesù, all'inizio della vita pubblica, aveva ampliato con divina generosità, queste esigenze: Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori [Mt 5, 43-44].

Signore, consentici di insistere: perché ancora chiami "nuovo" questo precetto? Quella notte, poche ore prima di immolarti sulla Croce, durante quell'indimenticabile colloquio con coloro che — nonostante le loro miserie e debolezze personali, così simili alle nostre — ti hanno accompagnato fino a Gerusalemme, Tu ci hai rivelato la misura insospettata della carità: come io vi ho amato. Come ti capivano bene gli Apostoli, che erano stati testimoni del tuo amore insondabile!

Se professiamo la stessa fede, se davvero vogliamo ricalcare le nitide impronte lasciate sulla terra dai passi di Cristo, non dobbiamo accontentarci di evitare agli altri il male che non auguriamo a noi stessi. Questo è già molto, ma è ancora poco, se capiamo che la misura del nostro amore è definita dal comportamento di Gesù. Egli, inoltre, non ci propone questa norma di condotta come una meta lontana, come il coronamento di tutta una vita di lotta. È — deve esserlo, insisto, perché tu lo traduca in propositi concreti — il punto di partenza, perché Gesù nostro Signore lo addita come contrassegno: Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli. (Amici di Dio, nn. 222-223)
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