lunedì 20 settembre 2010

Porre la lampada sul lampadario

San Cromazio di Aquileia ( ? – 407), vescovo
Omelie sul Vangelo di Matteo 5,1.3-4 ; CCL 9,405-407

Poiché è « il Sole di giustizia » (Ml 3, 20), il Signore può pure chiamare i suoi discepoli « luce del mondo » (Mt 5, 14). Mediante loro, riversa, come con raggi scintillanti, la luce della sua conoscenza sulla terra intera... Illuminati da loro, noi, che eravamo tenebre, siamo divenuti luce, come dice san Paolo : « Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce » (Ef 5, 8). E ancora : « Voi, non siete della notte, né delle tenebre. Siete figli della luce e figli del giorno » (1 Ts 5, 5). San Giovanni con ragione ha sostenuto nella sua lettera : « Dio è luce » (1 Gv 1, 5) e « Chi dimora in Dio, è nella luce » (1, 7) ... Perciò, poiché abbiamo la gioia di essere stati liberati dalle tenebre dell'errore, dobbiamo vivere nella luce, come i figli della luce... È il motivo per cui l'Apostolo dice : « In mezzo a loro, dovete splendere come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita ». (Fil 2, 15) ...

Questa lampada splendente, che è stata accesa per servire alla nostra salvezza, deve sempre brillare in noi... Dobbiamo dunque non nascondere questa lampada della legge e della fede, bensì porla sempre nella Chiesa come su di un lampadario, per la salvezza di molti, affinché noi stessi godiamo della luce della sua verità, e ne illuminiamo tutti i credenti.
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