Il “Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius” di ignoto (erroneamente attribuito a S. Bernardo), costituisce l’inizio di una letteratura, che porta alla composizione in varie lingue del “Pianto della Vergine”.
Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo “Stabat Mater” in latino, attribuito a Jacopone da Todi, il quale compose in lingua volgare anche le famose “Laudi”; da questa devozione ebbe origine la festa dei “Sette Dolori di Maria SS.” Nel secolo XV si ebbero le prime celebrazioni liturgiche sulla “compassione di Maria” ai piedi della Croce, collocate nel tempo di Passione.
A metà del secolo XIII, nel 1233, sorse a Firenze l’Ordine dei frati “Servi di Maria”, fondato dai SS. Sette Fondatori e ispirato dalla Vergine. L’Ordine, che già nel nome si qualificava per la devozione alla Madre di Dio, si distinse nei secoli per l’intensa venerazione e la diffusione del culto dell’Addolorata; il 9 giugno del 1668, la S. Congregazione dei Riti permetteva all’Ordine di celebrare la Messa votiva dei sette Dolori della Beata Vergine, facendo menzione, nel decreto, che i Frati dei Servi portavano l’abito nero in memoria della vedovanza di Maria e dei dolori che essa sostenne nella passione del Figlio.
Successivamente, Pp Innocenzo XII (Antonio Pignatelli), il 9 agosto 1692, autorizzò la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre.
Ma la celebrazione ebbe ancora delle tappe, man mano che il culto si diffondeva; il 18 agosto 1714 la Sacra Congregazione approvò una celebrazione dei Sette Dolori di Maria, il venerdì precedente la Domenica delle Palme e Pp Pio VII (Barnaba Chiaramonti, 1800-1823), il 18 settembre 1814, estese la festa liturgica della terza domenica di settembre a tutta la Chiesa, con inserimento nel calendario romano.
Infine Pp S. Pio X (1904-1914), fissò la data definitiva del 15 settembre, subito dopo la celebrazione dell’Esaltazione della Croce (14 settembre), con memoria non più dei “Sette Dolori”, ma più opportunamente come “Beata Vergine Maria Addolorata”.
La memoria della Vergine Addolorata (in latino Mater Dolorosa) chiama a rivivere il momento decisivo della storia della salvezza e a venerare la Madre associata alla passione del figlio e vicina a lui innalzato sulla croce. La sua maternità assume sul calvario dimensioni universali presentandosi come la nuova Eva, perché, come la disobbedienza della prima donna portò alla morte, così la sua mirabile obbedienza porti alla vita.
I Sette Dolori di Maria, corrispondono ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo:
1. La profezia dell'anziano Simeone, quando Gesù fu portato al Tempio «...E anche a te una spada trafiggerà l'anima » (Lc 2,35).
2. La Sacra Famiglia è costretta a fuggire in Egitto « Giuseppe, destatosi, prese con sé il Bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto » (Mt 2,14).
3. Il ritrovamento di Gesù dodicenne nel Tempio a Gerusalemme «...Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo » (Lc 2,48).
4. Maria addolorata, incontra Gesù che porta la croce sulla via del Calvario.
5. La Madonna ai piedi della Croce in piena adesione alla volontà di Dio, partecipa alle sofferenze del Figlio crocifisso e morente.
6. Maria accoglie tra le sue braccia il Figlio morto deposto dalla Croce.
7. Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù, in attesa della risurrezione.
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