Lettera al capitolo generale e a tutti i frati
Ascoltate, fratelli miei: se la beata Vergine Maria è tanto onorata, com'è giusto, perché ha portato Gesù nel suo santissimo seno, se il beato Giovanni Battista tremò e non osava toccare il santo corpo del Signore, e se è venerato il Sepolcro nel quale per poco tempo egli giacque, quanto deve essere santo, giusto e degno chi tocca con le mani, riceve nella bocca e porge agli altri Colui che non morirà più ma in eterno vive glorioso, nel quale gli angeli sono ansiosi di fissare lo sguardo?
Considerate la vostra dignità o fratelli sacerdoti, e siate santi, perché Dio è santo (1 Pt 1,16)... Vi comportereste in maniera ben indegna se, mentre egli è presente nelle vostre mani, vi preoccupaste di qualunque altra cosa!
L'umanità rimanga con il fiato sospeso, l'universo intero si commuova, il cielo si riempia di gioia, quando sull'altare, nelle mani del sacerdote, si fa presente il Cristo, il Figlio del Dio vivo! O ammirabile altezza, o degnazione stupenda! O miracolo di umiltà, che il Signore dell'universo, Dio e Figlio di Dio, si abbassi talmente fino a nascondersi in un pezzo di pane per la nostra salvezza! Ammirate, fratelli, l'umiltà di Dio e aprite a lui i vostri cuori; siate umili anche voi e sarete esaltati da lui. Non riservate nulla per voi stessi, perché vi accolga colui che si è dato totalmente a voi.
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