San Gregorio Nisseno (circa 335-395), monaco e vescovo
Omelie sulle Beatitudine, 6, PG 44, 1269-1272
Chi ha purificato il suo cuore può contemplare l'immagine della divina natura nella bellezza della sua stessa anima. Se dunque laverai le brutture che hanno coperto il tuo cuore, risplenderà in te la divina bellezza. Come il ferro, liberato dalla ruggine splende al sole, così anche l'uomo interiore, quando avrà rimosso da sé la ruggine del male, ricupererà la somiglianza con la forma originale e primitiva (Gen 1, 27), e sarà buono. Infatti chi assomiglia alla Bontà, è necessariamente buono...
In tal modo diviene beato chi ha il cuore puro (Mt 5, 8), perché mentre guarda la sua purità scorge, attraverso questa immagine, la sua prima e principale forma. Coloro che vedono il sole in uno specchio, benché non fissino i loro occhi in cielo, vedono il sole non meno bene di quelli che guardano direttamente l'astro luminoso. Così anche voi, benché le vostre forze non siano sufficienti per scorgere e contemplare la luce inaccessibile, se ritornerete alla grazia originaria, troverete in voi ciò che cercate.
La divinità infatti è purezza, è assenza di passioni, è lontananza da ogni male. Se dunque queste realtà sono in te, Dio è senz'altro in te. Quando pertanto la tua anima sarà pura da ogni sorta di vizi, libera da passioni e difetti e lontana da ogni inquinamento, allora sarai felice per l'acutezza e la limpidezza della vista.
--
mercoledì 10 febbraio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento