Giovanni Taulero (circa 1300-1361), domenicano a Strasburgo
Discorsi, 54
Ogni cosa in cui l’uomo cerchi il suo riposo e che non sia esclusivamente Dio, puro, è tarlata. Ogni cosa in cui l’uomo si riposi con godimento e sia ritenuta da lui il suo bene proprio, è tarlata. L’unica cosa che importa è immergersi semplicemente in questo bene puro, semplice, inconoscibile, ineffabile e misterioso che è Dio, rinnegando se stesso. In Dio solo devi mettere il tuo riposo, senza cercare né diletto, né illuminazione.
« Ho fissato la mia dimora nel dominio del Signore » (cfr. Si 24,7). Abbiamo un doppio dominio nel quale dobbiamo dimorare. Uno è temporale, e lì dobbiamo abitare ora. È la mirabile vita e passione del Nostro Signore. L’altro dominio, l’aspettiamo ; è la gloriosa eredità della deliziosissima divinità. Ci è stato promesso che saremo stati i coeredi del suo dominio, e che saremo con lui in eterno.
Tutte le piaghe del Nostro Signore sono guarite, eccetto le cinque piaghe sacre che devono stare aperte fino all’ultimo giorno. Lo splendore della divinità che sgorga da esse e la felicità che gli angeli e i santi ricevono da esse, tutto questo è inesprimibile. Queste cinque porte devono essere, quaggiù, la nostra eredità del dominio di nostro Padre. Il dolce custode di queste porte è lo Spirito Santo. Il suo amore dolcissimo, purché bussiamo, è sempre pronto ad introdurci e lasciarci giungere, attraverso queste porte, all’eredità eterna di nostro Padre. Infatti certamente l’uomo che passa attraverso queste porte, come gli conviene, non può perdersi lungo la strada.
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giovedì 25 febbraio 2010
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