Sabato 7 Settembre 2013
Lc 6,1-5
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
Presso gli ebrei i poveri, quando erano affamati, potevano raccogliere le spighe dai campi, secondo la norma di Deuteronomio 23,26: «Se passi tra la messe del tuo prossimo, potrai coglierne spighe con la mano, ma non mettere la falce nella messe del tuo prossimo». Le spighe venivano stropicciate tra le mani e si mangiavano i chicchi che ne uscivano. Allora dove sta il problema? Secondo l’interpretazione della legge, questo poteva essere fatto tutti i giorni della settimana, fuorché il sabato. E c’era anche una penale. Se il lavoro di sabato era compiuto inavvertitamente, il colpevole veniva ammonito e doveva offrire un sacrificio espiatorio. Se invece il sabato era trasgredito nonostante i testimoni e la precedente ammonizione, il reato prevedeva la pena di morte per lapidazione. L’ammonizione è rivolta direttamente ai discepoli, però allude a Gesù. E Gesù risponde con una contro-obiezione, citando la Scrittura (1Sam 21,1-7), cioè l’autorità più alta e da tutti riconosciuta come parola di Dio.
I pani dell’offerta, in numero di dodici, uno per ogni tribù d’Israele, rimanevano su un tavolo per la durata di una settimana nel Santo del tempio, come offerta a Dio. Nessuno poteva mangiarli, se non i sacerdoti quando era passata la settimana. Davide però e i suoi compagni li mangiarono, perché erano affamati e non c’era altro pane a disposizione. Nessuno biasima per questo Davide, né la Scrittura, né i dottori della legge, perché la necessità scusa la trasgressione della legge. Quindi anche i discepoli di Gesù non trasgrediscono la legge, se di sabato stropicciano le spighe perché hanno fame.
Nell’interpretazione della legge bisogna cercare la volontà di Dio e il vero bene dell’uomo. E Dio non ha dato la legge per tormentare gli uomini, ma per renderli felici. Il sabato serve per risolvere le necessità del prossimo, non per creargli ulteriori grattacapi.
Padre Lino Pedron
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