venerdì 15 luglio 2011

375 - Il Figlio dell’uomo è signore del sabato

In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrifici, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».

Gesù riporta il sabato alla sua vera funzione di spazio dell’azione di Dio nella storia dell’uomo. La vera misura dell’osservanza del sabato, cioè del proprio rapporto con Dio, non è il culto con tutte le sue prescrizioni ma la misericordia che si manifesta nelle opere d’amore verso i bisognosi.
Gesù è il figlio dell’uomo signore del sabato: è lui l’inviato di Dio autorizzato a dirci cosa Dio vuole o non vuole, che cosa è più importante o meno importante. Per Dio la realtà più importante è l’uomo. L’uomo è più importante del tempio e più importante del sabato (Mt 2,27).
I farisei di allora e quelli di tutti i tempi partivano da un principio che sembra assolutamente giusto, ma che è completamente sbagliato: Dio è superiore all’uomo, quindi prima viene l’onore di Dio, poi il bene dell’uomo.
A questo ragionamento soggiace la convinzione che l’onore di Dio, che è amore, possa trovarsi in conflitto col bene dell’uomo. La gloria di Dio, invece, è sempre il bene dell’uomo, come ci ricorda sant’Ireneo: "La gloria di Dio è l’uomo vivente". La signoria di Dio, padrone del sabato, si manifesta nell’amore e quindi la vera osservanza del sabato dev’essere una celebrazione dell’amore di Dio per l’uomo e dell’uomo verso il suo simile. La religione non consiste nell’osservanza arida e ossessiva della legge, ma nell’accogliere la misericordia di Dio e nel donarla agli altri. I farisei non hanno misericordia verso i discepoli di Gesù che hanno fame. La misericordia che si preoccupa della fame del prossimo è più importante del sacrificio, cioè dell'osservanza puramente letterale della legge del sabato. Il comandamento dell’amore è il criterio sul quale vanno valutati tutti gli altri: o sono manifestazioni d’amore o decadono. Il sabato (la domenica per noi cristiani) dev’essere il giorno della misericordia accolta e donata.


Padre Lino Pedron
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