Non avere spirito provinciale. —Dilata il tuo cuore fino a farlo diventare universale, “cattolico”. Non volare come le galline quando puoi elevarti come le aquile. (Cammino, 7)
Una volta vidi un'aquila chiusa in una gabbia di ferro. Era sudicia e spennacchiata; aveva tra gli artigli un pezzo di carne putrida. Pensai allora che cosa sarebbe di me se abbandonassi la vocazione ricevuta da Dio. Sentii pena per quell'animale solitario e prigioniero che pure era nato per volare in alto e guardare faccia a faccia il sole. A noi è dato di sollevarci fino alle umili altezze dell'amore di Dio, del servizio a tutti gli uomini. Ma allora è necessario che nell'anima non ci siano nascondigli dove il sole di Cristo non possa entrare. Devi gettare lontano tutte le preoccupazioni che ti separano da Lui, perché Cristo resti nella tua intelligenza, Cristo sulle tue labbra, Cristo nel tuo cuore, Cristo nelle tue opere: tutta la tua vita — il cuore e le opere, l'intelligenza e le parole — piena di Dio.
Aprite gli occhi — abbiamo letto nel Vangelo — e levate il capo, perché la vostra redenzione e vicina. Il tempo di Avvento è tempo di speranza. Tutto il panorama della vocazione cristiana, quell'unità di vita che ha come nerbo la presenza di Dio, nostro padre, può e deve divenire una realtà quotidiana.
Chiedilo con me alla Madonna, immaginandoti quei mesi della sua vita in attesa del Figlio che doveva nascere. E la Madonna, Maria Santissima, farà di te alter Christus, ipse Christus: un altro Cristo, lo stesso Cristo. (E' Gesù che passa, 11)
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martedì 5 luglio 2011
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