Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete.
I profeti cristiani sono i missionari e i predicatori itineranti (Mt 10,41), ma sono, ugualmente, i maestri e le guide della comunità. Criterio pratico per verificare la loro autenticità è la coerenza tra quello che annunciano e quello che vivono.
Il cristiano dev’essere santamente critico anche nei confronti dei maestri e delle guide della comunità. Vera guida è colui che «fa frutti degni di conversione» (Mt 3,8), colui che vive il comandamento di Gesù: «Convertitevi» (Mt 4,17). Se alla sua parola non si accompagna la testimonianza della vita, è un falso profeta. Falsi profeti sono però anche tutti quei membri della comunità che riducono la fede alle belle parole, ma non vivono una vita coerente col vangelo. L’accusa di lupo rapace indica la sete di denaro: «i suoi capi in mezzo ad essa erano come lupi che dilaniano la preda…, per ottenere un ingiusto guadagno» (Ez 22,27).
Padre Lino Pedron
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