Colloqui del 4/5/1659
Qual'è il primo atto di carità? Quale opera fa che un cuore sia animato dalla carità? Cosa esce da questo cuore, e non da un cuore che ne sia sprovvisto? È questo: fare il bene a ciascuno come vorremo ragionevolmente che fosse fatto a noi: in questo consiste il concreto della carità. È forse vero che io faccio al mio prossimo quanto mi aspetto da lui? Ah! Questo è un grande esame da fare...
Guardiamo il Figlio di Dio: che cuore di carità, che fiamma di amore! Mio Gesù, dicci un po', per favore, il motivo che ti ha portato dal cielo a venire a soffrire la maledizione della terra, le tante persecuzioni e i tormenti che hai ricevuto? O Salvatotre, o fonte dell'amore, umiliato fino a noi, fino al supplizio infame, chi ha amato il prossimo quanto tu l'hai amato? Sei venuto ad esporti a tutte le nostre miserie, a prendere forma di peccatore, a condurre una vita di sofferenze, e a soffrire una morte vergognosa, per noi. C'è forse amore simile?... Non c'è nessuno, altro che il Nostro Signore che sia così amante delle creature, da lasciare il trono di suo Padre per venire ad assumere un corpo soggetto alle infermità.
Per quale motivo? Per allacciare fra di noi, con il suo esempio e con la sua parola, la carità per il prossimo... O amici miei, se avessimo un po' di questo amore, resteremmo forse con le mani in mano? O, no! La carità non può rimanere oziosa; ci spinge alla salvezza e alla consolazione dei nostri fratelli.
---
Nessun commento:
Posta un commento