Questo titolo si diffuse agevolmente specie dopo la vittoria cristiana sui turchi avvenuta nelle acque di Lepanto presso le isole Curzolari il 7 ottobre 1572, prima domenica di ottobre, sotto il pontificato di S. Pio V (Antonio Michele Ghislieri), al grido di “Viva Maria!”. Il santo pontefice volle aggiungere alle litanie lauretane la bella invocazione: Auxilium Christianorum, ora pro nobis (Ausiliatrice dei Cristiani, prega per noi).
La devozione verso l'Auxilium Christianorum si rafforzò dopo la seconda grande vittoria sui turchi a Vienna, il 12 luglio 1683, ottenuta dal re di Polonia Giovanni III Sobieski, che ne dava l'annunzio al Pp Innocenzo XI (Benedetto Odescalchi), con le parole : “Veni, Vidi, Maria Vicit” (Venni, Vidi, Maria Vinse). Nacque allora in Germania, a Monaco di Baviera, la prima Associazione in onore di Maria Ausiliatrice per commemorare la liberazione di Vienna.
Napoleone, dopo la sconfitta di Lipsia (19 ottobre 1813), liberò Pio VII (Barnaba Chiaramonti), il 10 marzo 1814, ma diede ordine segreto che il viaggio fosse lento nella speranza di poter resistere agli alleati e quindi fermare ancora il Papa, ma Parigi si arrese il 30 marzo 1814 e il giorno dopo vi entrarono i sovrani nemici. Pio VII, in mezzo a grandi festeggiamenti, all'entusiasmo fremente ed all'immenso tripudio del popolo, rientrava a Roma e ritornava sul trono Pontificio il 24 maggio 1814 e l'anno seguente, grato per l'aiuto visibile della Madonna, istituì la festa di Maria Ausiliatrice per Roma e gli altri stati pontifici.
Ora la devozione all'Ausiliatrice è diffusa in tutto il mondo e la sua festa si celebra in molte nazioni.
Nella devozione mariana di Don Bosco, il titolo “Auxilium Christianorum”, si sovrappone, senza segnare sostituzione o attenuazione, ai titoli precedenti con cui invocava la Madonna, specie l'Immacolata che segnava gli inizi della sua Opera Provvidenziale. Se ne ha un primo ricordo in un'immaginetta del 1849 (anno della fuga del Beato Pio IX da Roma a Gaeta), su cui scrisse l'invocazione: “O Vergine Immacolata, Tu che portasti vittoria di tutte le eresie, vieni ora in nostro aiuto: noi di cuore ricorriamo a Te. Auxilium Christianorum ora pro nobis”.
Fino al 1862 l'azione di Don Bosco verso l'Ausiliatrice non fu costante e generale : ne diede l'annuncio il 24 maggio 1862 nella "Buona notte", come si legge nelle Memorie Biografiche. Un sabato del mese di dicembre, forse il 6 del 1862, Don Bosco disse al chierico Albera, futuro Rettore Maggiore: “la nostra chiesa è troppo piccola .... ne fabbricheremo un'altra più bella, più grande, che sia magnifica, le daremo il titolo Chiesa di Maria Ausiliatrice”.
L'8 dicembre 1862 Don Bosco dichiara al chierico Cagliero, poi cardinale, il motivo della sua devozione alla Madonna sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: “Sinora abbiamo celebrato con solennità e pompa la festa dell'Immacolata...Ma la Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi sono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine SS. ci aiuti a conservare la fede cristiana”.
A causa del titolo “Maria Ausiliatrice” dato da Don Bosco al Tempio, le autorità municipali di Torino fecero difficoltà per l'approvazione del progetto della costruzione. Ma la chiesa ebbe il titolo di Maria SS. Ausiliatrice. Don Bosco non rinunziava a quel titolo, perché era quello voluto dalla Madonna.
Il 9 giugno 1868 fu consacrato il Tempio a Maria Ausiliatrice in Torino. Don Bosco e l'Ausiliatrice sono ormai due nomi inscindibili. L'Ausiliatrice si è servita di Don Bosco per operare numerosissimi e strepitosi miracoli, per concedere al mondo infinite grazie. Ne è piena la “vita di Don Bosco”, vi sono molti libri che narrano commoventi episodi della bontà di Maria ad ogni genere di persone, vi è il “Battesimo Salesiano”, che riporta ogni mese le grazie, i favori elargiti dall'Ausiliatrice, che dispensa i Suoi doni specialmente nel Santuario, che Ella volle a Torino, di cui aveva detto in una visione a Don Bosco: “Hic domus mea, Hinc gloria mea - Qui è la mia casa, di qui la mia gloria”.
Don Bosco non si contentò di propagare la devozione all'Ausiliatrice con la parola, la stampa, i prodigi. Ottenne da Pp Leone XIII (Gioacchino Pecci) che la “Benedizione di Maria Ausiliatrice”, che egli impartiva da tempo con efficacia, fosse approvata : con decreto della Sacra Congregazione dei Riti, il 18 maggio 1878, la formula della “benedizione” fu inserita nel Rituale romano.
Infine Don Bosco, quale Monumento di perenne riconoscenza per i singolari favori ricevuti, fondò la “Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice”. “Il ricorso a Maria Ausiliatrice - scriveva nel 1887 - va aumentando ogni dì tra il popolo fedele e porge motivo a pronunciare che tempo verrà, in cui ogni buon cristiano, insieme con la devozione al SS. Sacramento e al Sacro Cuore di Gesù, si farà un vanto di professare una devozione tenerissima a Maria Ausiliatrice”.
Interi Continenti e Nazioni hanno Maria Ausiliatrice come celeste Patrona: l’Australia cattolica dal 1844, la Cina dal 1924, l’Argentina dal 1949, la Polonia fin dai primi decenni del 1800; diffusissima e antica è la devozione nei Paesi dell’Est Europeo.
Nella bella basilica torinese a Lei intitolata, vi è il bellissimo e maestoso quadro, fatto eseguire dallo stesso fondatore, che rappresenta la Madonna Ausiliatrice che con lo scettro del comando e con il Bambino in braccio, è circondata dagli Apostoli ed Evangelisti ed è sospesa su una nuvola; sullo sfondo a terra, il Santuario e l’Oratorio come appariva nel 1868, anno dell’esecuzione dell’opera del pittore Tommaso Lorenzone.
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