“Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo corso, la tua parola onnipotente (è venuta) dal cielo, dal tuo trono regale” (Sap 18, 14-15). Questo testo della Scrittura designa il tempo santissimo in cui la Parola onnipotente di Dio è venuta fino a noi a parlare della salvezza. Dal più intimo segreto del Padre è discesa nel seno di una madre…
“A metà della notte”: tutto era immerso nel silenzio “intermedio” - tra i profeti che non parlavano più e gli apostoli che stavano per farlo… Che splendido evento, in questo silenzio intermedio, per un “mediatore fra Dio e gli uomini” (1Tim 2,5)…, che si fa mortale per salvare i mortali, e salverà i morti con la sua morte ! Nel ruolo di mediatore, “ha operato la salvezza nella nostra terra” (Sal 74,12): è morto su una croce, “elevato da terra” (Gv 12,32), tra cielo e terra, simbolo della riconciliazione tra il cielo e la terra…
“La notte era a metà del suo corso”. Di quale notte si tratta? Forse designa quel periodo in cui, dall’origine del mondo fino alla fine dei tempi, i figli di Adamo vivono in quell’Egitto ottenebrato, nelle dense tenebre dell’ignoranza e totalmente incapaci di vedersi gli uni gli altri (Es 10,21ss). Infatti, come si possono vedere gli altri se non si vede il proprio cuore? Approfittando delle tenebre che coprono i cuori, la menzogna e l’errore si insediano.… E’ in questa notte, fra “coloro che abitano nelle tenebre” (Lc 1,79; Is 42,7), che è venuta “la luce vera, quella che illumina ogni uomo” . E’ lei che scaccerà veramente tutte le tenebre quando “metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori” (1Cor 4,5).
Giuliano di Vézelay (ca 1080 - ca 1160), monaco benedettino
Prima omelia per Natale
------
martedì 31 dicembre 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento